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Fatemi scendere!

No, non avevo nessuna voglia di commentare l’ormai lontano discorso di fine anno del presidente della repubblica, o di quel che resta di lei, tanto che ho lasciato passare diversi giorni dall’evento. Qualcuno, però, continua a sollecitare la mia opinione, per quel che vale.

Come si può commentare la minestrina dell’ospedale? Che si potrà mai dire di un quarto d’ora di stucchevole aria fritta?

Napolitano ha visto cose bellissime nell’italica industria, nell’altrettanto italica ricerca e nell’istruzione. Fatti, li definisce. Quali siano questi fatti, però, resta pudicamente ammantato di mistero. Chiedete ad un licenziato o ad un cassaintegrato che cosa pensi dell’industria e ad un ricercatore, se mai ne esistono ancora in ambiente istituzionale, e avrete una risposta certo più puntuale. Se non altro la avrete da addetti ai lavori. Quanto, poi, al livello della nostra istruzione, basta dare un’occhiata alle classifiche mondiali che riguardano le università o, se si vuole toccare con mano, leggere certi libri, ad esempio quello di tale Franco Battaglia sull’impossibilità pratica di usare l’energia solare, o ascoltare le esternazioni di certi cattedratici del tipo di tale Michele Giugliano, e il quadro assumerà contorni più netti. “Privilegiare l’istruzione,” dice il presidente di tutti gl’italiani. Appunto.

Napolitano vede luci nelle istituzioni. Scusate se faccio un caso personale

per piccolo che sia: noi dobbiamo avere non poco denaro da un paio di procure della repubblica a pagamento di lavori enormi che abbiamo svolto per loro. Lo dobbiamo avere da tempo immemorabile e tutto quello che riceviamo in cambio è una continua serie di umilianti prese in giro e un tasso debitorio da far paura da parte della banca. Si tenga conto di come lo stato ponga limiti temporali relativamente stretti per i propri pagamenti e poi, non solo non rispetti le sue stesse leggi, ma si prenda gioco dei suoi creditori con ignobili giochi delle tre carte e scaricabarile. Uno stato che definire truffaldino è eufemistico. Naturalmente il nostro caso va moltiplicato per chissà quante altre migliaia di casi analoghi. Qualcuno avrà avvertito il signor presidente con tutta la sua corte di corazzieri, autisti, cuochi, camerieri e quant’altro?

E che dire delle istituzioni confrontate con l’assai meglio organizzata malavita? È di stamattina la notizia, piccina anche questa, di un ristorante di Portici (Napoli) che chiude perché si è rifiutata di pagare il pizzo alla Camorra. Che cosa hanno fatto le istituzioni? Il solito nulla.

Non mi addentro nella sezione del discorso che tratta delle nostre risorse (creatività, patrimonio storico e culturale…) perché non ho alcuna intenzione di essere maleducato. Non sarebbe male, però, che il presidente portasse uguale rispetto verso coloro ai quali si rivolge. Quanto il nostro “genio” sia valorizzato e quanto si faccia per tutto quanto di culturale esiste in questo paese, ed è ancora tanto, nonostante tutto, è sotto gli occhi di chiunque decida quegli occhi di aprirli.

Del problema più grave, quello dell’ambiente, appena un accenno del tutto inconcludente riguardante la Campania. Il presidente ci ha semplicemente informato che esiste. Guarda un po’! Forse al presidente di tutti noi non è stato spiegato che, mentre la crisi economica globale prima o poi passerà (non è detto con quali risultati), la rovina dell’ambiente è progressiva e terribilmente duratura. Sotto qualche aspetto irreversibile.

Insomma, quindici minuti a reti unificate di cui si poteva fare a meno senza che se ne sentisse la mancanza.

Per fortuna abbiamo di che consolarci: sta arrivando il Festival di Sanremo con i suoi lustrini milionari. Certo, c’è il rovescio della medaglia: stiamo vivendo il problema gravissimo di Vittorio Umberto Antonio Maria Sgarbi, l’intellettuale di cui andiamo tutti fieri, quello che si è illustrato per gli squisiti dibattiti televisivi, che si è visto bocciare una canzone (“Come Cleopatra” è il titolo) dal prossimo conduttore del Festival: un affronto che grida vendetta e di cui l’Italia intera dovrà farsi carico.

Dall’altra parte, però, ci sono due notizie che bellissime sono davvero: Alba Parietti ha dato la sua disponibilità a candidarsi con il PD alle prossime elezioni europee e Valeria Marini ha fatto lo stesso per la grande armata di Berlusconi. Siamo salvi.

No, ragazzi, non si può scendere.

Immagine  da: http://byfiles.storage.msn.com/y1pIWq4JBGC1twZSSBY4nr322m0IO6lIq8GOjwHchmkJNEl4i3bHKfyjEozYtubakeP