ArchivioBlog

Perdas de Fogu

Chi ha letto il mio libro Il Girone delle Polveri Sottili conosce la storia della scoperta ed è anche al corrente di come, colpevoli di aver svelato cose che disturbavano certi business, ce ne successero di tutti i colori. E ancora ce ne succedono.

Ormai esperti di mondo, mia moglie ed io non ci meravigliamo più di niente, compresi gli attacchi a dir poco grotteschi da parte di chi non ha che da ricavare vantaggi, se non altro in termini di salute, dal nostro lavoro.

Eppure c’è ancora qualcosa che riesce a stupirci.

In questi giorni Massimo Carlotto, arcinoto scrittore di noir, ha pubblicato insieme ad un gruppo di altri scrittori autobattezzatosi Mama Sabot un libro intitolato Perdas de Fogu (Edizioni e/o) basato con dichiarata onestà proprio su Il Girone delle Polveri Sottili e sull’altro libro, Nanopathology , che ho scritto insieme con mia moglie.

Si tratta di un noir in piena regola che si legge d’un fiato perché non è sopportabile non sapere che cosa accadrà girata la pagina, e la protagonista è, mutatis mutandis, niente meno che mia moglie, trasformata in giovane veterinaria con una robusta propensione ai cocktail e al fumo di tabacco.

Incidentalmente, rassicuro subito gli eventuali lettori: come me, mia moglie non fuma e una bottiglia di lambrusco ci dura tre giorni.

Perdas de Fogu è una piccola località sarda

confinante con un enorme poligono di tiro militare dove si gioca alla guerra, vale a dire si sperimentano armi, armi che, non di rado, esplodono con tutte le conseguenze, e parlo di nanopolveri, del caso.

È del tutto ovvio, almeno per chi ha qualche rudimento di nanopatologie, che nei dintorni accadano cose strane in termini di salute, ed è altrettanto ovvio, per chi abbia pari rudimenti di quella farsa tragica che noi continuiamo a chiamare ingenuamente “politica”, che chi gestisce il potere quelle cose strane s’impegni a nasconderle, magari non disdegnando di uscire dal fair play.

Il libro di Carlotto parte dai fatti raccontati nei nostri scritti e ne fa un romanzo tutto da leggere e tutto da godere.

Io non so, però, se Perdas de Fogu me lo sono goduto del tutto. Le cose che Massimo Carlotto e soci raccontano sono sì romanzate, ma fino ad un certo punto. Il reale, lo spaventosamente reale, intride ogni riga e confesso che a me, che ci sto dentro fino al collo, qualche brivido è venuto, come se si trattasse di una sorta di avvertimento.

È opportuno che chi quelle cose non le conosce smetta d’ignorarle. Solo allora, quando ne sarà cosciente, potrà decidere se continuare a far finta di nulla.

Ed è pure opportuno che si sappia come chi, qualunque sia la ragione, ha potere su di noi, gestisce i fatti secondo il suo tornaconto. Appena me ne sarà data la possibilità, trattandosi di un fatto molto delicato, racconterò una storia a dir poco agghiacciante che si trascina da diciassette anni e che è stata fino ad oggi coperta dal più assoluto silenzio senza che nulla sia trapelato. Qualcosa che, forse, fa il paio con i fatti della Sardegna. Nel frattempo, leggetevi Perdas de Fogu e, se vorrete capire sul serio di che cosa si tratta, leggetevi almeno Il Girone delle Polveri Sottili.