Sarà a causa degli ozi natalizi che si trascinano, ma mai come ora mi arrivano richieste di aiuto.
A qualcuno costruiscono l’inceneritore “a biomasse” dietro casa, un altro abita a due passi da un cementificio che ha annunciato trionfalmente l’intenzione di bruciare il “carbone verde”, vale a dire i rifiuti più repellenti, un altro ancora mi chiede che cosa esce da un “dissociatore molecolare” (la fantasia nonsense di chi rifila pacchi è inesauribile), visto che il suo sindaco ha già ricevuto una strenna sotto l’albero di Natale per consentirne la costruzione, e così via. Tutti questi – ma i casi sono vari e numerosi – chiedono a me notizie sulle polveri che escono da quegl’impianti.
Poi c’è chi la malattia se l’è beccata già e pretende che io gli dica che cosa c’è nel suo sangue o, soffrendo di sensibilità chimica multipla, una malattia terribile che la medicina di regime ignora, esige che io studi per lui una maschera adeguata.
Che dire, poi, di chi arriva in laboratorio e mi fa vedere che dalla sua pelle escono fili di natura ignota o che roba del genere gli esce dalla bocca?
Ancora una volta sono costretto a spiegare che io posso solo analizzare al microscopio i reperti ambientali o biologici e, come ripetuto al di là della noia più profonda, ora non sono più nelle condizioni di aiutare nessuno.
Chi ha bisogno di aiuto si rivolga al ragionier Giuseppe (Beppe) Grillo o all’avvocatessa Marina Bortolani, in coppia responsabili della sottrazione del microscopio elettronico con cui il mio laboratorio faceva ricerca e dava la mano che tanti chiedevano. In alternativa, ci si rivolga al rettore dell’Università di Urbino che da quasi un anno ospita il nostro apparecchio non si sa bene dove né come, senza che questo sia mai stato usato una sola volta. Per inciso, capita spesso che chi mi scrive ignori questa italica vergogna.
Sia come sia, ora mi servono 400.000 Euro per mettere una pezza alla falla che questi personaggi hanno aperto e, dunque, chi vuole essere aiutato si metta in condizioni di esserlo contribuendo al restauro.
Insomma, fate ciò che volete, ma non chiedete aiuto a me e, per pietà, cercate di evitarmi di scrivere ancora cose che ho scritto centinaia di volte. Se non altro perché qualcono, poi, protesta, accusandomi di continuare con il tormentone.
E se ci facesse un libro?!
Visto che ne ha fatti alcuni e che qualcuno li ha pure letti, non e’ ilcaso di raccogliere queste testimonianze e farne un libro?
Una bella serie di patologie tra le piu’ “stravaganti”, tutte riconducibili ad inquinamento tramite particelle, magari quelle che il regime si ostina a non considerare.
Si potrebbe chiamare :Malattie nanopittoresche da regime.
Con chiara allusione al NANO e al suo governo, alle nano particelle e al regime che ce le appioppa.
Magari ci esce il contributo per quel famoso microscopio (si spera l’ultimo e non raziabile) che tanto serve alla ricerca.
Forse ho perso il senso dell’humorPuò essere che la mia quotidiana, insostenibile e non riconosciuta condizione di malata di MCS mi abbia fatto perdere la capacità di apprezzare l’altrui umorismo. La patologia di cui soffro è nient’affatto “stravagante” e “pittoresca”. Al contrario, l’ISS stimava qualche anno fa un’incidenza che va dal 2% al 10% della popolazione e molti di questi casi riguardano persone inconsapevoli assistite da medici ignoranti. Ho provato fare una ricerca e a capire quale è il pensiero del dott. Montanari circa l’MCS, per non disturbarlo ancora, ma ho reperito solo risposte telegrafiche, articoli riferiti a qualche anno… Leggi il resto »