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partitino cercasi

Oh, che bello! Adesso Walter, Walter il Buono, buono quanto Pipino era il Breve o quanto Jack era lo Squartatore, con la sua faccia rassicurante da bracchetto linfatico pronta in valigia, rassicurante come deve essere per professione quella di chi vi sta vendendo a buon prezzo il Colosseo, si appresta a montare in corriera, una corriera popolare tutta verde, verde quanto è blu il camino dell’inceneritore più bello e più premiato del mondo, quello di Brescia. E da lì, da quel mezzo così teneramente ecologico, forte dei consensi oceanici che il nuovo partito, Il Partito Democratico, democratico quanto lo è un parlamento saggiamente allestito con personaggi che nessuno si è mai dovuto accollare il disturbo di eleggere né un disturbo simile se lo prenderà, ché così vanno le cose da noi, potrà portare la buona novella in ogni angolo dello Stivale. E qual è la buona novella se non quella di un “volemose bbene” tra tutte le forze politiche? Sì, perché finalmente, con i vecchi democristiani che sussurrano l’Internazionale nell’orecchio dei vecchi comunisti i quali, per non essere da meno, li ricambiano con un “O biancofiore, simbol d’amore…” altrettanto sussurrato, non c’è più bisogno di fingere di bisticciare. E perché dall’altra parte l’Altissimo (al secolo Berlusconi Silvio di Arcore) sta pazientemente chiamando a sé un po’ di manodopera qualificata, dallo spinellofilo Capezzone allo spinellofobo Giovanardi, dagli strenui difensori dell’unità di patria con la camicia magari un po’ sbiadita ma pur sempre nera agl’irredentisti del Po, con i democristiani che stanno anche lì come stanno dovunque gli ebrei della diaspora, per accompagnare tutti a quel banchetto mistico che è l’Italia del futuro. E che bel banchetto sarà! Walter porterà una rappresentanza di ambientalisti e di scienziati, tutti pronti ad abiurare e a giurare fedeltà al credo della piromania. E Silvio, il presidente operaio, arriverà con il suo seguito di tecnici e di economisti che sveleranno al popolo come comprare a dieci e vendere ad uno, proprio come si fa con gl’inceneritori (pardon, i termovalorizzatori), sia la chiave della ricchezza. Inviteranno a pranzo anche il luminare Veronesi? Chissà. Magari si limiteranno a citarne un’antologia di verità rivelate con la promessa di dirottare alla fondazione che porta il Suo Nome un po’ di quattrini di cui questa ha tanto bisogno. Dovere, Professore… Così, per farla breve,

si è deciso di prendere il toro per le corna: basta con questo schifo di monnezza che appesta le strade di Napoli e ci fa vergognare al cospetto del mondo! E basta con tutte queste fisime dei signori del no! Walter ce l’ha detto sinceramente: lui è un ambientalista vero, un ambientalista degli anni Duemila, e negli anni Duemila le regole dell’Universo sono state finalmente abrogate per il trionfo di una nuova democrazia: ciò che infili nell’inceneritore (scusate, parlo sempre del termovalorizzatore) sparisce per volontà del parlamento e l’energia arriva a fiotti. Lavoisier? Di che partito è? Un mezzo francese dell’Union Valdôtaine? La plastica, saggiamente combusta, ci tiene la luce accesa e, se non vogliamo tornare alle candele, plastica, plastica, plastica! Le malattie? Ma non fate ridere Walter! Tutta la sua squadra di scienziati lo ha rassicurato e lui, a sua volta, ci rassicura: quello che dicono i medici sono tutte balle! Anche il professor Veronesi, lo scienziato di corte che nulla avrebbe da guadagnare a mentire, ce l’ha confermato. Non esistono prove che respirare arsenico o mangiare diossine faccia male. Anzi, c’è la dimostrazione lampante del contrario: gli obesi crescono di numero anno dopo anno. Dunque, quanto voi che dite no a tutto contrabbandate per veleni fa in realtà ingrassare. Aggiungi un posto a tavola, anzi, più d’uno, perché è in arrivo Mastella Clemente in viaggio da Ceppaloni a bordo di un povero SUV Porsche che Mastella Pellegrino di Clemente e Lonardo Sandra, fatto il pieno dal benzinaio di famiglia, si presta servizievolmente a guidare, santo ragazzo. E, magari accompagnato dal figlioletto che si fa le ossa in Regione, arriva pure Di Pietro Antonio confuso e pentito come la Vispa Teresa delle bestemmie che disse e scrisse in momenti di follia contro i santi termovalorizzatori dalle cui ciminiere, ora lo sappiamo, non escono veleni ma quattrini, e di quattrini il Signore sa quanto ci sia bisogno. Come avevano ragione, con il senno di poi, caro Tonino, i tuoi Borghesi e Misiti (quest’ultimo uno degli eroi che edificarono il monumento di Brescia) ad infischiarsi delle parole e delle promesse, ammettiamolo, un po’ sventatelle, che ti eri lasciato sfuggire! Comunque, a tutto c’è rimedio: basta immergersi nel Giordano del Partito Democratico e si esce come nuovi. E, vedrete, a tavola non mancherà neppure Casini Pierferdinando che si fa corteggiare come una bella signora ma che non vede l’ora di trovare un cavaliere. E il povero, eroico Bassolino che si è sacrificato per la patria? Ma sì, un posto lo troveranno anche per lui! E di che cosa parleranno questi statisti? Da statisti, appunto, esporranno i loro progetti per la nazione e per le generazioni a venire: il premio di maggioranza, la spartizione dei posti di sottogoverno, la creazione di qualche posticino nuovo per gli amici (l’amicizia è sacra)… Il futuro innanzitutto. Insomma, la tavola è imbandita, il menu è ricchissimo e chi offre, come educazione pretende, siamo tutti noi italioti. Che il conto pretenda anche la salute nostra e dei nostri figli è puramente accessorio. La prospettiva è splendida e, come il fulgido frutto del genio bresciano, è l’invidia del mondo intero. Eppure… Eppure, pensate un po’ quanto sono bizzarro io: spirito di contraddizione che sono non riesco a farmi convincere dall’Altissimo che un voto non dato a uno dei due schieramenti associati sia un voto buttato. Io, spero mi si scuserà, ho molti dubbi riguardo il vantaggio di portare portafoglio, salute e cervello al compostaggio di regime. Sbaglierò, ma se trovo un partitino che si prende la briga di difendere l’ambiente, io il voto glie lo do. Sarà, magari, per quel vetusto insegnamento secondo cui un essere che distrugge l’ambiente in cui vive è automaticamente destinato ad estinguersi. Sarà, chissà, perché, davanti ad un naufragio così evidente, dell’esistenza o no del tesoretto (qualche miliardo di Euro che gioca simpaticamente a nascondino) e del suo eventuale destino, pure argomenti importantissimi, m’importa meno che dei veleni che respiro e che mangio. Sarà perché vedo nel mio laboratorio, finché esisterà, l’orrore dei feti malformati pieni di polveri di stato o i nostri soldati che tornano rovinati per sempre dalle “missioni di pace”. Sarà perché vedo le università in cui la capacità è sostituita dalla parentela comunque intesa, e con la didattica e con la ricerca affidata agl’imbecilli una nazione è alla mercè di chi in didattica e in ricerca la sopravanza. Sarà perché l’informazione è minuziosamente distorta da una classe politica di commensali bulimici. Sarà perché non ne posso più. Insomma, se trovo un partitino che non sta alla mensa del ricco Epulone e che rompe le scatole senza pietà, io il voto glie lo do e l’Altissimo vada rispettosamente a ramengo. E, se non lo trovo, annullerò la scheda, perché una scheda bianca troverà sicuramente qualcuno che ci metterà sopra una crocetta.