– notizie del giorno (12 aprile 2008) – a cura di Paolo De Gregorio L’ex numero uno del Partito Comunista cinese a Shanghai, Chen Liangyn, è stato condannato a 18 anni di prigione per corruzione, tangenti e abuso di potere.Questi reati sono gravissimi, sono rapine, sono il kalashincov dei colletti bianchi e dei politici, e vanno puniti con la stessa durezza con cui si devono colpire i rapinatori a mano armata.La sostanziale impunità che l’Italia riserva da 50 anni alla corruzione politica, fino alla depenalizzazione del falso in bilancio a cura del cavaliere, ha forgiato un popolo di furbi, di truffatori, di tangentari, una cultura del magna-magna che rende impossibile la vita democratica e la fruizione dei diritti, e che ha creato anche rabbia, sfiducia, fatalismo, rassegnazione.Mi piacerebbe che lo sdegno dei benpensanti per la repressione nel territorio cinese del Tibet, si estendesse al marciume politico che c’è in Italia dove l’impunità dei corruttori, tangentari e compratori di voti è certa. Scaroni, amministratore delegato dell’ENI, dichiara: “l’ENI scommette sulla unica energia che può risolvere i problemi dell’umanità, il solare” Barry Commoner, scienziato americano fondatore del movimento ambientalista: “dobbiamo ripensare il nostro modo di produrre beni di consumo, dobbiamo eliminare i combustibili fossili rimpiazzandoli al 100% con l’energia solare (fonte Corriere della Sera 12 aprile). Fino a pochi minuti fa, chi parlava di centralità del “solare” veniva variamente sbeffeggiato come ingenuo, illuso, che non sa far di conto, velleitario, catastrofista, ignorante e via dicendo. Mentre gli scienziati, che sono i soli titolari a dare lumi su questa materia, il premio Nobel Rubbia in testa, ci avevano già informato che un quadrato desertico di 200 km per 200 km, per esempio in Libia o Tunisia, attrezzato con il solare termodinamico a specchi, è in grado di produrre elettricità in corrente continua per soddisfare tutti i consumi mondiali, con inquinamento zero, senza pericoli, né siti di stoccaggio di scorie pericolose, con costi competitivi, enormemente vantaggioso se si calcolassero giustamente tutti i costi ambientali e sanitari dell’energia prodotta con combustibili fossili.Il solo problema è decidere di farlo! E vi è una riflessione molto seria da fare, visto che abbiamo già nel mondo povero rivolte di affamati per l’aumento del prezzo di pane e riso. Uno dei principali motivi di questi aumenti è la scelta di produrre biocarburanti, e quindi le terre a disposizione per produrre grano e riso sono diminuite. Con la scelta di ricorrere subito e massicciamente al solare con produzione di energia elettrica per autotrazione, i biocarburanti diventerebbero inutili, e queste terre potrebbero tornare a produrre cibo.Grandi impianti desertici e micrognerazione fotovoltaica diffusa orizzontalmente sul territorio sono la vera, praticabile subito, risposta alle multinazionali petrolifere e ai beceri nuclearisti.La scelta solare farebbe anche finire la pacchia per i guerrafondai, in specie quelli del Pentagono, perché il residuo petrolio resterebbe sotto terra e le guerre in Medio Oriente un ricordo del passato.Paolo De Gregorio