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Non sono del tutto d’accordo

Di 29 Giugno 2012 2 commenti

L’amica Edi Mattioli mi manda il link http://paolofranceschetti.blogspot.it/2012/06/su-beppe-grillo-e-il-movimento-5-stelle.html. Io non conosco l’autore dell’analisi e la prima osservazione che posso avanzare è che è evidente la mancanza di conoscenza personale di Beppe Grillo.

Se Franceschetti –

perché tale è il nome dell’autore dell’articolo – avesse avuto relazioni personali con il personaggio – non incontri sporadici di pochi minuti o meno ancora – avrebbe evitato di scrivere che Grillo “dovrebbe spiegare…” Ma, caro dottor Franceschetti, come può pretendere che quello sia in grado di spiegare qualcosa? Grillo recita ciò che Casaleggio gli prepara e, se Casaleggio non gli ha preparato niente, niente potrà uscire. Che vuole che ne sappia Grillo degli argomenti che Lei tocca? Si è mai chiesto perché Grillo non partecipa a dibattiti e, addirittura, vieta ai suoi clienti a cinque stelle di parteciparvi? Siamo di fronte ad una sopravvalutazione palese del personaggio e molto di quanto Lei scrive perde materia per manifesta inferiorità del protagonista della disamina.

 

Come Franceschetti, a me non interessa nulla che Grillo sia un massone, un fascista o un razzista. Né mi cale più di tanto se si appropria di grassi rimborsi elettorali come è costume di tutti i furbetti che abbiamo lasciato allignare nello Stivale. Che io provi ribrezzo o ammirazione o indifferenza è, in fondo, irrilevante.

Ciò che mi lascia perplesso è il paragone tra Grillo e il prototipo di quello che noi chiamiamo “politico”. Franceschetti tratteggia il “politico” quale essere poco intelligente, incolto e amorale, ed è difficile, magari rischiando di esagerare facendo d’ogni erba un fascio, non essere d’accordo. Ma Grillo? L’intelligenza non va confusa con la furberia e Grillo al di là di una furberia molto italiota non è mai andato. Intelligenza è tutt’altro e prevede anche, tra le mille cose, spirito di squadra e onestà. La cultura? È vero che, frequentando il Parlamento, ci s’imbatte in macchiette che troverebbero montagne insormontabili se dovessero affrontare senza raccomandazioni un esame di quinta elementare dei vecchi tempi, ma Grillo non va gran che oltre. Se qualcuno vuol provare ad intavolare con lui un discorso che preveda la frequentazione di letture di discreto livello avrà di che meditare. E la moralità? Mi chiedo se il dottor Franceschetti sia a conoscenza della vicenda del microscopio elettronico, di tutto quanto ha preceduto quella vicenda e di quelle che sono le conseguenze giornaliere di quella vicenda. Se questo rientra nel concetto di moralità, temo che non abbiamo argomenti in comune. Se, poi, vuole indagare su altri scheletri riposti, non ha che da chiedere.

E che dire del blog cosiddetto “di Grillo” e in realtà di Casaleggio? Definirlo un esempio d’ipocrisia è farlo oggetto di un’indulgenza che nemmeno il più tenero dei nonni potrebbe regalare. In quel sito, così come nel partito delle stelle, vige una censura ferrea e scrivere, come scrive Franceschetti, che non ci siano falsità è di per sé un falso. Basterebbe riandare alle comiche stravaganze pubblicate su quanto, secondo il blog, si stava facendo con il microscopio sottratto per accorgersi delle menzogne più avvilenti. Ma la falsità più gigantesca è continuare a tacere cocciutamente sulla canagliata. Credo che non suoni a novità per nessuno se dico che tra nascondere la verità e raccontare una bugia non ci corre nessuna differenza. Per inciso, qui non si tratta di soldi intascati ma di vite umane, e mi dispiace se i milordini di Grillo si annoiano a sentir ripetere queste stucchevolezze.

Sul resto dell’articolo non vorrei soffermarmi più di tanto. Trovo molto romantico e anche, mi si perdoni, un po’ adolescenziale l’argomento che contrappone in qualche modo cultura (o preparazione tecnica) a felicità. Personalmente sono dell’opinione che l’una non contrasti affatto con l’altra e mi si lasci aggiungere che d’ignoranti ne abbiamo da vendere, se mai qualcuno fosse interessato a quella merce, e d’infelici pure. Non sto a sindacare sugl’insegnati universitari che scrivono “qual’è” con tanto di apostrofo o “quì” con tanto di accento o sull’avvocatessa in cui mi sono imbattuto giusto ieri mattina che scrive “proffessoressa” con un po’ troppe effe. Parlo di quei ragazzotti che si fregiano di un titolo di studio convinti che da un inceneritore esca vapor d’acqua e basta o che in quegl’impianti la materia si trasformi in energia. Quelli sono degl’ignoranti, per di più pericolosi, figli di un sistema che non solo tollera ma premia l’esistenza di maestri ignoranti quando non in malafede. Domanda: sono felici? E, se sì, lo sono grazie alla loro ignoranza?

Al di là delle analisi più o meno corroborate “scientificamente” sul fenomeno Grillo di cui avremo tutti ampiamente occasione di vergognarci davanti al mondo, l’unica speranza che io nutro è che gl’Italiani si sveglino e rottamino al più presto un personaggio che, da pittoresco, rischia di diventare pericolosissimo riducendoci a comparse di un copione che George Orwell già immaginò nel 1948. E il pericolo arriva – credo sia chiaro – non dal ragionier Giuseppe Grillo, di fatto una folcloristica nullità, ma da chi tiene la mano sotto il burattino.

 

P.S. è vero quello che è scritto all’indirizzo http://www.movimentorevolution.it/attenzione-dal-sito-di-beppe-grillo-societa-di-consulenza-finanziaria-svizzera.html? Se sì, c’è qualcuno che me lo spiega in modo che anch’io possa capire?

2 Commenti
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edimattioli
12 anni fa

Paolo Franceschettiecco chi è Paolo Franceschetti http://paolofranceschetti.blogspot.it/search/label/Presentazione viste le tematiche che affronta (poteri occuli ,massoneria, etc) è ovvio che l’analisi che Franceschetti fa del M5s e di Grillo non poteva che avere questo “taglio” E’ altrettanto ovvio , per chi conosce Grillo “da vicino”, che l’analisi di Franceschetti possa sembrare riduttiva soprattutto su quegli aspetti “caratteriali”, “culturali” , “di etica e moralità”, etc…In ogni caso, a me sembra interessante la divisione del post in due momenti :un primo momento Franceschetti “canta le lodi” di Grillo così come viene visto dalla maggior parte dell’opinione pubblica e la seconda parte del post… Leggi il resto »

dimitri
12 anni fa

Nulla di male
Riguardo a questo http://www.movimentorevolution.it/attenzione-dal-sito-di-beppe-grillo-societa-di-consulenza-finanziaria-svizzera.html

io non vedo nulla di male nel far comparire sul proprio blog una pubblicità di una società di consulenza che aiuta famiglie e imprese a lasciare questo paese, finchè le condizioni sono queste.

RISPOSTA

Il blog cosiddetto di Grilo è una delle tante maniere per far quattrini alle spalle dei gonzi che, a quanto insegna Casaleggio, sono una vigna generosa. Dunque, ben vanga la pubblicità di qualsiasi cosa. L’importante è far palanche.