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Nobel subito!

Udite, udite, o rustici;

attenti, non fiatate.

Io già suppongo e immagino

che al par di me sappiate

ch’io sono quel gran medico,

dottore enciclopedico,

chiamato Dulcamara,

la cui virtù preclara,

e i portenti infiniti

son noti all’ universo

e… e… e in altri siti.

 

È la notissima cavatina donizettiana del dottor Dulcamara.

Se nel libretto di Felice Romani Dulcamara era un ciarlatano che campava vendendo elisir di quanto meno dubbia efficacia a  sprovveduti campagnoli, noi, oggi, disponiamo di un dottore enciclopedico di tutt’altra caratura. E si tratta di qualcuno che nel Rinascimento sarebbe stato il modello di Uomo con la u maiuscola e che oggi supera d’un balzo l’Übermensch di Nietzsche liberandolo dai ceppi della falsa scienza e della falsa medicina di chi l’ha preceduto.

Per prima cosa l’artista. Se Bach compose l’“Arte della Fuga”, il Nostro ci ha dimostrato come la fuga possa essere non solo costretta nei confini del contrappunto musicale ma messa in pratica usando non il clavicembalo ben temperato ma le gambe, prodigiosamente scomparendo ogniqualvolta si prospetti un incontro con il demonio.

Poi la conoscenza. L’Uomo (nella figura retorica dell’antonomasia lo scrivo con la maiuscola riferendomi a Lui, pure in maiuscola) ci ha già portato il suo vangelo (dal greco cristiano “buona novella”) condannando necessariamente nel contempo gli asini ai tormenti della Geenna, tormenti fatti di rosolia, di varicella, d’influenza, di morbillo….

Il primo miracolo pubblico (Cana del XXI secolo) l’ha compiuto trasformando i vaccini dai veleni che, come riportato dalle statistiche ufficiali, erano da secoli a rimedi universali che fanno impallidire la più potente delle teriache. Poi ci ha insegnato che questi magici preparati non solo costituiscono una corazza impenetrabile per malattie che fanno da sempre stragi paragonabili a quelle delle pesti bubboniche di un tempo, e tra queste vedi l’esiziale morbillo (siamo in attesa dei dati relativi all’unghia incarnita, vero e proprio flagello purtroppo ancora non vaccinabile), ma, se mai si è immuni per aver già contratto e per grazia celeste superato il morbo, ti rendono ancora più immune se ti fai la punturina. A chi, ragliando, pone la domanda blasfema “come mai, allora, Egli non si vaccina per le malattie che ha già superato”? si risponda con uno sguardo sprezzante e di loro non ci si curi.

Oggi il libro delle Rivelazioni si apre su di un altro capitolo fondamentale: i pesticidi. Fu nozione comune (oggi diremmo superstiziosa credenza) che si tratti di veleni per gl’insetti e i parassiti delle piante (che poi tante volte questi insetti e parassiti non siano presenti nel campicello è irrilevante) e che quei veleni tali siano anche per noi umani. Le prove che abbiamo sempre aggettivato come scientifiche sono tali e tante da riempire scaffali di biblioteca. Ma, come avrebbe detto il Manzoni, “valida venne una man dal cielo”, mano che, manco a dirlo, è quella del nostro Vate: i pesticidi sono innocui (https://controvapore.wordpress.com/2018/08/30/e-se-burioni-non-avesse-sempre-ragione/ ).

Sospiri di sollievo del mondo e, in particolare, delle aziende produttrici di quelli che furono ingiustamente accusati di crimini orrendi facendo girare miliardi. Per giustizia non possiamo che augurarci che il Nostro sia giustamente compensato per la sua indiscutibile e più che necessaria assoluzione.

Così ora potremo finalmente goderci senza ingiustificati timori frutta e verdura intrise di sostanze chimiche non solo generosamente benigne ma innocue. Questo per non dire di carne, latte e uova del bestiame che di vegetali salvati chimicamente dalla voracità dei cattivacci si ciba. E, magari, assisteremo finalmente a trasmissioni in cui un apostolo del Vate inocula diserbanti, anticrittogamici, acaricidi, fungicidi e nematocidi a conduttrici televisive starnazzanti nel loro entusiasmo, a politici che viaggiano cementati alle poltrone e, comunque, a personaggi indispensabili al mondo. E avremo un altro evangelista che c’informa di come i lattanti facciano volontariamente la fila con il loro bigliettino numerato stretto nella tenera manina per ricevere la loro dose di pozione.

Dunque, in attesa di una sua assunzione non presso Big Pharma ma in cielo, Nobel subito! Nobel perché questo è il solo segno tangibile, se si eccettua il denaro, con cui noi possiamo riconoscere la grandezza del nostro Salvatore. Il problema è: Nobel sì, ma per quale disciplina? Tutte, naturalmente.

5 Commenti
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giova
5 anni fa

Burino (sic), come Donat Cattin, è uno di quei rari esemplari capaci di rendere l’acqua potabile con ordinanza ministeriale. Un gesto semplice, un tratto di penna e i pesticidi diventano innocui per l’uomo. Altro che moltiplicazione dei pani e dei pesci. Che Dio ce lo conservi a lungo.

Fax
5 anni fa

LA PUBBLICITA’ SULLA RAI ( e non solo..) Partiamo dalla notizia bella o quella brutta? Quella bella è che ho visto ieri sera su Odeon un programma dedicato alla scienza. Un poco più che ragazzino, ricercatore universitario, spiegava come sia presto possibile curare il diabete di tipo 2 grazie alle NANOPARTICELLE. Ovviamente appena ho sentito questa parola ho pensato a lei. Mi domandavo se il suo nome sarebbe venuto fuori, ma ciò non è successo. Se anche questo studio dovesse approdare a qualcosa di buono non credo che in fondo a lei importi di essere considerato il padre morale della… Leggi il resto »

Francesco Michelacci
5 anni fa

Geniale, null’altro.