Mi dispiace deludere i tifosi e i difensori d’ufficio dello Stivale, presidente della repubblica in testa, ma io mi vergogno di essere italiano. Se ne fossi orgoglioso, farei torto alla ragione, non avrei capito niente di questo paese o avrei acquisito la morale dei nostri cosiddetti politici e dei nostri mezzi d’informazione (?).
Ai tantissimi che non saranno d’accordo con me e che, anzi, si scandalizzeranno per questa mia affermazione che l’italico conformismo bollerà di sicuro come blasfema vorrei porre, pacatamente, tanto per dirla alla Veltroni, qualche domanda.
Vi è mai capitato d’incontrare cittadini di paesi civili? Mi riferisco, tra gli altri, ai canadesi, agli scandinavi, agli australiani… Se sì, vi è mai capitato che questi vi chiedano una spiegazione semplice, che anche loro, nel loro ingenuo candore, possano capire su certi comportamenti ormai universali e universalmente accettati da noi? Mi riferisco, ad esempio, alla vicenda del TAV in Val di Susa (date un’occhiata a “In Val di Susa i Sindaci Applaudono il TAV” di Marco Cedolin nella sezione I Vostri Articoli, o a http://it.youtube.com/watch?v=KYi0kFwGy2A o http://it.youtube.com/watch?v=gFa5uLYmStQ o http://it.youtube.com/watch?v=qj9jHjyXnnc, oppure a http://it.youtube.com/watch?v=jj8HqM_kLUk). A questo proposito trascrivo una frase di Roberto Topino:
“E’ stata simbolicamente posata la prima pietra dei lavori per la linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione. Secondo gli organizzatori della manifestazione, i cantieri interesseranno 250.000 torinesi e dureranno trent’anni. I costi saranno molto ingenti e la riuscita dell’opera non è garantita, perché alcuni problemi legati alla struttura geologica della montagna, dove dovrebbe passare il tunnel di base, non hanno ancora trovato una soluzione.”
Certo, nessuna garanzia che l’opera, peraltro demenziale (vedi il libro “Grandi Opere” di Marco Cedolin edito da Arianna Editrice), sia un ciambella con il buco. Ma non è questo né è una geologia così dispettosamente irriguardosa verso certi affarucci ad interessare: ciò che importa sono i miliardi di Euro che politici, faccendieri e malavita si troveranno piovuti dal cielo (leggi le nostre tasche ormai esauste, e, ancor di più, quelle dei nostri figli) da spartire. Quanto al problema di quei buchi, non della ciambella ma della montagna, legato alla salute, ma quale problema? Ammalarsi fa business, come ben c’insegna l’Oncologo con la o maiuscola (o con l’identico zero in punta di dita).
Idem per gl’inceneritori , decrepiti dinosauri partoriti dall’ignoranza di leggi della Natura di cui i libri del liceo trattano da un paio di secoli e oggi pudicamente abbandonati nel mondo civile. Un mondo, come è evidente, di cui noi non facciamo parte, come testimonia l’appello del presidente della nostra repubblichetta ai presidenti delle province (ognuno abbia un “termovalorizzatore”!)
E avete mai provato a rispondere quando vi chiedono come mai, allorché i politici fanno le loro porcherie, non si prendono nemmeno il disturbo di avvertire i loro datori di lavoro (noi) come non solo l’etica ma anche la legge prescrive? Vedi, al proposito, tutti gli ampliamenti d’inceneritori, Brescia in testa, per la cui segretezza noi veniamo sanzionati a suon di milioni dalla Comunità Europea.
Ma adesso ci avviamo a capofitto verso il fondo, se non altro quello della vergogna. L’Uomo della Provvidenza, quello che ad aprile ha ricevuto consensi da plebiscito, ha trasformato con efficienza encomiabile gl’interessi suoi, senza trascurare quelli di un’opposizione complice, in segreti di stato e chiunque ci ficchi il naso finirà in galera. E qui chi è orgoglioso della sua italianità spieghi al povero straniero come mai in galera non ci finisce chi si fa le leggi su misura infischiandosene della legalità. La situazione diventa particolarmente imbarazzante quando c’è da spiegare certe conversazioni telefoniche (meglio vietarne l’uso!) o la storia delle decine di milioni che ballano (in ogni senso) tra aziende di produzione tele-cinematografiche e attricette, per le cui pur innegabili grazie diversi parlamentari (sul nostro palcoscenico si chiamano “onorevoli”) sono goliardicamente disponibili a capovolgere un equilibrio politico. “Io ti trasformo la tua amante in diva occasionale per televisomani rincoglioniti e tu passi da uno schieramento all’altro in nome della libertà (sessuale).”
È così, sui saldi fondamenti di questa filosofia, che quasi sessanta milioni di persone vengono governate.
Ma il fatto che lascia maggiormente interdetto l’osservatore neutrale, lo straniero prototipico di cui sopra, è che noi, il popolo di Leonardo, di Michelangelo, di Galileo e chissà di quanti altri geni cui intitoliamo orgogliosamente le nostre strade, siamo in realtà dei pecoroni rimbecilliti da campagne pubblicitarie allestite da tecnici abilissimi nel loro lavoro di plasmacervelli e, quel che è peggio, abbiamo perduto ogni volontà di riappropriarci di ciò che è nostro, dignità avanti tutto.
In questi giorni, prima che arrivi la paralisi agostana, sto tenendo conferenze a raffica e m’incrocio con tante realtà locali, tutte in fotocopia. Salvo rarissime eccezioni, non un amministratore, non un tecnico, non qualcuno “che conti” si prende la briga di venirmi ad ascoltare. Se non altro così, tanto per curiosità sociologica. Nemmeno a parlare, poi, di qualche amministratore o tecnico che ponga domande o sollevi obiezioni. In quelle occasioni l’impressione è quella di essere tra i vecchietti dell’osteria: quattro gatti brontoloni che si danno ragione l’un l’altro e tutto finisce lì.
Ne vale la pena? Almeno avessimo vinto gli Europei di calcio!
P.S. L'amico Marco Cedolin mi segnala l'ultima porcata (ultima in ordine di tempo e fino ad ora, perché altre ne seguiranno a plotoni affiancati, come sempre) di Legambiente.
Andate su http://www.legambiente.eu/globali/archivi/news.php?idArchivio=2&id=4576
Immagine da: http://webpages.charter.net/mdaviddegrand/tv-addict.jpg (disegno di David De Grandi)