Il post è un po’ anomalo e vi si trattano tre argomenti diversi. 

Personalmente avrei qualcosa da ridire su chi va in piazza a condannare l’incenerimento dei rifiuti e poi, svoltato l’angolo, appoggia, addirittura cercando l’affossamento di chi afferma in ogni sede la sua stessa posizione, chi è ipocrita paladino di quella pratica, una pratica  criminale sotto ogni punto di vista. Ma, si sa, l’uomo è un animale strano, complicato e non di rado indebolito dalla sua stessa intelligenza che lo rende la più attaccabile delle fortezze. Basta sapere dove è riposta la chiave e si entra senza problemi.

Tuttavia qualcosa di buono si può trovare dovunque e qui, in ciò che segue, c’è qualcosa di più che buono.

Allora, per quel che c’è di buono, i nostri ineffabili politici (soprattutto il pifferaio magico Di Pietro con tutta la sua corte di “grandioperisti”), i nostri illustrissimi scienziati, i nostri rigorosi giornalisti, tutti coloro, insomma, che “sarebbero contro l’incenerimento dei rifiuti, ma, non essendoci alternativa…”  spendano qualche minuto delle loro vite preziose e diano un’occhiata ad un video.

E tutti coloro, i sullodati tutt’altro che esclusi, che, quando nomino San Francisco e il trattamento dei rifiuti che laggiù si mette in atto, mi guardano come se parlassi di un pianeta di dubbia esistenza su di un sistema solare che non è il nostro e ridacchiano dandosi di gomito, facciano lo stesso.

Entrino nel sito: http://www.comunivirtuosi.org/ e poi scendano fino al video di Marco Boschini che parla a Treviso presentato da David Borrelli, consigliere comunale, la cui lista civica, lo ricordo per i corti di memoria, fu appoggiata

da Per il Bene Comune. 

Cambiando argomento, ho assistito all’ultimo turbine berlusconico: a Napoli è sparita ‘a munnezza e i giudici ne hanno combinata un’altra delle loro.

Nel primo numero del popolare avanspettacolista d’ispirazione napoleonica, si assiste alla scomparsa di centinaia di migliaia di tonnellate di sporcizia campana finite magicamente in un buco nero e, dunque, passate ad un universo parallelo. Speriamo che nessuno sollevi il tappeto.  

Quando venerdì mattina lasciai Pozzuoli, a pochi metri da me cadde casualmente, proveniente da un terzo piano, un corposo sacco di plastica che si schiantò sul selciato liberando le prove di una vivace vita domestica e di un’altrettanto viva mancanza di cultura e senso civico. (Mi aspetto le reazioni con le accuse, che discuterò solo se sostanziate, di razzismo.) Sono certo che anche quello non esisterà più.

Nella seconda gag, il nostro Cavaliere ha parole di fuoco per chi ha annusato qualcosa di strano nella gestione della sanità abruzzese. Il divino Silvio ha perfettamente ragione: non c’è nulla di strano. Da che mondo è mondo o, almeno, a memoria d’uomo in Italia, la sanità è una sorta di pozzo di San Patrizio o di cornucopia da cui sgorgano quattrini per tutti. Per tutti tranne che per chi del sistema sanitario dovrebbe essere il beneficiario, vale a dire il malato.

Ma, al momento, l’Abruzzo non è da solo. Ecco quanto riporta il quotidiano web Edott alla data di ieri: I magistrati di Milano hanno bloccato un grosso pagamento che la Asl stava per fare al policlinico San Donato del gruppo dell'imprenditore della sanità privata Giuseppe Rotelli: 2 milioni di euro, argomenta la Procura, sono "ingiusto profitto" dei reati di falso in atto pubblico (le cartelle cliniche) e di truffa aggravata allo Stato (i rimborsi indebitamente spillati al Servizio sanitario nazionale).”

Per chi non lo sapesse, limitandoci solo ai prodotti che si usano negli ospedali, i prezzi sono di gran lunga mediamente più alti che non nel resto d’Europa, e questo perché, quando un’azienda vuole aggiudicarsi un appalto per una fornitura, è non di rado costretta ad essere “generosa” nei riguardi di qualcuno. Poi deve attendere tempi biblici per i pagamenti e, dunque, tutti questi costi finiscono inevitabilmente dirottati sulle cartelle delle tasse dei contribuenti. Dopotutto il nostro Paese ha la caratteristica di mantenere una politica di extralusso e per questo occorrono quattrini. Tanti. Chi meglio del popolo bue può mantenere i suoi rappresentanti, eletti o non eletti che siano?

Da ultimo, per chiudere l’argomento, un consiglio ai magistrati: ficcate a caso le mani nella gestione della sanità e qualcosa di sozzo lo pescherete quasi di sicuro. 

Terzo punto della miscellanea. Credo che molta della colpa sia mia e della mia incapacità di comunicare. Al mio indirizzo email e al mio telefono continuano a fioccare cocciutamente le richieste di lavori da fare, analisi, consulenze, conferenze e quant’altro, tutte a mero titolo di pretesa gratuita. “Vedi un po’ che cosa c’è in quel campione…”, “Dai un’occhiata al documento…”, “Vedi se i dati sono giusti…”, “La mia tesi di laurea…”, “Vieni a fare una conferenza da noi che siamo il comune più inquinato d’Italia…”

È vero che per più di quattro anni tutto questo è stato fatto, non solo gratis, ma a mie spese, ed è altrettanto vero che l’andazzo ci sta facendo rischiare la chiusura, ma non è scritto da nessuna parte che la cosa debba continuare.

Mi chiedo se queste persone di buona volontà che mi presentano “un caso eccezionale” si rendano conto che quel denaro che loro “piccola associazione di volontariato” non ha a disposizione lo devo mettere io. Io per tutti. E se non ce l’ho da mettere, mi piantano il muso. Mi chiedo se questi signori obiettino quando vanno da un qualunque professionista o quando fanno la fila per andare a pagare il biglietto per il cinema, per lo stadio o per il palasport occupato da un comico o da un cantante. Mi chiedo se si sono mai chiesti come possa sopravvivere la ricerca, di cui, a detta loro, loro stessi hanno assoluto bisogno, e come possa campare io stesso se il denaro, il minimo per sopravvivere, mi viene sottratto, perché di null’altro che di questo si tratta.

Così, prego tutti di astenersi dal pretendere qualsiasi prestazione da me se non a fronte di un compenso onesto. Nessuno pretende che io sia pagato in proporzione a ciò che faccio e che il termine di paragone siano calciatori, veline, attori o simili. Però, ora basta.

P.S. Se qualcuno ha sette minuti e mezzo, potrebbe andare su http://it.youtube.com/watch?v=GWu-oHWWmaY. Il video del dott. Roberto Topino non è tencicamente perfetto, ma, chissà, qualcuno potrebbe trovare materia di meditazione. Per la cronaca, come scrive Topino a proposito dell'inceneritore torinese del Gerbido ,

Consuma 2 milioni di litri di acqua al giorno.
Produce 150.000 tonnellate di rifiuti pericolosi all’anno.
Costa 440 milioni di euro, come un ospedale, ma non cura le malattie: le fa venire!

L’alternativa esiste, è la raccolta differenziata: crea posti di lavoro, costa poco, recupera i materiali, non fa danni all’ambiente.