Merendine, vaccini e scie chimiche: basta!

Con un P.S. del 29 ottobre in calce. Il P.S. è IMPORTANTE

Abbiate pietà di me. Non avrei voluto tornarci sopra, ma pare che la valanga sia inarrestabile.

Non passa giorno, direi quasi non passa ora, senza che qualcuno si alzi dal letto o dalla poltrona con l’uzzolo di scoprirsi scopritore. Di che non importa: l’importante è scoprirsi scopritore in generale.

Ormai da anni sono tormentato da chi ha scoperto che non si può mangiare questo o quello perché quel questo o quello contiene sempre e comunque ferraglia assortita. Il che è

parzialmente vero, ma solo parzialmente. Molto parzialmente. Come ho cercato di spiegare fino all’esaurimento delle mie forze, le analisi sulle centinaia di cibi che abbiamo svolto nel nostro laboratorio riguardano ognuna UN SOLO CAMPIONE. Il sito www.nanodiagnostics.it è chiarissimo in proposito e ciò che riporta è comprensibile a chiunque abbia un quoziente intellettivo anche un po’ sotto la media (che diventa democraticamente sempre più bassa). Facciamo un esempio: io analizzo un prodotto, dei biscotti, che, per comodità, chiameremo gli Zoccoli di Mulo. In quel campione ci trovo delle particelle, ipotizziamo, di Piombo, e quella roba, è evidente, lì non ci deve stare. Poi, una settimana dopo, compro un’altra confezione degli Zoccoli di Mulo e lì – sorpresona! – ci trovo non più il Piombo ma, ipotizziamo, minuscolissimi pezzetti d’acciaio. Il terzo pacchetto, acquistato non più a Modena ma nella mitica Canicattì, risulta, invece, perfettamente pulito. Questo avviene per una gran parte dei prodotti in commercio. Qualcuno si chiederà come mai, e la risposta è semplice. Il produttore degli Zoccoli di Mulo compra la farina un po’ dovunque e quella farina, di volta in volta, è sporca di una sporcizia variabile o è pulita. Poi, oltre alle materie prime, ci sono altri fattori che incidono sui contenuti, ma questo, almeno in questa sede, basta e avanza.

 

Ora, e da anni, capita a scadenze quasi regolari che un sedicente giornalista d’inchiesta (una iattura per l’umanità) scopra le idiozie  riportate anni fa da tale Giuseppe Grillo in un suo blog. Il personaggio in questione ebbe a saccheggiare il sito www.nanodiagnostics senza capirci nulla e, come da personaggio, senza leggere ciò che stava in testa ai risultati. Così fece passare un’informazione perfettamente coerente con le informazioni che fa passare con frequenza e con solerzia: fasulla. All’occasionale giornalista d’inchiesta non salta mai in mente di andare alla fonte della notizia e così, di tastiera di computer in tastiera di computer, alla maniera dell’aria rossiniana della calunnia, la “notizia” alla fin trabocca e scoppia, si propaga, si raddoppia. E questo si traduce per me in una rottura di scatole infinita con le mail che mi arrivano, per esempio, da mamme angosciate che da mesi rimpinzano il pupo con la merendina Sugnadolce scoperta far parte della presunta lista di proscrizione.

Una preghiera: banchettate giulivi con tutto ciò che volete e abbiate pietà di me.

Poi ci sono i vaccini. Qualche settimana fa fui invitato a Padova ad un convegno sull’argomento e, nell’occasione, io ebbi a riferire un fatto impossibile da smentire: non esiste nessuna prova scientifica che i vaccini somministrati in maniera demenziale ai militari abbia indotto anche un solo caso di cancro. Questo non significa che non inducono cancro ma solo che non ne esiste prova, due cose fondamentalmente diverse. Credo che qualunque cervello per quanto poco dotato sia capirebbe l’assunto. E, invece, non è così. Una manica di bizzarri personaggi, tutti perfettamente estranei ad argomenti scientifici ma non per questo non scopritori, mi accusa di aver sostenuto che i vaccini sono perfettamente innocui, cosa che non solo non mi sono mai sognato di dire ma che, a suon d’indagini non fatte su Internet come usa tra gli pseudoscienziati italioti ma con prove di laboratorio indiscutibili, ho dimostrato essere esattamente all’opposto. Ma, si sa, onestà, buonafede, intelligenza e cultura non fanno parte del bagaglio dell’uomo di successo. Specie se ci sono interessi non proprio lindi in ballo.

Ancora una preghiera, allora: non tempestatemi di proteste per qualcosa che non mi appartiene e che è il frutto deforme della fantasia malata di qualcuno.

Poi ci sono le scie chimiche. Qui siamo a livelli patologici preoccupanti. Qualche psicotico che si trastulla con le scie o qualcuno che su queste in qualche modo forse ci campa afferma che io terrei nascosta “la verità”. Come io faccia e perché lo faccia resta avvolto nel mistero ma, si sa, inventarsi un nemico serve a restare alla pur modesta ribalta. La sola cosa che io ho la possibilità di dire – e l’ho detto fino alla nausea – è “portatemi un campione delle scie e io le analizzerò.” Ad oggi di analisi (a mie spese) ne ho fatte diverse, sempre con l’assicurazione che quel campione era un pezzo di scia chimica. In ogni occasione si trattava di normalissima polvere ambientale come esiste da secoli.

Dunque, se volete fare le analisi, siate pronti a pagarle perché io non spendo più i miei soldi per qualche stramboide. Altrimenti piantatela con queste ignobili esibizioni di degrado mentale e morale.

Poi, per favore, prima di scrivermi insulti, prima d’inventare vicende mai avvenute, prima di accusarmi di colpe mai commesse, prima di attribuirmi opinioni, andate alla fonte. E siano le fonti originali, però: non quelle riportate da un tale che le aveva lette in un blog che riportava la risposta di Fiorellindelprato a un post di un ospite del manicomio criminale che aveva sentito dire da un passante una notizia letta sull’incarto degli spinaci dove un esperto di qualunque cosa affermava che…

Infine, io non sono l’ufficio informazioni né il correttore di testi.

 

P.S. del 29 ottobre: Un amico mi ha indicato un numero incredibile di post in cui compare la famigerata lista nera degli alimenti. La cosa più stupefacente è la reazione di chi commenta la “notizia”. C’è chi se la prende perché, fossero così le cose, non si potrebbe più mangiare niente e, allora, la notizia non può che essere falsa (logica a dir poco curiosa). C’è chi si dispera. C’è chi, lette le mie puntualizzazioni e le mie smentite, non mi crede, il che è davvero esilarante. Davvero buffo che nessuno si sia disturbato ad andare alla fonte (http://www.nanodiagnostics.it/CiboPulito.aspx) cosa di un’ovvietà e di una semplicità assolute. Per evitare l’incomodo, trascrivo quanto compare da anni nel sito in testa alle indagini:

ATTENZIONE!
Prima di telefonare alla Nanodiagnostics per protestare perché l’alimento o l’integratore preferiti sono riportati come inquinati, si prega di leggere attentamente quanto scritto sotto. Si prega anche di non continuare a chiedere perché un dato prodotto non è stato analizzato: le analisi sono molto costose e sono completamente a carico nostro. Infine, occorre comprendere come quanto riportato di seguito non costituisca affatto né lista di proscrizione né una certificazione che il prodotto esaminato è sempre esente da inquinanti particolati inorganici.

Le indagini eseguite sugli alimenti elencati sono limitate ad un singolo campione e alla sola ricerca di particelle inorganiche micro- e nanometriche. Per avere risultati esaurienti occorrerebbe analizzare campioni prelevati da lotti di produzione diversi, cosa che non è stata fatta nelle nostre analisi. Queste hanno, dunque, solo un carattere indicativo e non è affatto detto che ciò che abbiamo rilevato sia una costante di quel particolare prodotto.
Nell’elenco dei cibi che abbiamo definito “puliti” abbiamo inserito quelli nei quali, sempre esaminando un singolo campione, non abbiamo rinvenuto materiale particolato inorganico. In verde sono stati elencati gli alimenti etichettati come biologici. Nella ricerca abbiamo privilegiato gli alimenti per bambini.
Non è stata eseguita alcuna ricerca su inquinanti che fossero diversi dalle polveri inorganiche.
I campioni esaminati sono conservati presso il laboratorio di Nanodiagnostics.