Il bravo detective scopre l’assassino risalendo da indizi piccoli, tanto piccoli da apparire insignificanti e, per questo, ritenuti indegni di attenzione dal criminale stesso.
Il 4 aprile scorso, il giorno di Pasqua, mi trovavo a Marsala insieme con mia moglie e, nel pomeriggio, dovevo recarmi a Trapani: una trentina di chilometri in tutto.
L’alternativa era tra l’autobus e il treno e, per questioni di orario, fu su quest’ultimo che cadde la scelta.
Di fatto, nei pomeriggi festivi treni ce ne sono pochissimi e l’orario che scegliemmo fu quello delle 17:30.
Arrivati alla stazione con largo anticipo, trovammo la biglietteria chiusa e la macchina che vende i biglietti non solo non funzionante ma, almeno all’apparenza, difficilmente riattabile. Nessun addetto cui chiedere informazioni e istruzioni era presente. A farci compagnia, una trentina di aspiranti viaggiatori, molti dei quali stranieri, tutti ovviamente senza biglietto, e qualche indigeno che c’informò sul come lì le cose stiano così da tempo immemorabile.
Un lungo tour della città si rivelò infruttuoso: nessuna rivendita dove tentare l’acquisto (se mai la cosa è possibile), edicola, tabaccheria o bar che fosse, era aperta.
Il treno (due carrozze) arriva e il capotreno ci accoglie annunciandoci che dovremo tutti pagare la multa perché siamo privi di titolo di viaggio. Al che, a treno ancora fermo, io prego il solerte funzionario di scendere, percorrere la decina scarsa di metri che lo dividono dalla pseudobilgietteria ed accertarsi dei fatti.
Lui, però, è irremovibile: quei dieci metri non li percorre. Multa per tutti, a cominciare da me.
Allora io mi dichiaro disponibile a pagare i 3,25 Euro del biglietto – cosa, peraltro, dovuta – ma non la multa, un atto d’insubordinazione, questo, che pare ferire l’autorità del sig. Orlando Giuseppe (matricola 2891925), ché tale si rivela essere l’identità del CTR (capotreno). Così, consegnatagli la mia carta d’identità, mi vedo rifilare un bel verbale: Euro 3,25 per il biglietto, Euro 7,66 per la sanzione ed Euro 200 di soprattassa, per un totale di Euro 210,91.
Soddisfatto, il sig. Orlando Giuseppe, CTR matricola 2891925, si chiude nella cabina del macchinista per il resto del viaggio ed omette, forse, e anche comprensibilmente, stremato dall’impresa, di controllare tutti gli altri rei, dottoressa Gatti (mia moglie) compresa.
Arrivato a Trapani, vado a chiedere spiegazioni alla Polizia. La reazione è di un certo stupore divertito seguito da qualche commento di cui non riferirò.
Naturalmente io non ho alcuna intenzione di pagare 210,91 Euro per un Marsala – Trapani in seconda classe, essendo quella una tariffa superiore a quella applicata da Michael Schumacher quando mi fa da autista sulla stessa tratta. Così ho sporto reclamo a Trenitalia e ho chiesto aiuto al Codacons.
In fondo, a ben guardare, si tratta di cosette da nulla, di antica, ordinaria abitudine dello stato, a qualunque gradino ci si collochi, a trattare il cittadino da suddito, da rapa da dissanguare e, tutto sommato, da mite imbecille. Ma è da lì, dal nanoscopico, che si saggia il grado di rispetto che i nostri dipendenti (scusate se uso una definizione cara al ragionier Giuseppe Grillo) portano verso chi ne paga lo stipendio e ne giustifica l’esistenza stessa. E, al di là del rispetto, almeno il buon senso dovrebbe trovare applicazione: se non si può fare il biglietto a terra, per di più con ciò costituendo un incomodo per il viaggiatore costretto ad un’infruttuosa caccia al tesoro per pagare la fatidica tariffa, lo si faccia in treno e, se si è educati, con tante scuse verso il passeggero. Semplice.
Qualcuno cui ho raccontato la piccola avventura, un mini-esempio di grottesco italiota, ha voluto vederci un tentativo di truffa da parte dell’ente ferroviario: non ti permetto di acquistare il biglietto a terra e ti faccio pagare il triplo a bordo. Qualcuno, invece, ha voluto trovarci materia per condannare genericamente il già martoriato Sud. Personalmente non credo sia né l’uno né l’altro caso. Truffa da parte di Trenitalia? No: solo la solita incuria cui ci ha abituato un ente che profonde cifre da capogiro per comprare le scarpe di coccodrillo ad uno straccione. Chiunque viaggi con la tanto strombazzata Alta Velocità (non proprio linda e spesso in ritardo) e poi debba dirottare sui ben più numerosi e frequentati treni meno “prestigiosi” sa che cosa voglio dire. Per il resto, certo: prima di costruire un ponte dal Continente all’Isola, un’opera attesa con impazienza dalla ‘Ndrangheta da una parte e dalla Mafia dall’altra, forse sarebbe il caso di costruire qualche ponte, magari di origine intellettualmente qualificata, con i cervelli, ma, ormai esperto – e mio malgrado – della bizzarra interpretazione del mondo dei nostri burocrati dalla Vetta d’Italia a Capo Passero, credo che il nostro paese sia omogeneamente fatto come, del resto, auspicava, anche se con qualche scetticismo, il Conte di Cavour.
P.S. Per evitare malintesi, arrivati a Trapani mia moglie ha acquistato un biglietto per Marsala al distributore automatico (nemmeno a Trapani esiste biglietteria umana, ma almeno la macchinetta funziona) e lo ha strappato. I frammenti sono disponibili per verifica. Io, invece, sono in attesa di giudizio da parte di Trenitalia.
COme si e’ gia’ detto in passato, il problema e’ la mentalita’ dell’italiano medio in aggiunta alla sua indole ricoma di ignavia e superficialita’.
Noi siamo gli “intrallazzoni”, siamo dei “sopravviventi”,ci arrangiamo e ci arrabattiamo…questo da sempre.
In secoli di storia, questo e’ il risultato.
Personalmente ho veramente una grande necessita’ di ordine,legalita’,pulizia,dignita’,responsabilita’.
Piu’ leggo i giornali,piu’ mi rendo conto che in democrazia vince la maggioranza e la maggioranza di questo paese NON vuole quello che voglio io.
Me ne devo fare una ragione…
Ieri sera viaggiavo su un Intercity nello stesso scompartimento di due ragazze straniere che avevano il biglietto, ma non per l’IC, bensì per il regionale (il default emesso dalle biglietterie) che partiva 10 minuti dopo con la medesima destinazione. Pagate le differenze per tariffa, prenotazione e biglietto emesso sul treno, che sommate equivalevano a un nuovo biglietto, ci si rende conto che i biglietti non erano [i]timbrati[/i], il che comportava una sanzione di 50 euro (di quelle che diventano 200 se non si pagano il giorno stesso, forse).Ovviamente nessuno allo sportello si era premurato di avvisare le viaggiatrici delle formalità… Leggi il resto »
A proposito di disavventure in treno credo si possa riempire un’enciclopedia. A me è capitato di essere multato perché avevo pagato… troppo.
http://www.pleonastico.it/modules/news/article.php?storyid=164
Qualsiasi commento è superfluo