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L’Italia dell’acqua sporca senza il bambino

Chi ha pazienza e stomaco legga http://www.riciclanews.it/ambiente-e-territorio/infrazioni-ue-il-ministro-galletti-fa-il-punto-in-commissione_4522.html.  È  lungo, lo so, ma merita.

Dichiaratamente inesperto di criminologia, la mia impressione è che pochi malavitosi possano “vantare” un curriculum criminale come quello dell’Italia

intesa come stivale scalcagnato indossato da un popolo di ignavi e calzato grazie a politici, nella migliore delle ipotesi, incapaci.

 

Se solo incolonniamo i quattrini che spendiamo per le sanzioni che ci cascano addosso regolarmente comminate, il totale che ne scaturisce fa una certa impressione. Sono tutti soldi che vengono sottratti al benessere del Paese e sono ricavati dallo sfruttamento di chi paga le tasse.

Qualunque normale padre di famiglia si preoccuperebbe di tappare le falle, ma i politici, eletti o abusivi che siano come sono tutti i nostri parlamentari, di essere padri di famiglia è cosa che non occupa i pensieri. Quanto è comoda quella poltrona, e quanto è ricca! E per l’esercito infinito di funzionari e burocrati chissà: per ogni soldino che va perduto potrebbe perfino arrivare un regalino.

Al totale di cui sopra, però, mancano addendi molto più grandi di quelli considerati. La salute perduta a causa delle porcherie per le quali siamo multati non è solo fonte di sofferenze: è un costo.

Qualche giorno fa, parlando con un addetto ai lavori dell’abuso di antibiotici che i medici hanno fatto per decenni (e fanno ancora) avvilendone gli effetti, sono venuto a sapere che le infezioni contratte negli ospedali a causa della sporcizia che vi annida costano lo 0,98% del nostro PIL: Euro più, Euro meno, una quindicina di miliardi. Che cosa si fa per ovviare? Semplice: si finge che il problema non esista.

Se mai qualcuno mai volesse il mio parere, io butterei subito l’acqua sporca rischiando di buttare anche il bambino, con la quasi certezza che il bambino non ci sia.