Siamo nell' epoca della privacy e mai come adesso tutti conoscono i fatti di tutti. Il paparazzismo, si sa, è sempre esistito ma era un fenomeno che riguardava le persone che, per così dire, vivevano sotto la luce dei riflettori. Oggi, per espletare qualunque pratica, anche la più banale è obbligatorio firmare moduli per la tutela della privacy: insomma ci chiedono il permesso di mettere il naso nelle nostre faccende e se, per caso qualcuno rifiutasse di firmare si vedrebbe negare tutta una serie di servizi dei quali non si può fare a meno. Così le banche, le assicurazioni, i contratti di telefonia e/o qualsiasi accordo commerciale scritto virtualmente o su carta. In realtà la legge sulla privacy è a senso unico infatti, siamo noi a dover fornire i nostri dati e, sempre a noi viene richiesto il permesso di venire a curiosare nelle nostre faccende. Ma come, io deposito dei soldi in una banca e devo essere io a fornire i miei dati? Ma ditemelo voi chi siete e dimostratemi che posso fidarmi! In alcuni casi, la tutela della privacy non è altro che un nascondiglio dal quale divertirsi a fare il tiro al piccione; possiamo vederne un esempio molto eclatante sui blog (trasformati in forum) di molti personaggi più o meno famosi….
Le persone che desiderano intervenire direttamente all'interno di un blog, devono registrarsi e questo lo sanno anche i nostri amici che si sono registrati al nostro. La registrazione viene richiesta principalmente per evitare bombardamenti di spam (come è successo anche a noi agli inizi). Fin qui è tutto normale ma è diventato di uso comune registrarsi a questi blog/forum usando un nickname; termine angloamericano che tradotto, significa in pratica "nome falso". Ora, i puristi della lingua potranno anche intervenire puntualizzando che forse la traduzione non è propriamente quella ma, a parte il fatto che l'angloamericano è tutt'altro che una lingua pura, direi di non nascondersi (appunto) dietro a un dito e guardare al reale senso della parola. La pratica dei portatori di nick è molto semplice: io scrivo quello che mi pare, elogiando, offendendo, sottolinenando, scrivendo parolacce o quant'altro, dietro ad un nome falso e gli altri si arrangino. Parliamo di un personaggio qualsiasi? Benissimo, avanti con le critiche, le offese, i vari "ho saputo", "mi hanno detto che", "si vocifera", "mi pare", "suppongo" e ad ognuno di questi commenti carichi di profondo significato, se ne aggiungono altri e altri ancora, fino a quando, in molti casi si sfocia nella calunnia gratuita e sparata ovviamente di nascosto. E' questa la democrazia? E' questa la libertà di pensiero, di parola, di espressione? E' questo il rispetto, anche nei confronti di chi, molto correttamente sceglie di usare il proprio nome? Non è forse sempre stato insegnato che chi rinnega il proprio nome, rinnega se stesso? Aprendo questo blog abbiamo scelto di non ospitare persone che non desiderano firmare i vari commenti, articoli o domande con il proprio nome; abbiamo scelto di "censurare" le parolacce, le invettive, gli insulti gratuiti (e non solo rivolti a noi) e tutto quello che arriva dall'ombra, fosse anche una lode e se qualcuno vuole definirci antidemocratici, non ci offendiamo.