Questo è un argomento che non solo non avrei mai voluto trattare, ma con il quale non avrei mai immaginato di dovermi confrontare.
Credo che a molti e, magari, forse a tutti i lettori di questo blog, sia nota la vicenda del microscopio elettronico di cui ci fu tolta la disponibilità e di quanto si è fatto per acquistarne un altro. Un anno d’inferno con 359 giorni dedicati al lavoro, 72.000 km su e giù per l’Italia per tenere 220 conferenze, quattro chili e mezzo persi, lavoro trascurato, famiglia idem, denaro personale in quantità speso per spostarmi e quant’altro. Alla fine, i soldi sono stati raccolti per intero, il microscopio è andato alla Onlus Carlo Bortolani e noi ce l’abbiamo in uso. In uso: non è nostro.
Se la raccolta è partita, lo devo a Beppe Grillo che, donando una quota dell’incasso di una sua serata modenese (36.000 Euro), inaugurò l’avventura. Poi, Beppe mi ha ospitato in diversi suoi spettacoli e i ragazzi di vari Meetup, le associazioni che a lui fanno riferimento, hanno raccolto diverse migliaia di Euro all’uscita dei palazzi dello sport dove le serate hanno luogo. Qualcuno di loro ha addirittura fatto miracoli. Poi, ancora, Beppe ha fatto alcuni spettacoli in piazza nei quali io ho avuto modo d’illustrare le ricerche, e altro denaro è stato raggranellato. Queste iniziative hanno fruttato all’incirca un quarto della somma necessaria. Il resto è venuto quasi per intero dalle mie conferenze, vale a dire lavoro mio per il quale, invece di essere remunerato, ho versato il denaro alla Onlus Carlo Bortolani, e da una grossa donazione da parte di una persona che vuole restare anonima…….
Da un certo punto dell’avventura in poi, il blog di Grillo dedicato a quello che lui battezzò La Ricerca Imbavagliata ha cominciato ad ospitare post, regolarmente anonimi, che contenevano affermazioni diffamatorie basate su illazioni ed elucubrazioni che nulla avevano a che spartire con i fatti. Beppe mi consigliò di non dar loro peso, dicendomi, e a ragion veduta, che quando una persona sale in qualche modo alla ribalta, trova sempre reazioni di questo genere. Guardandole con occhio distaccato, queste esternazioni potevano anche essere divertenti: gli anonimi autori, di solito riconoscibili, se non altro per grammatica e sintassi, si celavano dietro una miriade di pseudonimi ma, di fatto, erano pochissimi. Si trattava di studenti o neolaureati con la sapienza in tasca, di ricercatori o di didatti delusi e senza fortuna, e di esperti di qualsiasi materia si dibatta nei bar. Niente di particolare, dunque: la solita patologia. Finché non si è trascesi nella calunnia vera e propria, quella che è trattata nel codice penale.
Poiché io non faccio spettacolo ma scienza e poiché mia moglie, anche lei bersaglio dei calunniatori, occupa posizioni istituzionali piuttosto delicate in Italia ed in campo internazionale, è ovvio che situazioni del genere non possano essere tollerate. Chiesi, allora, e ripetutamente, sia a Grillo sia a Casaleggio che cura il blog di chiuderne quella parte dedicata a noi, peraltro del tutto inutile, e d’intervenire nei confronti di alcuni Meetup. Alle mie richieste, la risposta è stata di perfetta indifferenza: zero. Tutto resta come prima, con il blog, anzi, i vari blog che fanno capo al sistema dei Meetup, trattati come le pareti dei gabinetti in Autogrill: messaggi anonimi con tutto il veleno che una persona dalla psicologia incerta può generare.
Così, con mio grande dolore ed ancora maggiore delusione, non posso far altro che prendere le contromisure che la legge mi concede e, nel contempo, prendere le distanze da tutta questa rete, certo nata con le migliori intenzioni ed in gran parte sana, ma intollerabile nelle sue manifestazioni deviate e senza controllo. Tra i ragazzi dei Meetup mi sono fatto amici della cui stima sono fiero, ma mi vedo costretto a fare un po’ d’ogni erba un fascio e a lasciare il palcoscenico, a costo di deludere qualcuno che si aspettava qualcos’altro.
Congedandomi da questo mondo che non mi appartiene, ringrazio tutti coloro i quali, generosamente, hanno dato una mano, Beppe Grillo ed alcuni Meetup in primis, perché senza di loro il calvario sarebbe stato di certo più lungo, mentre con qualcun altro avrò modo di chiarire le cose nelle sedi opportune che, ovviamente, non sono quelle delle fucilate nella schiena sparate dal riparo ben poco onorevole fornito dall'anonimato. E pensare che qualcuno ritiene che questa sia democrazia.