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L’elisir di lunga vita

Me lo sono perso come spettacolo e mi sono pure perso l’occasione di farmi un bagno di salute. Le terme? C’è di meglio: basta mettersi a portata dell’inceneritore (pardon, “termovalorizzatore”) giusto giusto raddoppiato a Modena (ci daremo tutti da fare per produrre i rifiuti che non abbiamo) e scompare ogni male. Insomma, le medicine del dottor Dulcamara di donizettiana memoria battute per K.O. http://www.youtube.com/watch?v=nyyPL839p_g

Mi sono perso una splendida colonna di fumo nero, nero come la salute, che si sprigionava da quel miracolo di tecnologia alchemica che è il “termovalorizzatore” figlio di HERA, la multiutility per la quale tutti noi modenesi facciamo voti, accendendo fumogeni a San Geminiano (il patrono della città), affinché non cada sotto l’ingiusta sferza della Comunità Europea (http://finanza.repubblica.it/News_Dettaglio.aspx?del=20090929&fonte=TLB&codnews=635).

Da un po’ di anni io mi occupo d’impianti del genere e devo costatare che gl’incidenti piccoli – a dire il vero, quelli che si possono nascondere facilmente alla morbosa curiosità popolare – sono comunissimi. Quando,

come di tanto in tanto succede, la cosa diventa vistosa, ecco la bacchetta magica dell’informazione: “non è successo niente: nessun pericolo per la popolazione”. Intanto, meglio stare tappati in casa per non ringiovanire troppo.

Come dicevo, io quell’aerosol terapeutico me lo sono perso, intento com’ero in quel momento a Roma a spiegare in Campidoglio come si possa disinquinare l’aria dalle polveri sottili ed ultrasottili. Adesso, però, mi chiedo perché toglierle quelle polveri, visto che gli scienziati di HERA ci ammaestrano ancora una volta con pazienza sulla loro innocuità.

E, a questo punto, mi chiedo perché io stia facendo tanto scompiglio a Nonantola, il paese che gode delle ricadute del “termovalorizzatore” e nel quale io rivesto la carica di consigliere comunale. Qualche sera fa me ne sono andato (in realtà mi accorsi di non essere gradito al sindaco) da una seduta notturna di commissione perché a due passi dall’abitato, grazie ad una semplicissima e perfettamente legale acrobazia burocratica, si progetta di trasformare un’area noiosamente semipulita in un gironcino che a me pareva, certo sbagliando, fumosamente infernale, fotocopia di un altro che da anni fa il bene della popolazione poco più a nord, anche quello certificato innocuo.

Io sono da solo e la scienza è democratica: se la maggioranza sostiene che la Terra è piatta, la Terra è piatta e non si discute. Non la maggioranza degli astronomi: la maggioranza e basta.

D’ora in poi, allora, sconfitto che sono, mi riprometto di non occuparmi più di problemi che esistono solo nella mia mente. Tutte le polveri che da anni vediamo negli schermi di quel microscopio che giustamente ci toglieranno erano solo illusioni e i tanti malati di cui ci arrivano i campioni bioptici vadano altrove a sfogare i loro capricci. Così come vadano altrove quelle lacrimevoli mamme di bambini malformati o di ragazzi che le “missioni di pace” hanno rimandato a casa in perfetta salute e che schiattano solo perché non hanno altro da fare.

Non venite più qui, perché la porta è chiusa e, comunque, il microscopio sta per essere spento. Avete a disposizione università, sindaci, multiutility, cartomanti, avvocati, intrattenitori, scienziati, giornalisti, passanti e chi più ne ha, più ne metta: ognuno di loro è capace di darvi la risposta che meritate. Non avete che l’imbarazzo della scelta.

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