I commenti fuori tema saranno cestinati
Il mondo è strano.
In fondo mia moglie ed io siamo degli addetti ai lavori. Anzi, GLI addetti ai lavori. Ma questo pare non importare a nessuno. Come qualche anno fa ci volle Beppe Grillo, un comico, per far conoscere le nostre ricerche al di fuori di ristretti circoli scientifici (dei quali, ahimé, l’accademia italiana, troppo impegnata a gonfiare se stessa come un patetico rospo, non fa parte), ora è Massimo Carlotto, grande scrittore di noir, ad avvertire che esiste una verità al di fuori delle bufale di cui si viene infarciti.
Chi ha un po’ di minuti a disposizione potrebbe ascoltare la prima parte dell’intervista radiofonica riportata in
http://medialab.sissa.it/scienzaEsperienza/radioSE/2009/Uesp090327s001 e, come sempre, meditare. Meditare su come i mezzi d’informazione siano diventati più dannosi che inutili, e come la conoscenza viaggi attraverso canali non proprio ortodossi.
Se noi siamo arrivati a questi risultati fondamentali non solo per la scienza iperurania ma per chiunque, lo dobbiamo al microscopio elettronico di cui riusciamo ancora a valerci. Questo fino a che non andrà in porto la manovra per togliercelo.