10.994 metri: la Fossa delle Marianne. A quanto è noto oggi quello è l’abisso più profondo degli oceani.
Con la pur minima traccia d’ingenuo ottimismo che, evidentemente, ancora mi sta incrostata addosso io pensavo che l’abisso al quale erano scesi i professori dell’Università di Pavia (vedi intervista http://www.vitalmicroscopio.net/2019/02/14/2259/) fosse il baratro più profondo al quale si potesse arrivare. “Peggio di così – pensavo – non c’è niente, almeno dal punto di vista intellettuale.” Certo, le violenze, le menzogne, le diffamazioni che il regime non risparmia a nessuno hanno effetti più generali per le devastazioni che provocano, ma ciò che hanno fatto dei personaggi che, con molte probabilità, si reputano scienziati senza macchia (non ho detto senza paura) è moralmente ancora più ributtante.
Ma, come si dice nello sport, i record sono destinati ad essere battuti e, nel campo delle esplorazioni planetarie, non è impossibile che da qualche parte dei fondali marini ci sia un buco più profondo di quei quasi undici chilometri. E il record del buco l’ha immediatamente battuto l’ineffabile Ragioniere.
Da quanto è risultato qualche giorno fa, almeno per metà gli abruzzesi hanno recuperato il senno finito sulla Luna come quello dell’Orlando ariosteo e hanno negato il voto al partito del comico “best before… molti anni fa”. Personalmente penso che il flop sia un segnale incoraggiante: se da qui alle prossime elezioni il processo di omeostasi si completerà, nessun grillino siederà più in parlamento e di questo si gioverà non solo l’Italia.
E qui il colpo di coda con il record. Il Ragioniere che tanto smemorato appare quando contraddice ciò che ha strepitato anche solo poco prima si ricorda benissimo della sacralità delle palanche. Verbatim: “Io accetto tutto, che il popolo abruzzese abbia deciso e ha fatto benissimo. Chiedo solo una cosa, ufficialmente: che ci diano indietro i 700mila euro che gli abbiamo dato l’anno scorso, le 4 ambulanze e gli spazzaneve a turbina…” (https://www.agi.it/politica/beppe_grillo_abruzzo-4991680/news/2019-02-12/).
Se i suoni che escono dalla bocca non sono rumori casuali ma hanno un significato, e se chi si prende la briga di emetterli lo fa a beneficio di chi lo ascolta e non per esercitare i propri organi di fonazione, il Ragioniere afferma che il suo partito ha pagato voti che non sono arrivati. Io ho capito così e, come sempre, se sbaglio, mi corrigerete. Quando, poi, in varie circostanze l’Ineffabile afferma che lui con il partito non c’entra, non posso non chiedermi come mai quell’avverbio: ufficialmente. E quel “ci diano”, dove ci vuol dire a noi. E quando continua con “abbiamo dato” usa la prima persona plurale, vale a dire noi, il che include grammaticalmente chi parla. Ma, molto a margine, mi pongo ancora un’altra domanda: perché i grillini non restituiscono i soldi del microscopio che migliaia di persone hanno donato perché l’apparecchio fosse per noi (mia moglie ed io siamo quel noi) e che poi, con un furbesco colpo di mano, finì altrove? La differenza fra i due casi è che il primo, se si prende per buono ciò che è uscito dal Ragioniere, parrebbe assomigliare a qualcosa che si chiama voto di scambio, mentre il secondo era qualcosa i cui intendimenti erano stati chiari fin dal primo giorno ed erano stati confermati verbalmente e per iscritto lungo tutto l’anno in cui io mi massacrai tra spettacoli e conferenze. Ma, chissà, forse qualcuno pensa che io l’abbia fatto perché mi divertivo tanto e il mio sogno fosse che un microscopio da 378.000 Euro finisse a prendere polvere quando le polveri sarebbero dovute finire, invece, sotto osservazione.
Se, facendo forse erroneamente d’ogni erba un fascio, i grillini non brillano per quoziente intellettivo, non sono, tuttavia, sufficientemente stupidi, almeno non tutti, per non rendersi immediatamente conto del tonfo grottescamente imbarazzante del loro santone ormai fuori controllo. E, allora, presi dal panico, non resta che scalare uno specchio che diventa ogni giorno di più scivoloso: è stata una boutade.
Ragazzi, io vi capisco. Qualcuno aveva giocato facendo credere a voi che, magari, non avreste mai osato prendere in mano le sorti di un condominio, che sareste stati capaci di governare città come Roma o, ancor di più, un paese come l’Italia: sessanta e passa milioni di persone. Insomma, qualcuno che non sa guidare un triciclo messo al volante di una Formula Uno, per di più con la convinzione di vincere il Gran Premio. Approfittando della situazione di disastro politico provocato da una sequela di amministrazioni sempre più incapaci e culminate, o almeno quello pareva essere il culmine, con la farsa di Renzi, la gente ha pensato: “Proviamo anche questa.” E, così, per disperazione comune, calpestando quella Costituzione che nemmeno avete letto, meno che mai avete capito, siete finiti in massa in parlamento dove, quasi incredibilmente, siete riusciti a fare peggio, molto peggio, di chi vi ha tristemente preceduto.
Ora chi di voi non ha perso del tutto la testa si accorge dell’imbarazzo costituito da un personaggio che per voi, mine vaganti che siete, è la più incontrollabile delle mine. Che fare? Io non ho ricette. Da vecchio sportivo vi dico solo che un ritiro è sempre meno disonorevole di una sconfitta per manifesta inferiorità e tra i fischi del pubblico.
La comicità di Grillo si colora sempre più di tinte tragicamente fosche sprofondando verso il baratro della sua ossessione: le palanche. Che sia questa la fossa più profonda del pianeta: la Fossa delle Palanche?
RISPOSTA a Carlo – La geografia si aggiorna.
Non mi meraviglierei se Il “Ragioniere” pur di fare palanche non esitasse di mangiare anche sulla pancia della madre morta. (Con tutto il rispetto di lei s’è ancora in vita).
Non aprite quella porta! È antiscientifico, “grida l’ecclesiaste moderno”. Il guaio è che la porta si è aperta da un bel pezzo e si vede bene cosa vi sia oltre la sua soglia: corruzione, ignoranza e fetente dogma. Sono ormai fatti di cronaca (e non sono i primi e non saranno certo gli ultimi) che l’imperterrita armata brancaleone senatoriale si sia avventurata in una mozione a dir poco ridicola, che ragazzi disperati di tutto il mondo non sanno più cosa fare per immunizzarsi, facendosi fare le vaccinazioni di nascosto, per chissà quali minacce materne. Adesso ci si mettono di rigore… Leggi il resto »
Il Corvelva si impegna a restituire i 10.000 euro donati dall’ONB e in parte dal suo presidente Vincenzo D’Anna. Il suo staff si augura vivamente che ciò serva a mettere “fine a questo ridicolo polverone mediatico” e consenta loro di concentrarsi “a consolidare i dati preliminari già pubblicati per arrivare presto ad un punto fermo…” https://www.corvelva.it/it/speciali-corvelva/comunicati/corvelva-rinuncia-al-contributo-dell%E2%80%99ordine-nazionale-dei-biologi.html Da quel che appare almeno in superficie, sembra che il Corvelva pecchi di ingenuità… Magari la restituzione potesse veramente risolvere qualcosa! Le innumerevoli ridicole proteste fatte in apparenza contro il “maltolto” servono a stornare il loro vero bersaglio; in effetti si tenta di inficiare… Leggi il resto »
Egr. Carlo: “sembra che il Corvelva pecchi di ingenuità.” Concordo. Questa è una guerra; una guerra che ha la finalità di proteggere i nostri bimbi da morte o gravi danni fisici. “The Essence of War is Violence. Moderation in War is Imbecility.” Admiral of the Fleet John Arbuthnot Fisher, 1st Baron Fisher, GCB, OM, GCVO (25 January 1841 – 10 July 1920) Non dimentichiamo l’atto di medievale generosità cavalleresca di Adolf Hitler – Eroe di Guerra e Croce di Ferro dell’Esercito Austro Ungarico – che permise a 540000 soldati inglesi, ormai chiusi in un angolo di territorio francese e senza… Leggi il resto »
RISPOSTA cumulativa – Come sempre mi avvalgo dell’art. 21 della Costituzione per esternare il mio parere di cittadino protagonista dell’art. 1 della Sullodata. Provo uno schifo incoercibile nei riguardi dei professori di quella che fu un’università tutto sommato prestigiosa, professori protagonisti di una palliata invereconda. Obiettivamente non posso che constatare, però, che quei personaggi hanno vinto la loro squallida battaglia fatta di bava, di arroganza e di buio culturale e filosofico assoluto. Non ci sono dubbi: Corvelva ha sbagliato clamorosamente strategia comunicando male risultati acerbi ma, pur nella sua palese ingenuità e nella sua altrettanto palese inesperienza, mi pare che… Leggi il resto »
Risposta al dott. Montanari. I 5 stelle hanno raccolto milioni di voti da persone che pensavano che avrebbero fatto queste cose: chiudere l’ILVA, fermare il gasdotto TAP, le trivelle nei mari italiani, LA (sul genere dell’articolo dirò sotto) TAV, la pedemontana veneta e il terzo valico, dare l’autorizzazione a procedere per i ministri se si fosse presentato il caso, togliere l’obbligo sulle vaccinazioni, fermare l’acquisto degli F35, applicare la regola dei due mandati massimi. Non ha molta importanza che questi elettori si siano illusi e, nel caso dei vaccini, abbiano perfino capito quello che hanno voluto, dato che le parole… Leggi il resto »
RISPOSTA a Paride – Prima parte: la mia opinione sui grillini è ampiamente nota e recentissimamente, a conferma del mio pensiero e della mia valutazione, sono stato oggetto delle attenzioni non proprio laudatorie di coloro che hanno dato fede al partito del compianto Casaleggio ingurgitando allora e continuando ad ingurgitare ora, direi quasi con gusto ghiottone, tutte le porcherie che sono state loro servite in tavola a frittata rivoltata. Gl’inglesi dicono che se qualcuno ti frega è un delinquente ma se ti fai fregare dalla stessa persona le seconda volta sei un imbecille. Tragga lei le conclusioni. Seconda parte: al… Leggi il resto »
Dott. Montanari, la questione che ho illustrato sul nome “TAV” è un tipico tema di cui si occupa quel settore della filosofia che si chiama “filosofia del linguaggio”, che ha tra i suoi esponenti in tempi recenti autori come Frege, Russell, Quine, Wittgenstein, Kripke e molti altri, tra cui anche scrittori come Umberto Eco, più noti per altri temi. Tanto per fare una piccola digressione Kripke è uno dei maggiori esponenti della teoria del riferimento diretto (secondo la quale i nomi non sottintendono alcuna qualità delle cose che indicano) mentre Eco non condivide tale teoria. Il caso “TAV” e il… Leggi il resto »
RISPOSTA a Paride – Che bello parlare di TAV! Lei sbaglia: io ho letto non solo con attenzione ma anche con diletto ciò che ha scritto. La Crusca si è effettivamente occupata della questione ma non ricordo in che circostanza. Gli abitanti della Val di Susa sono i più indicati a constatare il sesso dell’impresa e credo sia corretto dare il giusto peso alle loro osservazioni. Provi a tradurre TAV con ciò che la sigla racchiude e vedrà che le sarà impossibile non darle l’articolo maschile. Prenda la FIGC e vedrà che è femminile perché F sta per federazione e… Leggi il resto »
Dott. Montanari, mi dispiace insistere ma davvero lei non ha colto il senso di quello che ho scritto. L’esempio che lei fa con “FIGC” e “Co.Re.Co.” lo dimostra, perché questi casi calzano a pennello per confermare la mia tesi. Tali acronimi sono delle descrizioni sia nella forma che nell’uso che ne viene fatto. La sigla “FIGC” è effettivamente solo un modo abbreviato per scrivere “Federazione del gioco del calcio” perché con l’espressione “FIGC” intendiamo davvero riferirci alla federazione che si occupa di calcio e quindi la sigla e l’espressione estesa si comportano semanticamente proprio come delle descrizioni: individuano una cosa… Leggi il resto »
Errata corrige: ho scritto “Quello che però mi pare certo è che il fatto che “TAV” stia (linguisticamente) per “treno ad alta velocità” non è un argomento valido per dire che la parola “TAV” è femminile”, mentre volevo scrivere “maschile” ovviamente.
Interessante questa digressione sulla filosofia del linguaggio. Non è che sarei capace di discutere su tale materia, però, d’altro canto, tutte le volte che leggo o sento parlare di TAV, l’articolo o aggettivo dimostrativo o pronome riferito che sorge anche a me spontaneo è al femminile, perché mi viene di fare riferimento alle parole quali ferrovia, tratta ferroviaria ad alta velocità, galleria… In questo caso sarebbe stato meglio prendere in considerazione l’acronimo FAV, a meno che non si voglia considerare l’acronimo TAV come Tratta-ferroviaria ad Alta Velocità. In effetti, cosa gliele frega ai valsusini del treno, che sia o no… Leggi il resto »
RISPOSTA a Carlo – Eppure per i valsusini è rigorosamente maschile.
Bravo Carlo! Lei ha colto perfettamente quello che volevo dire. Pensiamo anche al treno Frecciarossa. Non c’è dubbio che “freccia rossa” sia femminile, ma si dice “il Frecciarossa” perché si intende e si pensa “il treno di nome “Frecciarossa””. Così si dice “TAV” e si pensa “la linea ferroviaria chiamata “Tav””. Il fatto è che il percorso fattuale con cui una parola nasce può essere il più bislacco e irrazionale di questo mondo. Nel caso in questione si è inventata una parola facendo un acronimo da una descrizione (“treno ad alta velocità”) che individua un oggetto diverso da quello per… Leggi il resto »
Accidenti! Pensavo fosse una boutade fulminante del dott. Montanari, non inerente al genere grammaticale. Ça va sans dire che come battuta ci starebbe anche, pourtant…
Curiosa questa “presa di posizione” o predilezione grammaticale che dir si voglia da parte dei valsusini, mentre tutti usano il femminile per l’acronimo TAV.
Tanto per stare sul tema vaccini: nessun problema, se lo dice l’USL si può stare tranquilli. Meno male: http://www.quotidianocanavese.it/cronaca/rivarolo-problema-con-i-vaccini-al-poliambulatorio-richiamati-dall-asl-i-bimbi-vaccinati-la-mattina-del-6-febbraio-20754 Invece qui uno legge il titolo e capisce che se non vaccini tuo figlio ti arrivano i Carabinieri e te lo prendono per farlo vaccinare con la forza. Invece poi se si legge attentamente l’articolo si capisce che il caso riguardava due genitori separati, di cui uno voleva fare i vaccini alla figlia e l’altro no. A pensar male (visto che la notizia è data allo stesso modo su varie testate) si potrebbe pensare che si voglia fare del terrorismo contro… Leggi il resto »
RISPOSTA a Paride – …e noi non vogliamo cadere nel peccato. O no?
qui il titolo è ancora più ad effetto:
https://www.unionesarda.it/articolo/news-sardegna/sassari-provincia/2019/02/15/sassari-non-vuole-far-vaccinare-la-figlia-intervengono-i-carabini-136-836176.html
Io ritengo che se oggi fosse in vita il molto saggio Salomone e con la giusta autorità a lui dovuta, egli avrebbe prontamente ordinato di sdoppiare le siringhe ed iniettare metà contenuto dei benefici vaccini al bimbo e l’altra metà al giudice.
Bravo Aurelio, sarebbe una bella idea!
Senza avere l’insana saggezza di Salomone, e a scanso di sdoppiamenti equivoci, io direi di iniettare, in modo equo, l’intero contenuto vaccinale di tutti i lotti esistenti al mondo a coloro che promuovono l’obbligo vaccinale e a chi ne trae vantaggi economici. A Bill Gates un intero lotto, che dovrà averci un culo gonfio quanto quello di un elefante. Alla ministra Grillo basterebbe la decima parte, come pure ai vari Burioni, Lopalco, Silvestri e via inoculando.
RISPOSTA ad Aurelio – E se Cecco Angiolieri potesse poetare ancora, a tutti mozzerebbe lo capo a tondo, almeno nelle intenzioni.