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La comicità di abitare all’Inferno

Che il mondo sia una valle di lacrime è fatto noto, ma anche all’Inferno esiste qualche lato comico: basta saperlo scovare.

Credo che

ormai della vicenda del microscopio che si sta volatilizzando, della beffa che i donatori stanno subendo, dell’atteggiamento quatto quatto di chi ha ordito la manovra, della dignità e del valore scientifico dell’Università di Urbino, della moralità e del coraggio di chi ci sta calunniando senza mai aver mostrato la faccia si sappia quel che c’era da sapere e, dunque, non annoierò ancora i miei manzonianamente venticinque lettori.

Lunedì prossimo alle 11 del mattino arriverà al laboratorio Nanodiagnostics il professor Stefano Papa, preside della facoltà di Scienze dell’Università di Urbino e prenderà finalmente possesso del “suo” microscopio, quello per il quale lui non ha mosso un dito, così come nessun altro all’interno di quel glorioso ateneo ha fatto ad imitazione della sua benefattrice, e per il quale io ho speso un anno di massacro in giro per l’Italia insieme con un bel pacco di quattrini (almeno per me erano tanti) per viaggiare e con mesi sottratti ad altre incombenze. Come ogni scherzo che si rispetti, io, che dello scherzo costituivo il bersaglio, ero del tutto ignaro del tiro divertente che tale Grillo e tale Bortolani stavano spiritosamente ordendo alle mie spalle: un piccolo capolavoro di umorismo dove io sgobbo, qualcuno si traveste da salvatore dell’umanità portandosi appresso tanti topolini plaudenti, e, alla fine, il tutto serve a fornire uno strumento proprio a chi abbiamo affermato di combattere. Non c’è che dire: sono stati bravissimi.

Ora, nella mia inguaribile ingenuità, io ho cercato di convocare gli organi d’informazione perché rendessero compiutamente nota la vicenda al loro pubblico, ma con ben scarsi risultati. Se da una parte si è pronti a snudare la spada per un rigore calcistico negato, dall’altra saggezza vuole che non si vada a sbirciare sotto certi coperchi, specie quando arriva il “consiglio” (virgolette che indicano il profumo mafioso del sostantivo) da parte di chi compra spazi pubblicitari o di chi può influenzare certe piccole carriere. Insomma, a che pro rischiare? Dopotutto, che ce ne cale se una ricerca viene imbavagliata? Comunque, nel mio inguaribile ottimismo resto ancora convinto che stampa, radio e TV, rappresentati dalla frazione migliore, non faranno mancare l’informazione corretta e completa alla loro clientela. E sono anche convinto che giornalisti attenti a tutte le ingiustizie com’è l’ubiquo Marco Travaglio non perderanno occasione per tuonare. Per ora, solo Oliviero Beha ha detto qualcosa.

Un altro piccolo spunto di comicità in questo preludio d’Inferno arriva dal comunicato della dott.ssa Patrizia Gentilini (http://www.youtube.com/watch?v=mjZdoaKLhXA). Sia chiaro, Patrizia dice e mostra qualcosa di sacrosanto: ad uso di politici disciplinatamente ignoranti e di creduloni si falsificano dati e si riferisce di lavori scientifici stravolgendoli, il che è un fatto che rientra in un palcoscenico socio-culturale di cui io parlo da anni alle mie conferenze. Del resto, basterebbe dare un’occhiata ai nomi degli autori di certi documenti per non dovere approfondire oltre ed essere garantiti della loro completa inaffidabilità. Nel caso la comicità non arriva certo dalla dott.ssa Gentilini ma dal logo che compare in alto a destra dell’inquadratura: quello del comico Grillo che ha operato con successo per toglierci proprio lo strumento che serve per fare ricerca di prima mano (non spulciature di biblioteca, pure utilissime) anche sugli effetti degl’inceneritori, effetti che, vorrei si tenesse a mente, non sono per niente limitati all’effetto d’indurre tumori come semplicisticamente e sbrigativamente si tende a credere. Insomma, ecco Grillo “ecologista” al palasport e di fatto, mettendoci in condizione di non nuocere, schierato dalla parte del noto oncologo Veronesi, cosa che, da un certo punto di vista può far piacere come fanno piacere tutte le riconciliazioni.

Così, chi ne ha voglia e vuole assistere ad uno spettacolo che in un certo senso ricorda quelli del Colosseo e di cui magari qualcuno avrà occasione per rispondere non solo in un’altra vita è invitato a venire al nostro laboratorio lunedì 11 dalle 11 del mattino alle 17. Allora proverà il brivido di vedere il professor Stefano Papa, preside della facoltà di Scienze di Urbino che, chissà, potrebbe anche essere disponibile a rispondere ad un po’ di domande e a comunicare (anche a me) che mai farà il microscopio, visto che, come si conviene se non si vuole cadere nel pregiudizio, il livello scientifico di Urbino è zero. Parlo di nanopatologie, ovviamente, perché nessuno si permetterebbe mai di dubitare del valore degli scienziati urbinati in altri domini della scienza. Peccato che il rettore, certo temendo di disturbare, non mostri la faccia nemmeno questa volta. Ma, di sicuro, Grillo e Bortolani non faranno mancare la loro presenza e, nella circostanza, risponderanno di certo a tutte le domande cui mai è arrivata risposta spiegando finalmente che cosa c’è davvero sotto quella coppia diabolica che sono Gatti e Montanari e sotto la loro scienza oscurantista.

Da ultimo, vi invito a leggere ciò che scrive un signor giornalista come Oliviero Beha, qualcuno che è stato svillaneggiato ed umiliato perché non ha accettato l’umiliazione di prendere ordini squallidi e di strisciare (http://www.behablog.it/dett.php?id=936). Un esemplare di Homo sapiens diverso da chi strilla in piazza e perde subito il coraggio se c’è da rendere conto faccia a faccia delle sue azioni.