Le vostre domande

informazioni sui fumi di una centrale elettrica a biomasse

egregio dottor Montanari,

io mi chiamo Nicola Palombo Blascetta e sono uno studente molisano di 19 anni. Nel paesino in cui vivo un imprenditore venuto da fuori regione ha presentato un progetto che prevede l'installazione di una distilleria con annessa centrale termica a biomasse. questa centrale bruciando notevoli quantità di (si spera soltanto) materia organica, dovrebbe alimentare lo stabilimento e l'energia in eccesso andrebbe venduta.Ora io so che lei insieme alla dottoressa Gatti ha già fatto chiudere inceneritori di simile entità in Emilia Romagna, in quanto producevano nanoparticelle di metallo cancerogene. Potrebbe per piacere darmi qualche informazione a riguardo? d'altronde chi meglio di lei può dire la verità sulla pericolosità dei fumi di una centrale termoelettrica a biomasse…?

RISPOSTA

Caro Nicola,

Purtroppo noi non abbiamo fatto chiudere nessun inceneritore, vero o mascherato da centrale a biomasse che sia. Però stiamo dando filo da torcere ai piromani, e ne diamo tanto da innescare in loro reazioni scomposte tra le blandizie e le minacce. Le centrali a biomasse sono pericolosissime perché costringono a cambiare la vocazione del territorio, perché non lasciano altra scelta se non cercare biomasse lontanissimo da dove queste andranno bruciate con tutto ciò che questa lontananza comporta, perché, nella migliore delle ipotesi, in quelle centrali si bruciano sostanze tossiche come pesticidi e concimi chimici assieme ai vegetali, e perché dopo un po', non potendosi reggere altrimenti, vi si bruciano rifiuti trasformati magicamente in biomasse da qualche legislatore mascalzone. Dal punto di vista ambientale è un ulteriore passo verso il non ritorno. Il professor Gianni Tamino del'Università di Padova è espertissimo dell'argomento e la sua sentenza su questo tipo d'impianto sempre sproporzionatamente sovradimensionato non lascia dubbi: condanna senza appello. L'unica possibilità che abbiamo per opporci a questo scempio perpetrato da politici corsari e da faccendieri senza traccia di morale è di acculturarci e di non mollare.

Stefano Montanari