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Inceneritori e cancri, risultati allarmanti e sottaciuti

Dal sito del Centro Nazionale di Informazione Indipendente sui Rifiuti francese (CNIID).

Traduzione libera ad opera di Atahualpa del testo originale reperibile qui.

Comunicato Stampa
Incenerimento e cancri: risultati allarmanti passati sotto silenzio

Parigi, 2 aprile 2008 – Il 30 novembre 2006, l'Istituto di Sorveglianza Sanitaria rese pubblici i risultati preliminari dello studio sull'incidenza tumorale in prossimità di impianti di incenerimento di rifiuti urbani. Il CNIID (Centro Nationale di Informazione Independente sui Rifiuti francese) aveva già segnalato le punte di rischio significativo rilevate e attendeva i risultati definitivi. Quasi un anno e mezzo dopo sono finalmente disponibili… e sono ancora più allarmanti! La tabella di seguito mostra come i rischi di contrarre ogni tipo di cancro erano stati sottostimati nel 2006.

Data la brevità di latenza decisa fra esposizione e apparizione di un cancro (5 anni per le leucemie e 10 per gli altri tipi di cancro) è inoltre forte la probabilità che i dati siano stati ancor più sottostimati rispetto alla realtà, come del resto viene riconosciuto dallo stesso Istituto di Sorveglianza Sanitaria a più riprese nel rapporto: il picco di apparizione di malattie tumorali potrebbe perciò non essere stato ancora raggiunto.

Secondo l'Istituto di Sorveglianza Sanitaria i risultati di questo studio si riferiscono a un contesto superato (incidenza tumorale fra 1990 e 1999) e non possono essere paragonati a un contesto attuale. "Stiamo chiedendo alle popolazioni che vivono oggi nelle vicinanze di un inceneritore di pazientare 10 o 20 anni prima di avviare nuove analisi così da constatare il rischio che un inceneritore attuale possa provocare un cancro" esclama Sébastien Lapeyre, che si occupa di inceneritori per il CNIID. La messa a norma degli impianti non previene ogni rischio e segnatamente quello costituito dal miscuglio di sostanze chimiche presenti nelle emissioni. "Le norme non sono affatto norme sanitarie ma solo norme tecniche, in quanto non basta che i limiti di legge siano ridotti a un decimo sull'uno o l'altro inquinante per far diminuire allo stesso modo anche i rischi per la salute" precisa Sébastien Lapeyre. I medici, insieme alle Organizzazioni Non Governative, si sono pertanto mobilitati in massa per denunciare i rischi sanitari attuali degli inceneritori.

Le popolazioni pagano un alto prezzo per la mancanza di una volontà di riduzione del ricorso all'incenerimento. Mentre i lavori del Grenelle sono in corso, questi nuovi risultati, che passano inosservati, confermeranno una volta di più i rischi legati all'incenerimento e la rarità dei casi in cui si ricorre al principio di precauzione.

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Fonte: agoramagazine.it