Incenerito da Miss Padania

L’incenerimento dei rifiuti ha l’indubbio merito di aver regalato omogeneità al mondo “politico” nostrano: chi comanda localmente dipinge la metodica come la più sana e la più funzionale al mondo, chi localmente sta all’opposizione brotolicchia. Brontolicchia appena perché

pochi chilometri più in là, a parti “politiche” invertite, anche le opinioni e gli atteggiamenti si ribalteranno e non bisogna mettere in imbarazzo i colleghi.

 

Un altro elemento su cui si può contare ad occhi chiusi è la spocchia con cui gli amministratori locali, ahimé privi dell’autoironia degl’intelligenti, sproloquiano su ogni mattoncino dello scibile umano. E Modena non fa eccezione, naturalmente. Così, qualche giorno fa, la signora che curiosamente ricopre il ruolo di assessore all’ambiente in quella che è la mia città di adozione ha sparato le solite fesserie su quanto è salubre cucinare a pagamento ogni sorta di porcheria, in questo supportata dalle opinioni, di pari dignità scientifica, di qualche altro politicuzzo che infesta la città.

Nulla che non costituisca la norma, senonché il rappresentante locale della Lega Nord è stato tirato in ballo perché stavolta l’aveva detta giusta dal punto di vista scientifico e, si sa, la scienza – quella vera, intendo, e non quella di Veronesi – non è gradita dove corrono interessi ben noti. Insomma, il leghista è stato preso a male parole dagli avanspettacolisti modenesi.

E, allora, venerdì il leghista mi ha telefonato varie volte (io ero impegnato e non potevo rispondere alle prime chiamate) e ha pure chiamato mia moglie perché noi intervenissimo in sua difesa. Un paio di e-mail sue, poi, spiegavano meglio la cosa.

Credo che ormai sia noto che io non tengo più conferenze gratis et amore Dei a causa della sottrazione del microscopio perpetrata dal signor Grillo, ma ora si trattava di casa mia, della mia salute, e ho pensato di fare un’eccezione a me stesso: ho accettato di andare senza chiedere nulla in cambio alla festa della Lega Nord che si sarebbe celebrata quella stessa sera a Savignano sul Panaro, più o meno una ventina di chilometri da dove abito, e là avrei potuto illustrare ai presenti il perché gli amministratori modenesi sono a dir poco ridicoli quando si spingono al di là delle loro conoscenze (temo limitate all’orma delle proprie ciabatte) e sono pure pericolosi perché, nascondendo la verità, lasciano i loro poveri amministrati nell’illusione di non doversi difendere.

Alle 19 e 30 il responsabile della Lega mi ritelefona per sollecitarmi ad essere sul posto entro un’ora, mia moglie ed io buttiamo giù un boccone in fretta e furia e andiamo. Alle 20 e 30 siamo sul pezzo.

Il responsabile della Lega ci aspetta e mi assicura che di lì a poco avrei potuto tenere il mio intervento.
Passa un’ora e io sto sempre in attesa. Chiedo lumi e arriva un altro signore, forse più alto in grado di chi mi aveva invitato, che mi comunica l’impossibilità di un mio intervento perché è in programma l’elezione di Miss Padania in versione savignanese. Davanti ad un’evento simile, ricordando la Venere di Savignano ora conservata con riverenza al Museo Pigorini di Roma, mia moglie ed io ci siamo ritirati. Ubi maior…

Mi preme solo che, ammesso che tra gli astanti ci fosse qualcuno venuto per ascoltarmi, si sappia che io c’ero.