Di Antonietta Gatti
E’ incredibile come non si conoscano mai le persone.
Magari con un po’ di stupore, l’altro giorno una signora che abita in uno stabile della periferia di Torino ha scoperto che il suo giovane coinquilino era un terrorista. Per dieci anni il ragazzo marocchino l’aveva salutata, ogni volta con cortesia ed educazione. Poi, tutto a un tratto, arriva la polizia e si scopre che il giovanotto sta per ammazzare un po’ di gente.
Trovo qualche analogia fra questa storia e quello che mi sta capitando.
Per trent’anni ho salutato una persona al lavoro: buongiorno e buonasera. Nientaltro. Rispetto reciproco. Ora, pur non essendo più a contatto con la persona, dalla sera alla mattina, senza avvisaglie, questa m’insulta, infanga il mio nome, la mia professionalità, mi paragona addirittura ad animali, senza, perarltro, spiegare il perché. Data la sua posizione, mi attacca “scientificamente”, ma lo fa senza dare alcuna prova scientifica al riguardo. Che cosa ha scatenato tanta ira funesta? Perché gli sarà mai saltato in testa di brutalizzare una persona che conosceva appena e che non gli ha fatto mai niente? Su quale piedistallo si è autopiazzato?
Dicevano gli indiani Navajo : “Se gli dai l’occasione, il coyote scatenerà la sua malvagità.”
Il punto è questo: l’occasione. Qual è stata l’occasione?
Una promessa di quattrini o di visibilità nei media. Queste sono occasioni molto convincenti per tutti i coyote.
Tra noi di mercenari dell’informazione o presunta tale ce ne sono sempre stati: scienziati di basso calibro che per due soldi, magari anche solo per un passettino di cariera o per un effimero passaggio alla ribalta si prestano a dare il loro “alto” consenso scientifico a tutte le porcherie del mondo. Fanno due esperimenti e poi danno un ritocchino ai dati. O gli esperimenti nemmeno li fanno.
Esempi fino a che se ne vuole: guardiamo agli articoli di “grandi scienziati” di qualche anno fa che firmavano articoli “scientifici” che illustravano quanto facesse bene il fumo di tabacco. Oppure a quelli a garanzia che l’amianto sia quanto di più miracolosamente innocuo si possa trovare in natura. E il piombo nella benzina? E i gas delle bombolette? Ma la storia è impietosa: alla fine tutto viene a galla. E a volte capita che ciò che viene a galla lo faccia dopo aver lasciato una scia di morti. Solo i somari che lo “scienziato” di cui ho accennato menziona a raffica prostrandosi al cospetto di chi, vedi mai, potrebbe assicurargli un po’ di ribalta, per secondaria e frettolosa che quella ribalta sia, possono stare a questo gioco. In questo caso, però, i somari non sono coloro che il personaggio etichetta beceramente come tali.
I foreign fighter nostrani non si sono neppure scomodati per controllare i dati che tronfiamente contestano. Pur avendone la possibilità per quanto riguarda le attrezzature, non si sono presi la briga di rifare le misure come qualunque scienziato non di palcoscenico ma di campo avrebbe fatto. Il che, se non è scientificamente e moralmente condivisibile, è comprensibile stante la caratura dei soggetti. In fondo, ciò che importa è avere le spalle e qualcos’altro ben coperti. Chissà se al nostro “scienziato” avranno promesso magari non una poltrona ma almeno uno strapuntino in un ministero. Il fine, per ignobile che sia, per certe filosofie morali giustifica i mezzi.
In questi giorni rimbalza su internet l’affermazione di un euroburocrate secondo cui i genitori che non vaccinano i figli sono responsabili della morte di molti bambini. Quali vaccini? Quali bambini morti? Quali bambini non vaccinati? Non si sa! Ma che importa… L’importante è spararla grossa, colpire l’attenzione del popolo. Questa propaganda che ormai da tempo ha sfondato il limite del ridicolo è solo il segno che tutta l’operazione “vaccini obbligatori per tutti” non sta funzionando. Come dice il dott. Montanari richiamandosi a Socrate, intelligenza e onestà sono strettamente intrecciati. Chi sta orchestrando tutto questo non si rende conto che sta… Leggi il resto »
Sono appena tornato da Ginevra dove insegno un po’ delle cose che ho imparato facendo ricerca da 45 anni. Nulla che possa interessare i geni di cui l’Italia pullula, naturalmente, ma gli svizzeri sono un popolo arretrato, sperduto tra le montagne, che beve acqua senza iodio, mangia formaggi pieni di buchi e allora… Per puro caso, ogni volta che vado laggiù m’imbatto in vicende spaventose di bambini massacrati da quel noto toccasana che sono tutti i vaccini, non importa quali. Per fortuna la strage è limitata agl’infedeli pronipoti degli Elvezi mentre da noi, come è esperienza di chiunque, si sentono… Leggi il resto »