Chiariamolo subito: io non ho mai sollevato obiezioni nei riguardi degl’imbonitori. Come qualunque altro lavoratore anche loro, in cambio di denaro, esercitano un’attività, commerciale nel loro caso, e lo fanno più che mai pubblicamente.
Dove comincio a storcere il naso è
quando l’imbonitore vende merce non conforme a quanto dichiarato e, forse peggio ancora, quando costui si spaccia per essere chi non è. Se qualcuno tra i miei pochi lettori conosce l’opera lirica Elisir d’Amore troverà certo affinità tra chi non mi piace e il dottor Dulcamara, un basso buffo che di se stesso dice “…io sono quel gran medico, dottore enciclopedico, chiamato Dulcamara, la cui virtù preclara e i portenti infiniti son noti all’ universo e… e… e in altri siti.” Forte di questa autopresentazione, ovviamente fasulla, il sedicente dottore spacciava un elisir che prometteva di guarire tutti i mali.
Purtroppo personaggi del genere non sono confinati all’opera buffa ma affollano il mondo che ci siamo costruiti intorno.
Forse io sono fuori moda e certo non ho avuto il minimo successo così come il concetto di successo viene correntemente inteso, ma io ho sempre ritenuto che sia apprezzabile solo chi tratta di argomenti che conosce e lo fa nella più irreprensibile onestà.
Come noto nella mia piccola cerchia, tra gli argomenti, tutti sgradevoli, di cui mia moglie ed io ci occupiamo da anni ci sono i vaccini e in quei prodotti abbiamo costantemente trovato abbondanti tracce d’inquinanti di cui è arduo individuare l’origine senza fare dietrologia e su cui, comunque, non si può di sicuro stare tranquilli. Di queste indebite presenze sono stati avvertiti i Carabinieri del NAS, almeno una Procura della Repubblica e l’Istituto Superiore di Sanità. Se Carabinieri e procure non pretendono dignità scientifica, così non è per l’Istituto Superiore di Sanità, e da questo ci si sarebbe dovuta attendere una reazione immediata che doveva comprendere la convocazione dei produttori di quei farmaci e la messa in pista di una serie di analisi ad hoc condotte a tappeto e senza guardare in faccia nessuno. Invece, come noto, non fu così. Anzi, l’Istituto strepitò indispettito che “non c’è farmaco più controllato dei vaccini.” Inevitabile, a questo punto, un brivido ghiacciato: se quelli sono i più controllati, figurarsi gli altri farmaci!
Mettendo da parte l’assurdità dell’Istituto da cui, comunque, sarebbe illusorio aspettarsi altro, una risposta a spiegazione di quegl’intrusi la dovevamo avere. Così io, forse ingenuamente, scrissi a tale signora Ulrike Schmidleithner. Il perché è presto detto: Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità (enti pubblici che noi manteniamo) sponsorizzano un sito chiamato VaccinarSì di cui questa signora, una ragioniera austriaca, è responsabile. Il sito è dedicato al supporto della pratica vaccinale e si vale addirittura di un comitato scientifico di cui la sullodata signora Schmidleithner è membro con tanto di curriculum disponibile (http://www.vaccinarsi.org/comitato-scientifico/ulrike-schmidleithner.html) per chi intendesse mai valutarne la levatura. Chi ritenesse trattarsi di un pezzo comico potrà leggere l’elenco degli altri scienziati e farsi un’idea personale del gruppo.
Alla signora ho scritto tre volte ma, ahimè, non sono stato ritenuto degno di risposta. Chi vuole può leggere il testo delle ultime due missive collegandosi a http://autismovaccini.org/2015/12/30/ferraglia-nei-vaccini-nessuno-fornisce-risposte/.
Ammetto che capisco benissimo la non reazione. Quando ci si trova sotto il naso la prova provata e indiscutibile che si stanno raccontando fandonie, quando non si ha la preparazione né scientifica né tecnica per controbattere la reazione più prudente è quella di starsene zitti e far finta di niente. Meno prudente è quello che altri fanno: reagire insultando chi si permette di mettere il becco nel piatto.
Se si guarda ai vaccini con occhio neutrale, non si può non accorgersi che tutta la filosofia su cui quei farmaci si reggono non ha uno straccio di prova scientifica a supporto e, se un atto di fede è accettabile in chiesa, non lo è in laboratorio. A me non interessa nulla se c’è chi tira carduccianamente quattro paghe per il lesso: io pretendo risposte, e le pretendo se non altro perché la stragrande maggioranza di quei personaggi le paghe le tirano direttamente o indirettamente da noi contribuenti. Prescindendo dal comitato scientifico di VaccinarSì su cui la pietà pretende un velo, se non si è capaci di rispondere, se le risposte non ci sono, se non si è in grado di analizzare i prodotti, se si pretende credibilità in base al nulla, allora i lorsignori si tolgano di mezzo e lascino il posto a persone oneste e preparate. Di loro, dei loro ben poco eleganti conflitti d’interesse, delle loro grottesche censure, dei loro tromboneschi “lei non sa chi sono io” faremo volentieri a meno. Questo in attesa che, finalmente, un magistrato onesto e intelligente voglia vederci chiaro.
Buon 2016
Auguri a voi per un felice 2016!