I pigolii dell’avvocatessa

Cara giovane avvocatessa Arrighi,

Io non accedo a Facebook perché non ho tempo per occuparmi anche di questo, ma, di tanto in tanto, qualche amico mi spedisce dei copia-incolla delle esternazioni di qualcuno dei frequentatori di quel salotto planetario in cui si può fare anche tanto pettegolezzo, magari ottenendo pure consensi. Così, stamattina mi trovo, speditomi dall’amico Giuseppe Russano, Suo compaesano, l’esternazione che segue firmata da Lei:

* Giovanna Arrighi· 32 amici in comune

Da Strongolese e giovane avvocato   mi sento profondamente INDIGNATA! Il 

caro "prof" dovrebbe documentarsi prima di aprir bocca...solo disprezzo 

per professionisti veri (es medici, avvocati, ricercatori universitari 

etc)... Vergogna vergogna vergogna

Vede, gentilissima avvocatessa Arrighi, il fatto è che io mi sono documentato, e non su Wikipedia come qualche indigeno strongolese ha fatto, e se non ho calcato la mano fin dove avrei tranquillamente potuto arrivare è solo per la pietà profonda che i protagonisti di una realtà locale impossibile da aggettivare senza cadere nella volgarità mi avrebbe consentito.

Se Lei non solo si documentasse, ma avesse la cultura e l’onestà per guardare i fatti obiettivamente senza le distorsioni di un ambiente in cui ben pochi vorrebbero far crescere i propri figli, s’indignerebbe sì, ma esattamente al contrario di come i Suoi pigolii testimoniano. Evidentemente Lei ha preferito chiudere gli occhi davanti alle ingenue bugie che il minuscolo “regime” locale ha inventato, bugie che chiunque può facilmente smentire ma, evidentemente, si è puntato, forse a ragione, sulla pigrizia della maggior parte della popolazione, ricavando la certezza che almeno parte del letame lanciato sarebbe arrivato a bersaglio. Inutile dire che il mio ribrezzo è mitigato dal ridicolo in cui i ducetti locali sono caduti.

Qualche giorno fa Lei avrebbe potuto incontrarmi sia in pubblico, e questo in due occasioni, sia in privato e avrebbe potuto obiettare tutto ciò che voleva. Pensi che botto: mettermi KO in pubblico! In armonia con il comportamento dell’“amministrazione Arrighi”(nomen, omen), Lei ha scelto, invece, la comoda ma non proprio onorevole via del pusillanime, vale a dire quella di partorire stravaganze (stravaganze: guardi che delicatezza Le uso) standosene accuratamente nascosta e lontana da un dibattito che L’avrebbe portata al massacro e, se condotto in pubblico, Le avrebbe rimediato una figura a dir poco miserabile davanti ai Suoi compaesani.

Di fatto, come è tristemente palese, Lei non ha niente da esternare se non un patetico piagnucolio che La fotografa impietosamente. Nel caso in cui volesse recuperare un briciolo di dignità, anche senza correre i rischi che correrebbe in un incontro personale, scriva le Sue obiezioni così come si fa in campo scientifico (con tutti gli scienziati di cui Strongoli si vale, non Le sarà difficile), me le spedisca e avrà tutte le risposte che desidera. A Suo rischio e pericolo, naturalmente.

Cordialmente,

Stefano Montanari