Premessa: io sono vecchio, ho un’intelligenza limitatissima e, se anche da giovane ho sempre faticato a capire il mondo, oggi proprio non ho speranze di farcela.
Credo che il disastro ambientale che da giorni attanaglia Pomezia e ampie zone circostanti sia notizia nota a tutti. Chi ha avuto modo di vedere i vari notiziari TV avrà senza dubbio apprezzato la colonna di fumo nero e apparentemente pesante che esce senza sosta da un falò in cui pare ci sia un po’ di tutto, dalle materie plastiche a quell’amianto che dal 1993 è fuori legge e che, invece, continua ad essere ubiquo. Paura da una parte, notizie tranquillizzanti dall’altra, ignoranza democraticamente distribuita dappertutto.
Non ho intenzione di addentrarmi sulla natura di quel fumo né sull’estensione raggiungibile dalle ricadute né sulle conseguenze in termini di ambiente e di salute. Con Roma e dintorni ne ho avuto abbastanza quando, stoltamente, mi sono occupato dell’incendio all’aeroporto di Fiumicino di cui tutti si sono allegramente dimenticati, forse con l’eccezione di chi non guarirà più. Ciò di cui, invece, intendo scrivere è della mail che mi è arrivata di un tale che mi scrive “a nome del movimento 5 stelle di Albano”. L’autore della missiva mi pone una serie di domande che cortesemente numera e che pretenderebbero ognuna almeno alcune decine di pagine di spiegazione. Questo a meno che non ci si fosse presi il disturbo di leggere i miei libri, i miei articoli e le risposte che, ormai credo stupidamente, continuo a dare sempre alle stesse domande. Certo, è molto più comodo vedersi serviti in tavola, naturalmente gratis perché la salute non ha prezzo.
Al grillino di Albano ho risposto mandandolo al diavolo, e il motivo è ovvio: il loro capopopolo Grillo fa il giochetto del microscopio che ora c’è, poi non c’è più; Grillo dà da bere che dal microscopio sottratto usciranno risultati di ricerca meravigliosi (http://www.beppegrillo.it/2010/07/un_microscopio_al_servizio_dellambiente.html risalente al 21 luglio 2010); Grillo fa finta di niente quando gli si chiedono spiegazioni prima a proposito del “trasloco” dell’apparecchio poi del suo “ozio” per un anno e mezzo, per poi essere trasferito ad altra sede dove resta inaccessibile per noi per altri 6 mesi; Grillo tace sul fatto che nessuna ricerca di qualche rilevanza è poi uscita dal microscopio. I grillini si dividono in tre: una frazione applaude entusiasta all’impresa del santone e, anzi, si prodigano ad inventare tutte le idiozie possibili sul mio conto accrescendole ad ogni passaggio nel quale ognuno aggiungeva del suo; una parte tace e una parte è del tutto all’oscuro di ciò che sta sostenendo. Ecco, a quest’ultimo troncone del gregge appartengono i milordini di Albano, perché, stando almeno alla reazione che fanno apparire, trasecolano e mi scrivono: “Nessuno di noi è al corrente delle sue questioni con Grillo.” Insomma, si tratta di bisticci da cortile tra me e il loro faro: nulla d’importante. Non sanno e, per ovvia conseguenza, tutte le porcherie che hanno sottoscritto sono irrilevanti. Aggiungono pure che loro non hanno niente a che fare con Grillo. Dunque, sono solo ignara carne da voto per il personaggio ma nemmeno sanno chi sia. “Prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte.”
Chissà perché, dopo tutte le imprese di cui sono stati soldatini, per le loro paure le stelline di Albano (città in cui anni fa tenni pure una conferenza) non hanno pensato di rivolgersi a Grillo, ai suoi parlamentari mai eletti da nessuno, ai suoi scienziati. Perché le stelline sono venute da me? Che c’entro io? Non si ricordano che hanno scritto centinaia di pagine in cui mi hanno coperto di fango (e guarda che parola elegante uso) inventando le schifezze più fantasiose? Se era tutto uno scherzo, confesso che lo trovo di pessimo gusto.
A questo punto ecco che mi arrendo: io non capisco il mondo. Questi personaggi, che poi fanno gli offesi, forti di un concetto di coerenza e di dignità che lascio ad altri giudicare, pretendono prima di essere a vario titolo protagonisti o anche solo manutengoli di azioni che non aggettivo per decenza e poi pretendono che io lavori per dare loro i risultati che avrei potuto ottenere se non fossi stato la loro vittima.
Cari grillini, ora mi rivolgo a voi: andate al diavolo e, quando lo incontrerete, dite che vi ci ho mandato io. Lui capirà al volo.
Agli altri dico di non preoccuparsi. Non passerà molto tempo e, come per l’aeroporto non troppo lontano, tutto sarà dimenticato. Voi mangerete di gusto le puntarelle, berrete con piacere il latte, se ci saranno dei malati, sarà per volere del destino dando per scontata l’innocenza del fumo nero di cui nessuno si ricorderà, e, per riprendere le parole di saggezza mai citate abbastanza di un accademico italiano, se ci saranno dei morti, li seppelliremo.