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Gli zombie a sinistra

Ragazzi, avete sbagliato.

Avete sbagliato come sta sbagliando ormai in maniera sempre meno reversibile quella che, forse per mancanza di altre denominazioni politicamente accettabili, viene catalogata come “sinistra”.

Fabio De Lillo e Andrea De Priamo, rispettivamente assessore all’ambiente e presidente della commissione ambiente del comune di Roma mi avevano invitato ad una tavola rotonda in Campidoglio nell’ambito del Festival Internazionale dell’Ambiente.

Nei giorni precedenti la manifestazione ho ricevuto diverse mail e qualche telefonata che m’invitavano a non andare: sarebbe stato nient’altro che una celebrazione dell’inceneritorismo più becero e, dunque, io non dovevo prestarmi.

Invece io sono andato in quella che poteva essere la “tana del nemico” come faccio dovunque mi s’inviti e l’ho fatto presentandomi con una serie di diapositive che mostravano con chiarezza il perché incenerire è una maniera di gestire i rifiuti al di fuori di ogni scientificità e micidiale per gli organismi di noi tutti.

Dopo di me sono intervenuti il prof. Adolfo Panfili, Raphael Rossi, il prof. Sergio Apollonio, l’on. Fabio Rampelli e Fabio De Lillo: tutte voci in assoluta sintonia con quelle che sono le mie posizioni che credo siano notissime. Solo Franco Panzironi, amministratore delegato di AMA, la municipalizzata che tratta i rifiuti romani, ha tentato una difesa,

timidissima e quanto mai di striscio, della tecnica dell’incenerire.

Insomma, se un comitato di ambientalisti veri avesse organizzato la tavola rotonda, non avrebbe potuto fare di meglio e chi non c’era per preconcetto ha clamorosamente sbagliato. Bisogna essere onesti: il Comune di Roma si è comportato con una correttezza che non è facile trovare in ambienti non solo politici.

Certo, si potrà sempre sostenere che qualcuno ha fatto chiacchiere che non saranno seguite dai fatti, ma l’impegno c’è stato e, se quell’impegno non dovesse essere onorato, si potrà gridare al bugiardo. Chi ha parlato da un pulpito istituzionale si è esposto in prima persona mettendoci la faccia, e qui non posso esimermi dal sottolineare qualche differenza con la “sinistra” di cui sopra.

Il Comune di Roma, in mano ad una giunta di destra, ha cooptato mia moglie e me a far parte di una commissione di esperti per cercare di ovviare ai problemi dell’inquinamento urbano. Lo stesso Comune mi ha concesso senza alcun intoppo burocratico e senza perdere un giorno la possibilità di sperimentare un sistema di mitigazione dell’inquinamento da polveri mettendomi a disposizione tutto ciò di cui avevo bisogno. (Il 30 prossimo terrò una conferenza stampa in proposito al CNR).

Se diamo un’occhiata ad altre realtà e ci spostiamo, ad esempio, a Ferrara, sarà impossibile non vedere che la centrale a turbogas è nei sogni e nei voti addirittura dei Verdi o di quel che resta dal loro più che prevedibile naufragio. E, al colmo, ogni mia azione volta a contrastare la realizzazione dell’opera è stata contrastata proprio da loro, assessore provinciale all’ambiente in testa. Idem in Toscana per i cosiddetti dissociatori molecolari, e ancora idem in Puglia, dove alle porte di Bari si erge una gigantesca centrale a turbogas che ha avuto la benedizione del governatore Vendola, non certo simpatizzante per la destra.

Ancora, qualche giorno fa sono stato intervistato da un giornale di sinistra che ha rifiutato di pubblicare la notizia della sperimentazione romana perché laggiù il comune è di destra. Il tutto alla faccia dell’informazione che deve essere libera, obiettiva e indipendente. Ridere o piangere? Fate voi.

Potrei continuare e potrei riempire un bel po’ di pagine, ma mi fermo, qui, appena sulla soglia.

Chi conosce la mia pur brevissima vicenda politica non può nutrire dubbi circa le mie idee, ma io sono stato educato all’obiettività, e obiettività vuole che, ad oggi, è solo la destra o cosiddetta tale, per quel che significa oggi una classificazione così anacronistica, ad avermi dato ascolto.

Io mi occupo di scienza e la scienza ha motivo di essere solo se è al servizio dell’Uomo. Così, a me non importa un fico secco se chi mi permette di dare una mano, per modesta che sia, con quel po’ di scienza che conosco, abbraccia una filosofia che si colloca di là piuttosto che di qua o viceversa. Queste sono chiacchiere ridicole che servono solo a riempire dei vuoti vertiginosi di coscienza e di onestà.

Quella sinistra di cui facevano parte i miei due bisnonni, ambedue finiti in galera perché socialisti e uno poi esule in Francia, uno zio confinato a Ventotene, mia madre staffetta partigiana e con la tessera dei socialisti nel 1944 (se ti pescavano finivi al muro) non esiste più. Lo zombie che si abbiglia oggi con gli abiti della sinistra è un ectoplasma grottesco senza uomini alle spalle e senza idee nel cervello, mantenuto tecnicamente in vita solo dall’essere contro, dal pettegolezzo stucchevole e dalle ringhiose risse interne. Tutto questo per non dire delle alleanze a dir poco sospette con il grande capitale e dell’abbandono dei lavoratori scatenati in piazza per quattro soldi e tenuti ignari, tra le altre cose, dei problemi capitali di salute non solo immediata che troppe scelte industriali proprio di quel grande capitale da cui dipendono generano.

Di sinistra vera abbiamo bisogno, se non altro perché operi una funzione di controllo, e questa moneta cattiva che ha scacciato quella buona deve essere spazzata via al più presto.

Si dirà che il mio punto di vista è limitato perché io osservo il mondo con l’occhio di chi studia da molti anni l’impatto che l’uomo di oggi esercita sull’ambiente e sulla salute. Vero. Però si ricordi che non esiste nessun altro argomento d’importanza paragonabile a questo. La crisi economica ci renderà un po’ più poveri, come sempre le guerre faranno stragi qua e là, la fame ucciderà e porterà sofferenze. Ma tutto questo è limitato nel tempo e nello spazio ed è quasi fisiologico nel tipo di società che ci siamo creati. Quando invece la Terra non avrà più le risorse per mitigare l’aggressione ambientale con cui la stiamo violentando in maniera sempre più pesante, scriteriata ed immorale, darà uno scrollone e troverà un nuovo equilibrio come ha sempre fatto. E non è detto che questo equilibrio sia compatibile con le necessità biologiche dell’Homo sapiens.