Come ai tempi di Milano dei Promessi Sposi, l’Italia di oggi pullula di leggi. Come allora, quando le leggi sono tante è perché le leggi non sono rispettate. E chi non rispetta le leggi? I primi sono le istituzioni, dall’ARPA alla procura della repubblica, su fino al Parlamento. In questo paese, ormai nessuno si fida più delle persone e degli enti cui ha affidato le chiavi di casa e nemmeno un ente si fida di un altro ente, se è per questo, ma la cosa curiosa è che noi diamo una scrollatina di spalle e continuiamo a testa bassa come se tutto piovesse dal cielo e fosse, per questo, ineluttabile.
Ieri notte sono tornato dall’Inghilterra dove ho incontrato esponenti della politica, dell’esercito e delle istituzioni e, come spesso mi capita quando sono all’estero, qualche accenno alla situazione italiana è caduto nel discorso. Come si fa a far credere a chi non conosce davvero l'Italia che a Parma si sospetta fortemente di volgarissimi brogli elettorali nelle elezioni comunali? Come si fa a far credere che l’ente veneto che dovrebbe occuparsi dell’ambiente (Arpav) – un ente che nella sola versione emiliano-romagnola ha più dipendenti di quanti ne abbia l’ente omologo in tutta l’Austria – dà informazioni (ovviamente tranquillizzanti e di regime) sul più che probabile inquinamento da diossina del rogo De Longhi di Treviso, e questo molto prima che sia tecnicamente possibile eseguire un’analisi? Come si fa a far credere che nessuna precauzione vera è stata presa durante e dopo quel rogo? Come si fa a far credere che a Brescia, una delle latrine del Bel Paese dove politica e interesse tutt’altro che pubblico sono avvinti come l’edera, non si riescono ad ottenere dati credibili sulle malattie da inquinamento? Come si fa a far credere che da noi c’è un oncologo che prima afferma che l’inquinamento non fa male, poi ci vuole tutti a carbone e adesso, allegramente smentendo se stesso, pretende dieci centrali nucleari, e
quell’oncologo è considerato dalle nostre istituzioni un luminare? Come si fa a far credere che noi abbiamo associazioni ambientaliste (Legambiente e Amici della Terra, per esempio) che qua e là sponsorizzano la combustione dei rifiuti e tutti gl'interessi a questa appiccicati? E poi, come si fa a far credere che da noi ci sono scialbe show girl ormai pensionate trasformate in maestre di pensiero e rappresentanti del popolo nel nostro parlamento? Ci provi e quelli ti guardano cortesemente increduli e cambiano discorso. L’Italia è il paese di Leonardo, di Dante, di Galileo, mica di idioti! Stamattina ho trovato la mail di un ex-consigliere comunale di Frosinone che, avendo azzardato un’opposizione ad una certa logica di potere locale e una richiesta di difesa della salute dei concittadini (Frosinone ha un inquinamento da PM10 sovrapponibile a quello di Roma, a ridosso della città si bruciano oli esausti, c’è una montagna d’immondizia alta 70 metri e adesso bolle nella mente di qualcuno la costruzione di un aeroporto per voli a basso prezzo) si è visto deferito dal partito cui apparteneva (i Verdi) e addirittura minacciato di denuncia. A questo punto, mi sono chiesto come avrei fatto a spiegare agl’inglesi (ma un altro popolo discretamente civile non avrebbe fatto differenza) il comportamento di un partito nato sotto una stella indubbiamente ecologista e invecchiato da inquinatore di fatto. E mi sono chiesto come mai questo deferimento, quando in tante situazioni locali in cui gli amministratori verdi si fanno beffe di quanto il loro faro Alfonso Pecoraro Scanio afferma a Roma e non perdono occasione per appoggiare inceneritori, turbogas e altre mostruosità simili. Se mi è permesso citare un episodio personale, poco meno di un anno fa cenai con Marco Lion, deputato marchigiano dei Verdi, presidente della XIII Commissione (agricoltura). In quell’occasione, esternai tutto il mio disappunto per il comportamento di tale Sergio Golinelli, assessore provinciale all’ambiente di Ferrara, verde, appunto. Costui, a dispetto del suo vestitino color clorofilla, è il più fiero spalleggiatore degl’inquinatori della sua città, con questo tradendo il mandato che gli elettori gli hanno consegnato e spernacchiando il buon Pecoraro. Lion mi disse di essere al corrente della triste situazione, ma aggiunse che non si poteva far nulla perché si trattava di problemi locali (!). Qualche mese dopo, in seguito ad una piccola polemica che mi coinvolse (avevo svelato in pubblico la loro attività), Golinelli e compagna andarono a Roma a piangere e Pecoraro li abbracciò e li baciò entrambi, stando, almeno, a quanto riportato da un’intervista rilasciata dall’ineffabile Golinelli stesso e dalla parimenti ineffabile compagna. A questo punto, ci si chiede che cosa diavolo facciano i Verdi: perché deferiscono l’ex-consigliere di Frosinone e hanno carnalità con Golinelli e socia? Perché a Ferrara il problema è locale e a Frosinone no?Perché la stessa situazione, più o meno in fotocopia, si riproduce in tante città italiane? Insomma, che cosa racconteremo di noi a chi avrà curiosità di conoscere l'italico Helzapoppin? Diremo che siamo un popolo, non si sa se stipato in loggione o in piedi, rassegnate comparse, sul palcoscenico da avanspettacolo fatto di politici incapaci che nessuno ha eletto? Che siamo un popolo disposto a farsi prendere per i fondelli da chiunque purché ci lascino la pizza e la discoteca, il calcio e Sanremo? Che qui, ora, Leonardo, Dante e Galileo ballano felici la tarantella?