Gent.mo Dott. Galan,
sono il Dottore Antonio Marfella, il medico di Napoli presente in Studio a Porta a Porta nella puntata dello scorso 10 gennaio 2008. Le sono molto grato e riconoscente per quanto ha dichiarato e trasmesso con il suo sorriso ed il suo comportamento nel corso della puntata. Oltre l’80% della comunicazione tra noi esseri umani non dipende dalle parole, ma da atteggiamenti e comportamenti, ed il suo sorriso, di Governatore felice di una Regione che non vive i disastri sanitari della Campania, è perfettamente motivato, giusto, illuminante e indica molto di più di un semplice buon governo.Lei sa perfettamente che non è possibile smaltire correttamente le cosiddette ecoballe o altro materiale indifferenziato delle nostre discariche perché risulterebbero tossiche e gravemente inquinanti presso qualunque impianto finale. Come mai, se essi sono dei semplici rifiuti solidi urbani sia pure indifferenziati? Il suo sorriso e il suo comportamento sono la piu’ luminosa risposta a questa domanda.
Lei aveva lo stesso sorriso tronfio e soddisfatto
dei nostri truffatori di Forcella. A Napoli si dice “fare il paccotto”: nel nostro piccolo, il truffatore si arrangia vendendo al turista sprovveduto la videocamera ultimo modello a prezzo stracciato che però poi risulta fatta di cartongesso, materiale che certo non funziona come videocamera, non di pregio, ma certamente non tossico. Il suo sorriso, bellissimo, videogenico, era splendente come il sole a confronto dei miei occhi lucidi e del mio viso teso e rigonfio di rabbia e di dolore, esattamente come il viso di qualunque turista sprovveduto che ha subito il “paccotto” , e che non solo ha perso dei soldi, ma che soprattutto non puo’ denunciare la truffa perche’ risulterebbe colpevole di ricettazione.Complimenti, Signor Governatore, tutto fila secondo le sue luminose e redditizie intenzioni, ad oggi ancora noi in Campania ci prendiamo da venti anni il vostro “paccotto” di rifiuti tossici industriali e non possiamo neanche denunciarlo perché siamo colpevoli di omesso controllo preventivo.Il tutto viene sommerso dalla massa informe dei nostri rifiuti urbani indifferenziati con la rabbia del truffato che brucia i cassonetti e quindi fa diossina, e si coprono così, con altri reati, le prove del delitto madre di tutti i nostri mali: lo smaltimento illecito dei vostri rifiuti industriali. Ma vede, Signor Governatore, a me non importa di essere denunciato a mia volta come allarmista e ricettatore, pur di fare incastrare il vero truffatore perché, Signor Governatore, qui non stiamo più parlando di cartongesso, ma di diossina.Siamo venuti anche in Veneto a fare le nostre indagini e le nostre analisi e, presso il vostro ottimo laboratorio di analisi chimiche di Porto Marghera del Prof. Raccanelli, a cominciare dal nostro primo “incursore”, il Parà Colonnello Gimapiero Angeli, abbiamo cominciato a raccogliere le prove che non solo quantitativamente ma soprattutto qualitativamente abbiamo lo stesso profilo di sostanze diossino-simili dei dipendenti di Porto Marghera.Il nostro colonnello, guarda caso, non si è mai spostato da oltre venti anni al di sopra del Garigliano ma la inchiesta ormai conclusa Terra Mia, condotta dalla Procura di S. Maria Capua Vetere, ha dimostrato, a poco più di 500 metri in linea d’aria da casa sua, lo smaltimento illecito di migliaia di tonnellate di fanghi tossici provenienti (guarda un pò) da Porto Marghera.Cio’ che non ha potuto il sangue dei nostri eroi del Risorgimento, lo ha potuto la munnezza, Signor Governatore.Grazie al vostro “paccotto”, ora non c’e’ piu’ nessuna differenza tra il nostro sangue e quello dei vostri concittadini del nord, se non per quantità assoluta della stessa munnezza, e anche su questo convengo con lei: siamo un “popolo di munnezza” più di voi! Questo cominciano a dirmi le mie analisi sul sangue. Sarebbe stato certo meglio, e anche in questo convengo con voi, se avessimo messo noi quel famoso muro ad Ancona con tanto di dogana.Almeno venti milioni di tonnellate di munnezza tossica industriale sarebbe rimasta a nord di quel muro , a “equiparare” ,anche in termini quantitativi, la munnezza nel sangue dei nostri cittadini.Purtroppo , il “paccotto” è riuscito benissimo e lei ha perfettamente ragione: a che titolo e diritto urliamo al ladro? Moriamo in silenzio, e possibilmente senza dare fastidio, sotto la nostra munnezza. Anche perchè cosi la nostra munnezza ordinaria puo’ continuare ad essere ben rimpinzata della vostra industriale… Siamo stati e continuiamo ad essere dei fessi, ce lo dobbiamo tenere e risolvere da noi il problema dei nostri soldi buttati , senza piangere in giro: ha perfettamente ragione!Ma le assicuro, Signor Governatore, noi napoletani (e io per primo…) stiamo studiando, stiamo pensando e le stiamo preparando magari anche solo un semplice striscione allo stadio come accadde quando dovevamo rispondere in modo adeguato agli insulti degli ultras di Verona nella partita di ritorno ma senza fare squalificare lo stadio San Paolo.Fu srotolato un solo ed unico grande striscione senza alcuna indicazione di colore o di squadra: “Giulietta è una zoccola!” e il San Paolo non fu squalificato…
A presto rivederla, Signor Governatore, magari allo stadio
Napoli, li 10 gennaio 2008
Antonio Marfella Tossicologo Oncologo Difensore Civico delle Assise di Palazzo Marigliano di Napoli e del Mezzogiorno di Italia
P.S. di Stefano Montanari
Rispondo alla domanda di un frequentatore del blog che pone la domanda qui invece di farlo alla sezione Le Vostre Domande. 1. Non esiste "distanza di sicurezza" tra inceneritori più di quanta non ne esista fra due bombe batteriologiche. 2. Il traffico è certamente una fonte terribile di particolato. Impossibile, però, confrontare genericamente le emissioni del traffico con quelle di un inceneritore senza conoscere i singoli dati riferiti alla zona e al periodo, e per singoli dati intendo, fra i tanti, anche per quale tipo d'inquinanti si voglia sapere e come questi inquinanti siano misurati. Se si misurano le particelle in massa, per esempio, come si fa secondo le leggi decrepite che ci regolano, risulterà sempre che le più piccole (e più patogene) sono presenti in percentuali minime; ma se si valutano per numero, si vedrà che la proporzione s'inverte. Questo confronto, del tutto fantasioso senza i dati necessari, è un'operazione che solo i professori a gettone fanno.