No, io non mi meraviglio. Come sempre accade in casi del genere, dopo poco il tutto viene a noia. Fiumicino è andato a fuoco? Ma a noi che ce ne importa? Noi viaggiamo in automobile e abbiamo anche il filtro antiparticolato!
Eppure il caso
dell’aeroporto più grande d’Italia è esemplare. Locali immensi e frequentati ogni giorno da migliaia di persone sono stati costruiti con materiali ignifughi quanto un fiammifero svedese. Chi controllerà ciò che non fu controllato? Chi pagherà? Un accendino a chi indovina la risposta. Terminal riaperto immediatamente dopo il disastro e che ce ne importa della salute di chi c’è dentro?. Spiegazione: lo spettacolo deve continuare. I controlli ambientali iniziano solo dopo giorni e i risultati sono a dir poco contrastanti e, a dire pochissimo, scarsamente indicativi. Che cosa sono tenuti a fare i lavoratori impegnati in quella zona? A lavorare, perbacco!, e a non rompere le scatole. Ci rimetteranno la salute? Impossibile usare un tempo verbale futuro: c’è chi già ha lasciato il suo contributo. In fondo, sono pagati per questo, Domani si vedrà. Tanto, ci sarà sempre un ente pubblico disposto a sottoscrivere, e con un inchino, ciò che “chi conta” pretende. Ci sarà sempre un magistrato che insabbierà tutto e un medico che certificherà come se ti viene la lingua blu, se sputi catarro nero, se svieni, se vomiti, se hai la febbre, se hai tre mestruazioni in un mese sei semplicemente affetto da una malattia psicosomatica. E se lavori lì e allatti? Ma che importa? State sereni: in fin dei conti un po’ di diossina concentrata può servire a preparare il neonato alla sua vita in questo pianeta! E le particelle? Ma che volete che facciano? Sono così piccole!
La settimana scorsa mia moglie ed io siamo stati a Fiumicino, chiamati da una fettina di lavoratori ad illustrare il problema, e le testimonianze che abbiamo ascoltato fanno accapponare la pelle. Le istituzioni, i medici prezzolati, i grandi sindacati hanno mostrato con un’evidenza lampante di che pasta sono fatti. Io posso dire solo ciò che ho ripetuto mille volte: siate tutti molto cauti quando v’imbattete in queste categorie.