Gentile dottor Montanari,
desidero con questo scritto raccontarle la mia interessante esperienza e porle quindi due domande.
Come dieci milioni di italiani ogni anno, giovedì sera sono entrato in contatto con il virus dell'influenza (lo so per certo perchè la mia ragazza tossiva ed io ero con lei. lei si è ammalata venerdì e io sabato).
Il rimedio applicato è stato lasciare la febbre alta la prima notte (so che la febbre serve per guarire), quindi letto e un po' di aulin la mattina, spremute in abondanza, una tachipirina la sera.
Purtroppo non ho nessuno che mi sostituisca nel lavoro così, presa una bella scorta di propoli e una pastiglia di tachipirina nella tasca, mi sono recato al magazzino nel quale lavoro. A metà mattina ho mandato la mia ragazza (che era dal medico per il certificato di malattia) a prendermi qualcosa per la tosse. Non volevo nulla che la bloccasse, solo che la sciogliesse (forse da ignorante) le ho raccomandato lo stodal, un prodotto omeopatico. il dr. xx, farmacista che dovrebbe essere "di fiducia" l'ha informata che lo stodal era finito. in alternativa poteva usare un sedativo. leggendo in fretta il foglietto, ho scambiato i confetti per tavolette, con il risultato della sensazione di masticare una pastiglia dixan.
letto meglio il foglietto, tra gli ingredienti del magico prodotto che seda la tosse (ma se la tosse è tra i sintomi è meglio tossire, dico io, no? ) ho notato il "biossido di titanio", che mi ha indotto definitivamente a tenermi la tosse. Prima domanda: come reagisce l'organismo al biossido di titanio? Faccio bene a preoccuparmi?
comunque, la sera, a scanso di equivoci, sono tornato dal farmacista, che mi ha consigliato un prodotto, con tanto di inalatore ad uso Ventolin che "entra nei bronchi e disinfetta". mi sono trattenuto dall'insultare il dottore e ho comprato uno spruzzatore di echinacea e propoli, almeno il mal di gola è sedato. Il tutto godendomi la faccia delusa del farmacista.
e tutto oggi tossisco come un asmatico, ma almeno ho la sensazione di non essermi avvelenato ulteriormente. Secondo lei è utile alla causa "voglio stare meglio" un prodotto del genere (quello con l'inalatore), oppure è meglio che nei bronchi entri unicamente l'inquinamento del quale non possiamo farne a meno (smog), e non quello travestito da farmaco?
RISPOSTA
Noi abbiamo fretta e non ci possiamo permettere di guarire con i tempi della Natura. Così, decidiamo che ci sta bene fingere di essere guariti. Io l'Aulin non lo prenderei per tutto l'oro del mondo e la Tachipirina solo in condizioni estreme. Quanto al biossido di titanio, non abbia paura: una pastiglia non le farà nulla. Il problema è quando lo s'introduce in maniera cronica. Un concetto che tutti paiono dimenticare è che non esiste nessun farmaco che non sia un veleno e, dunque, è indispensabile mettere pro e contro sulla bilancia. Tenga anche conto del fatto che, abituando l'organismo a lavorare con i farmaci, indeboliamo le sue capacità "autonome" di difesa.