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FAP: ancora tu…

Di 2 Dicembre 2011 7 commenti

E va bene: avete vinto voi. Sono costretto a tornare una volta di più su questo benedetto filtro antiparticolato (quello che chiamate erroneamente FAP).

  

Nel post precedente mi pareva di aver esaurito l’argomento ma, ahimè, c’è sempre qualcuno che, senza alcuna competenza in materia, pretende di leggere tutto (o, magari, non proprio tutto perché qualcosa si può anche saltare) in un minuto e, non avendo capito niente, pone domande che avevano già una risposta evidente in quanto dovrebbero aver letto. Addirittura c’è chi m’incolpa del fatto che nei pochissimi minuti del servizio di Luigi Pelazza (di Luigi Pelazza, non di Stefano Montanari) manchi un sacco di roba. Cari signori, se, invece di stare ore a rincoglionirvi davanti a Maria De Filippi o al Grande Fratello facendo aumentare il cosiddetto share e rendendo più redditizie le pubblicità in quelle ore, voi preferiste trasmissioni più intelligenti, a questo problema, come, del resto a tanti altri di vitale importanza, si potrebbero dedicare tempi ben più lunghi. Tanto per informazione marginale, sappiate che qualche giorno fa ero stato invitato ad un noto programma RAI per fine settimana (mi avrebbero dato la bellezza di un quarto d’ora!) e poi, dopo un’ora dall’invito, questo è stato cancellato. Domande?

Ad ogni modo, ecco qua l’ennesimo chiarimento. Mi aspetto almeno un piccolo riconoscimento alla mia pazienza.

***

 

La letteratura sui filtri antiparticolato è molto scarsa per un motivo semplicissimo: per fare ricerca su una scala sufficiente a reggere una pubblicazione come si deve occorrono finanziamenti consistenti e questi finanziamenti potrebbero di fatto arrivare solo da chi produce i dispositivi. Già qui il conflitto d’interessi è talmente enorme da diventare insuperabile ma, poi, che interesse avrebbero i costruttori a sollevare, per di più a loro spese, i dubbi che sorgerebbero inevitabilmente?. Il pochissimo che ho fatto io (che, comunque, è di gran lunga più di quanto andato in onda, visto che abbiamo registrato per un paio d’anni) è ciò che mi potevo permettere. Anzi, è più di quanto mi potevo permettere grazie al comico Grillo che ha inferto un colpo gravissimo al nostro laboratorio facendoci sottrarre il microscopio elettronico. Il resto viene da indagini fatte in passato su altre autovetture e furgoni (ma allora fu per motivi diversi da questo), da rilievi fatti personalmente nell’aria delle città, da discussioni “in camera caritatis” con chi fa manutenzione ai filtri, da ciò che si trova nel materiale reso pubblico dai produttori (scarso, lacunoso e spesso palesemente in contrasto con scienza ed esperienza), e da quanto ho osservato negli ultimi 14 anni di ricerca sulle particelle.

 
Perplessità io ne ho non poche. Basti, per esempio, vedere come i costruttori presentano o, meglio, fanno presentare il problema delle nanoparticelle carboniose. Il loro punto di rilevamento di ciò che il motore emette è a relativamente poca distanza dalla camera di scoppio e in quel punto temperatura e turbolenza fanno sì che le particelle siano “singoletti”, cioè unità singole. Da qui i grafici che vengono mostrati, probabilmente del tutto esatti ma irrilevanti per ciò che riguarda la realtà dell’ambiente. Chi lavora sulle nanoparticelle sa che è praticamente impossibile trovarle in quelle condizioni semplicemente perché queste si aggregano spontaneamente in gruppi anche molto grossi (parliamo sempre di micron o decine di micron, naturalmente). La loro aggregabilità dipende dal rapporto tra superficie della particella e volume: più questo rapporto è grande (e nelle nanoparticelle è enorme), più alta è la reattività e questa caratteristica è ampiamente sfruttata nel campo delle nanotecnologie. Nel caso dei filtri, come ho già scritto, l’aggregazione avviene non appena l’ambiente è sufficientemente freddo e poco turbolento, vale a dire poco fuori il tubo di scarico. Il che significa che è lo stato aggregato quello che esiste nei fatti, vale a dire nell’ambiente in cui viviamo, e non lo stato di “singoletti” come i grafici fanno apparire. Del resto questo è descritto ampiamente anche in letteratura ed è cosa più che nota a tutti gli addetti ai lavori. Inoltre i grafici non rendono conto (ma ignoro il perché) del particolato carbonioso ben più grossolano contenente particelle metalliche chiaramente più piccole che esce dai tubi di scarico dei motori senza filtro e non da quelli dei motori con filtro. Nei motori filtrati quel carbonio non esiste più perché, facendo il filtro il suo mestiere, è trasformato per successiva combustione in CO2, mentre le particelle metalliche, chiaramente più piccole e più numerose rispetto a quella iniziale che le conteneva, vengono liberate. Di tutto questo non esiste traccia nel materiale presentato dai costruttori e dai loro tecnici pur trattandosi di un fenomeno evidente quando si compiono i rilievi e del tutto logico quando si ha idea di come funziona il filtro e di che cosa esce per forza da un motore a scoppio.

Per pedanteria preciso: Il carbonio in quanto elemento è ossidato a CO2 (questo è ciò che affermano in fabbricanti ed è credibile), e questo aumenta la massa di 3,6 volte (tre virgola sei periodico per i burocrati della scienza, ma, poi, qualcuno di loro avrà a che dire sugl’isotopi). Se nella molecola che va in combustione il carbonio è legato ad altri elementi (cosa scontata), questi saranno comunque ossidati aumentando la massa iniziale per la presenza dell’ossigeno aggiunto dal processo.

Ora che chi produce quei dispositivi è riuscito a farli diventare addirittura obbligatori ha tutto l’interesse a starsene buono e zitto e a non “svegliare il can che dorme”. Dunque, più che comprensibili (non ho detto condivisibili) gl’insulti ricevuti da chi dal prodotto ricava pane e companatico e tiene famiglia. La mia personalissima opinione, peraltro confortata da ciò che ho fatto, è che, anche prescindendo dal saccheggio del portafoglio, quei filtri siano dannosi. Questo sia per l’ambiente sia direttamente per la salute, ma di questo secondo aspetto potremo eventualmente avere traccia nei documenti ufficiali della ragioneria della morte solo tra molti anni e solo se gli epidemiologi vorranno andare davvero all’origine delle malattie che conteggiano.
Mi sembra comprensibile che io speri di sbagliare, non fosse altro che per il fatto che l’aria la respiro anch’io, e speri pure che tutta la scienza e le osservazioni empiriche (l’empirismo è la base fondante della scienza) siano capovolte dagl’industriali non a chiacchiere ma a fatti.

Se qualcuno ha bisogno di letteratura, se la cerchi da sé. Lo so che è una scocciatura, ma non vedo perché me la dovrei sobbarcare io. Deve essere comunque chiaro il fatto che i filtri antiparticolato non rappresentano che un argomento marginale dei miei interessi scientifici, pur se, da abitante di questa bolgia, quella roba me la ritrovo pure io nell’aria che respiro e questo mi preoccupa non poco.

Il mio parere è che sarebbe quanto meno opportuno istituire un tavolo tecnico di persone preparate senza conflitti d’interessi le quali avessero il compito di studiare serenamente il tema sotto tutti i suoi aspetti e non solo valutandone la fettina positiva che certamente esiste. Nel frattempo, per quell’ovvia precauzione che è legge recepita anche da noi italiani oltre che buon senso, il mio consiglio e la mia speranza sono quelli di sospendere almeno l’obbligatorietà dei dispositivi.

7 Commenti
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bosco
13 anni fa

Due cosucce due…Iniziamo con una notizia interessante 🙂 http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/12/02/effetti-nocivi-degli-inceneritori-regione-giunta-smentita-suoi-esperti-scientifici/174811/ Poi finiamo col dire che sui FAP ho messo post in giro per la rete, blog che se la tirano per essere informati e molto veloci a colpire laddove si segnala il GUAIO.Ebbene…avete visto nulla voi?Io no…lettera morta. Andiamo avanti cosi’… RISPOSTA Spesso mi meraviglio di due cose: del coraggio dei “politici” nello sparare idiozie e di quanto sia facile fare il profeta. Nel mio libro “Il Girone delle Polveri Sottili” io anticipai i risultati del famigerato progetto Moniter denunciandone l’uso strumentale. A distanza di anni e dopo qualche milione speso… Leggi il resto »

sammartino
13 anni fa

continua a non rispondere alle mie domande[i]1- prima dei 2 filtri analizzati per le Iene quanti ne ha analizzati?[/i]a questa ha quasi risposto [i]2- 2 analisi sono sufficienti?3- cosa hatrovato nel filtro montato sullo scarico dell’auto con FAP? Il FAP era in regime di funzionamento o di rigenerszione?[/i]Se affermo che per l’auto con FAP servivano 2 prelievi sono imbecille? [i]Perche’ le nanoparticelle emesse da auto con FAP non si aggregano?[/i]Questo non e’ chiaramente scritto nel suo post precedente e nemmeno in questo ma se le auto con FAP sono piu’ pericolose perche’ emettono particelle piu’ piccole suppongo che per essere… Leggi il resto »

Sauro.S
13 anni fa

Tra falso e realtàIl servizio che è andato in onda qualche giorno fà, dovrebbe far riflettere, se qualcuno non l’aveva ancora capito, con che personaggi abbiamo a che fare….ma sopratutto che “qualcuno” potesse “far vedere” cosa esce e cosa provocano le polveri dei filtri particolati, perchè NULLA trapela dai piani alti dagli addetti ai lavori. Ovviamente “loro” sono ben consapevoli, meno sulle patologie, ma poco gli importa. Insomma bocche cucite e ranghi ben serrati da anni su tutti i fronti….Purtroppo non è stato così, personalmente ho ricevuto diverse telefonate da alcuni addetti ai lavori, che si complimentavano per il servizio… Leggi il resto »

sammartino
13 anni fa

graziesono commossa dalla sua risposta!!!!1,2 – 25+16 sono un numero di analisi sufficienti da pubblicare su rivista con referee per far felice ludovico il moro.Sono felice che grazie agli introiti delle 16 analisi (e’ sempre 1500 Euro + IVA?) si accorceranno i tempi per l’acquisto del nuovo microscopio 3- che il FAP fosse in fase di rigenerazione non era tanto ovvio, suppongo che tra le 16 analisi ce ne fossero anche alcune relative alla fase di funzionamento del FAP. Per le analisi sui tubi di prelievo ne ha tagliato dei pezzettini come ha fatto per l’elettrofiltro del LUFT? 4,5- se… Leggi il resto »

dimitri
13 anni fa

maria de filippi
a me Maria de Filippi piace.

dimitri
13 anni fa

moniter
sul moniter sarebbe bello Lei facesse un post specipico.

antolamacc
13 anni fa

Provi a dire … GRAZIE!Cara M.P. Sammartino, ma lei da che parte sta?Io vedo da una parte uno scienziato serio che pur dibattendosi tra mille difficoltà prova ad aiutare la gente a capire, la informa, prova a guarirla dalle tante insidie mortali messe in atto da criminali senza scrupoli che attentano alla vita di tutti noi.E dall’altra vedo una persona che cerca di boicottare con cavilli e lacciuoli coloro che invece si adoperano per fare del bene all’umanità. Ma lei chi è veramente? Perché non usa l’intelligenza per lottare e boicottare i veri lestofanti che ammorbano l’ambiente di veleni? Ma… Leggi il resto »