Suppongo che decine di milioni di italiani conoscano i nomi dei personaggi che infestano televisioni, radio, Internet e giornali con le loro esternazioni spacciate per scienza e perfino per medicina. E altrettanti saranno coloro che conoscono i nomi di imprenditori che brillano nei mezzi di cosiddetta informazione.
Mi chiedo quanti siano coloro che conoscono il nome di Enrico Grassi.
Chi ne ha voglia e ha qualche minuto della propria vita a disposizione cerchi su Internet Elettric 80. Al di là di quello che diventa vistoso dal punto di vista del business, Enrico è il classico esempio di chi si è fatto da solo. Si dirà che la cosa non è poi così rara. Tutto vero. Ma qualcosa di raro c’è: Enrico non ha mai barattato la propria anima con niente. Sarà perché un’anima ce l’ha. Sarà perché la sua anima non ha un controvalore in termini di denaro, di potere o di qualunque altro presunto valore mondano. Così, Enrico ha sempre dato una mano a chi ne aveva bisogno, e questo senza ribalta e riflettori.
Oggi, per caso, mi sono imbattuto in qualche riga scritta da lui. La riporto di seguito e, chi ne ha voglia, ci mediti un attimo sopra:
“I fiumi non bevono la propria acqua, gli alberi non mangiano i propri frutti, il sole non brilla per se stesso e i fiori non disperdono la propria fragranza per se stessi. Vivere per gli altri è una regola della natura; la vita è bella quando tu sei felice, però la vita è straordinaria quando gli altri sono felici per merito tuo. La vera nostra natura è essere al servizio perché tutto sia migliore. Chi non vive per servire non serve per vivere”.
Caro Montanari, in uno stato sovrano (non questo e con la S maiuscola) un uomo del genere dovrebbe stare non solo a capo della Confindustria, ma al Ministero dello Sviluppo Economico
(Oddio, mi perdoni, se tronco, ma ho un attacco di dimaite acuta..)
RISPOSTA a Dantes – Ho scritto queste poche righe perché siamo a ridosso del compleanno di Enrico e perché voglio dimostrargli tutta la mia stima. Non illudiamoci: Enrico Grassi non potrebbe ami essere a capo di un ente “importante” né, tanto meno, di un ministero. Una persona come lui farebbe solo gl’interessi di sessanta milioni di persone dimenticando chi conta davvero.
Egr. dott. Montanari, Grassi non è l’autore delle parole che lei ha riportato. Queste illuminate parole appartengono all’antica tradizione indiana (cerchi “Le mille sentenze indiane”). Purtroppo vengono citate ovunque, anche in siti religiosi, con gli stessi refusi, e non ne viene riportata la fonte. Come l’ho scoperta? Prima di tutto sono andato a vedere chi era Enrico Grassi, e dopo averlo ascoltato in un’intervista in youtube, mi sono convinto che quell’uomo non poteva avere di questi pensieri. Anzi, mi è bastato vedere la foto di questo eclettico imprenditore del business della logistica alimentare in una foto mentre brindava con un… Leggi il resto »
RISPOSTA a Giovanni Gianello – Ne prendo doverosa nota. Pensi com’è strano il mondo: quel millantatore che arriva a bere vino rosso ha fatto per la ricerca infinitamente più di quanto non abbiano fatto migliaia di tromboni con lo yacht a Saint Tropez o in Costa Smeralda.