Colleghi connazionali sudditi becchi e bastonati, non crediate che le notizie terrificanti saltuariamente e fugacemente emergenti dal calderone infernale italiota esauriscano l’immagine.
La notizia di giornata è che a Bagnoli, la succursale di uno degl’innumerevoli gironi danteschi di casa nostra, abbiamo speso 107 milioni di Euro per bonificare un’area avvelenata negli anni dai cosiddetti imprenditori, quelli che, poi, se ne sono andati con il bottino lasciando a noi i cocci. Prescindendo pietosamente dal concetto nostrano di bonifica di cui ho scritto più volte, qui si è voluto in parte strafare: incassati i quattrini che, chissà perché c’erano a differenza di quanto avviene per i fessi onesti che cascano nella trappola e fanno lavori per lo Stato, si è messa in opera la bonifica, nell’occasione consistente nel mescolare i veleni al terreno. In questo modo si è peggiorata la situazione rendendola irrecuperabile? Certo, ma chi se ne frega? Si è riversata in mare una montagna di rifiuti a base di petrolio? E con ciò? Il mare napoletano è una fogna e, dunque, peggio di così… E, allora, tanto vale non spendere quel ben di Dio che qualcuno si è trovato sotto l’albero di Natale.
Magari qualcuno ricorda un servizio de Le Iene cui io partecipai, servizio in cui si mostrava come alla Maddalena si fosse fatto qualcosa di simile in occasione di quell’opulento banchetto che fu il convegno del G8 mai effettuato. Anche lì rifiuti nel mare e della bonifica ci facciamo quattro risate. Come finì? Ma a tarallucci e vino, ça va sans dire! E il cosiddetto popolo? Come reagisce il popolo? Noi preferiamo avere la memoria corta e, alla Freud, rimuoviamo tutto quanto potrebbe turbare la nostra serenità. Abbiamo altro cui pensare con le squadre di calcio italiane uscite dall’Europa ai quarti di finale.
In Italia siamo attanagliati da una crisi economica da cui non usciremo entro questa generazione e, se mai l’uscita ci sarà, non sarà senza traumi violenti. I pochi che si suicidano ne hanno una visione chiara. Peccato che la stessa visione (vedete che non mi spingo a dire “peccato che la stessa reazione”) non ce l’abbiano coloro che, dal primario all’ultimo portantino, dovrebbero curare la malattia e lo fanno massacrando il paziente.
Ma, come dicevo, Bagnoli è solo una visione di un attimo dell’inferno. Ciò che è in atto quotidianamente è mille e mille volte più capillarmente diffuso e mille e mille volte peggiore e, tranne rarissime eccezioni, il furbetto di turno la fa franca.
Non passa giorno senza che qualcuno si accorga di quale business esista a cavallo tra ambiente ed energia. Un esempio: da noi bruciare rifiuti rende un patrimonio. Lo rende a chi brucia, naturalmente. Ecco il segreto: bruciare. E, allora, inventiamoci qualcosa d’integrativo perché, con tutta la nostra buona volontà, non riusciamo a produrre abbastanza immondizia per sfamare la bulimia degl’“imprenditori”. Così i nostri geni inventano un sistema per assicurarsi un tozzo di pane bruciando le cosiddette biomasse, qualunque cosa questa roba sia. La santificazione viene da quell’affascinante prefisso “bio”. Che cosa sono le biomasse? Qualche legnetto vergine, cioè mai toccato dall’inquinamento compreso quello dei concimi chimici, dei diserbanti, dei pesticidi, delle ricadute tossiche e quant’altro. Che qualcosa del genere non esista non importa. Ciò che è cruciale è che il popol bue, quello che ha ancora un po’ di sangue pronto da spremere, ci creda. Che ne facciamo di quella biomassa? La bruciamo o la facciamo marcire per produrre un gas di composizione incerta che poi bruceremo. Perché? Ma per produrre energia, perbacco! Beh, se è per fare energia, impresa nobilissima, allora facciamo che anche se la bioroba non è proprio bio… A questo ci hanno pensato i nostri saggi con il Decreto Legislativo 29 dicembre 2003, n. 387 e con la Sentenza del Consiglio di Stato Sez. V, nr. 5333 del 29 luglio 2004 con cui i rifiuti diventano biomasse ad honorem. E l’inquinamento che i procedimenti producono? Ma quale inquinamento! Basta presentare a chi dovrà autorizzare gl’impianti una relazione in cui si dice che bruciare rifiuti non inquina e il gioco è fatto. Enormità scientifiche? Chi deve autorizzare è spesso uomo di mondo e non mette certo in dubbio la parola di gentiluomini come lui.
Il business è fare impianti che, almeno sulla carta, producono un pelino meno di un Megawatt di energia elettrica ciascuno e il gioco è fatto: autorizzazione assicurata. E con l’autorizzazione arriva, altrettanto assicurato, un milione di Euro l’anno per la benigna generosità degl’incentivi attraverso cui ognuno di noi versa un po’ di quel che resta nel proprio esausto borsellino nelle tasche di floridi uomini d’affari.
Ora un paio di domande. La prima: da quegl’impianti esce davvero un Megawatt di elettricità? Facendo bene i conti gl’impianti consumano molto, molto più di quanto producono. La seconda: noi abbiamo bisogno di energia? Beh, non proprio. La potenza istallata, cioè il nostro potenziale di produzione è notevolmente più che doppio rispetto a ciò che consumiamo: parola dell’Autorità per l’Energia e il Gas, cioè un organo dello Stato. Questo da anni, con un potenziale in aumento e con un consumo in calo.
Insomma, noi paghiamo cifre immani per continuare a costruire – e sono centinaia l’anno – impianti di cui non sappiamo che fare. Tra i tanti effetti collaterali un aumento dell’inquinamento con tutte le patologie al seguito (a Bagnoli la denuncia viene da una signora malata di cancro), un consumo irreversibile del territorio, spesso con la distruzione di un patrimonio storico ed ecologico, la perdita di valore di terreni, immobili e colture agricole, e tanti, tantissimi quattrini in ogni senso bruciati.
Un aspetto buffo è che ogni giorno ricevo da una a quattro (valori medi) richieste di aiuto da parte di piccoli gruppi locali che si svegliano d’improvviso e che si accorgono che a cento metri da casa loro un camino erutta fumo fetido. Peccato che la sveglia che io avevo fatto squillare non pochi anni fa abbia qualche effetto solo ora, ora che Grillo e i grillini hanno messo in ginocchio il mio laboratorio, quello in cui ho sviluppato gli argomenti scientifici per controbattere chi ci avvelena a scopo di lucro.
Ragazzi, che fate ancora in Italia? Scappate!
AlternativeSalve, girando in rete e su altri blog sono venuto a conoscenza dei problemi da lei portati avanti, io ormai ho una certa età però ho lavorato tutta la vita nell’esercizio delle grandi centrali termoelettriche, lascio immaginare di chi, compreso anche turbogas, dopo la pensione sono stato contattato da società private per fare il commissioning di vari impianti, compreso centrali a_biomassa, inceneritori classici, io sò che non vanno chiamati termovalorizzatori, e anche caldaia a sYngas, quello sviluppaato ad altissima temperatura in appositi reattori, ed estremamente velenoso oltretutto, molto più che inquinante, mortale, diciamo che non sono teoricamente troppo ferrato, ma… Leggi il resto »
BonificheHo ascoltato domenica mattina in una trasmissione televisiva(assolutamente “ecoqualcosa”) un sistema di bonifica dei terreni industriali inquinati da metalli pesanti e sui quali sono stati creati dei parchi giochi nei pressi di Torino. Il sistema è questo: sui terreni vengono coltivate delle piante che, testuali parole, vengono “ingannate” facendo passare i metalli pesanti disciolti nel terreno per nutrimento. Le piante, con le loro radici, è ovvio, assorbono dalla terra anche i metalli, che si depositano e si accumulano nelle foglie e nei rami. A quel punto le piante vengono tagliate e l’esperto ha annunciato con entusiasmo “INCENERIAMO TUTTO”. Eccola là,… Leggi il resto »
stare bassiCaro Montanari, credo che abbia capito il contrario di quello che volevo dire, non cè nemmeno bisogno di far cadere le cose dall’alto, anche se ho studiato poco, un pò di termodinamica la devo conoscere per forza visto il mestiere che facevo, e conosco nei fatti quasi tutti i sistemi per la produzione di energia elettrica, che l’energia da combustione fossile viene dal sole tramite le piante e anche gli animali lo sapevo anche io e forse mia nonna, mi sembra di capire che lei è per l’energia solare, dovrebbe sapere anche quanto costa e chi la paga, noi… Leggi il resto »
ririrspostaSalve , probabilmente sono io che non riesco a farmi capire,sono d’accordo con quasi tutto quello che dice, ma non vedo soluzione praticabile senza una forte regressione del sistema di vita attuale, che lo sviluppo tecnologico è in contrasto con le possibilità del pianeta riesco a capirlo anche io, lo sò che è un sistema chiuso quello intendevo, in quanto a malattie però ce n’erano più prima, molti di noi prima della guerra non sarebbero arrivati ai 5 anni di età, agiva la selezione naturale e sopravvivevano solo i più forti, Sabato hanno fatto vedere un popolo che era in… Leggi il resto »
Io la penso cosìHo letto con attenzione i vari post e le risposte di Montanari di cui ho letto anche le pubblicazioni e i vari libri da lui scritti…. e io la penso così.Sul fronte dei rifiuti, credo che un conto è comportarsi (male) come stiamo facendo noi italiani con discariche e inceneritori e un conto è avere quel giusto comportamento che limiterebbe di molto il problema “rusco” prodotto dal genere umano.In altre parole, la differenza sarebbe sostanziale.Un esempio viene dalla politica dei Comuni a “Rifiuti Zero”.In questo modo forse non si risolverebbe in toto il problema ma lo si… Leggi il resto »
ultima.Allora facciamo a non capirci, io dico una cosa e lei ne capisce un’altra anche se dico le stesse cose sue, quando ho detto prima della guerra mi riferivo agli antibiotici e a tutto il resto che ha detto lei, ma senza il progresso scintifico non sarebbero certo esistite, io non ho nessun, desiderio particolare, però nemmeno ho capito che tipo di società vorreste, l’universo certo che funziona per conto suo e anche senza di noi, è lei che dice che siamo una specie in via di estinzione, e forse è anche vero, ma io vorrei sapere la soluzione, non… Leggi il resto »
Il buon sensoCaro Sig. Mariolei dice che l’inquinamento è un male necessario per mantenere l’attuale stile di vita, soprattutto in campo energetico, se no torniamo alla preistoria. Ma ciò non è assolutamente vero. Le alternative al nucleare e al termoelettrico ci sono basta crederci: termodinamico a concentrazione, eolico, solare (per il calore), fotovoltaico, mareomotrice, geotermico, idroelettrico … le bastano? Se sviluppassimo meglio queste tecnologie integrandole tra loro (smart grid), di energia ce ne sarebbe abbastanza per tutto il mondo. Ma soprattutto dobbiamo cambiare i nostri stili di vita! I led consumano pochissima energia e ci danno la stessa luce delle… Leggi il resto »
parere personale[quote name=”antonio”] Le alternative al nucleare e al termoelettrico ci sono basta crederci: termodinamico a concentrazione, eolico, solare (per il calore), fotovoltaico, mareomotrice, geotermico, idroelettrico … le bastano? Se sviluppassimo meglio queste tecnologie integrandole tra loro (smart grid), di energia ce ne sarebbe abbastanza per tutto il mondo. Ma soprattutto dobbiamo cambiare i nostri stili di vita! I led consumano pochissima energia e ci danno la stessa luce delle alogene; le nostre case ben coibentate e con infissi a doppio/triplo taglio termico ci garantiscono un ottimo risparmio energetico, lo stesso per gli elettrodomestici (…)[/quote] Io penso che nel medio… Leggi il resto »