Quando io ero un ragazzo, i produttori di tabacco reclamizzavano il loro prodotto mostrando maschi di Homo sapiens capaci di fisicità da lasciare sgomenti o femmine della stessa specie in grado di attrarre per la riproduzione i maschi di cui sopra semplicemente sbuffando fumo da quei – bisigna ammetterlo – ridicoli cartoccetti di foglie secche cui avevano preventivamente appiccato il fuoco.
Che quella roba facesse male a tutto, compreso l’apparato riproduttore che perdeva un po’ di quei poteri cripto-citati nella réclame e inficiando non di poco l’attrattiva delle signorine il cui alito conservava il retrogusto di un posacenere sporco, era cosa arcinota in campo medico, ma i medici disposti a raccontare quell’ovvietà e a portarne le dimostrazioni erano pochini.
Passò qualche anno e i
produttori di tabacco si trovarono a dover pagare cifre astronomiche a chi, prestando fede a quelle evidenti stupidaggini, ci aveva rimesso la salute.
Del tutto analogo quel che accadde con i cloro-fluoro-carboni, quei gas che si usavano nei condizionatori d’aria, nei frigoriferi e nelle bombolette spray. Tutto fantastico fino al buco nell’ozonosfera che qualche melanoma in più lo fa venire.
E che dire del piombo tetraetile, l’additivo per la benzina che rendeva pazzi e che s’impiegò un bel po’ di decenni per mettere fuori legge, almeno da noi?
Un caso ora sulla bocca di tutti è quello dell’amianto. Di quel minerale, della sua feroce patogenicità, si sapeva molto già duemila anni fa e praticamente tutto, almeno per la sua capacità d’innescare malattie, si sapeva a metà del secolo scorso.
E potrei continuare con una lista imbarazzante di additivi, di coloranti, di materie prime e di prodotti della più varia natura. Per ognuno di questi esiste una corposa letteratura “scientifica” (virgolette d’obbligo) che dimostra al di là di ogni dubbio la loro innocuità. Peccato che fosse tutto falso.
Non meravigliamoci, però: basta dare un’occhiata alla letteratura spacciata dai vari personaggi che, più o meno direttamente, vendono la nostra salute e vedremo che non c’è niente di nuovo sotto il sole: la diossina è un ricordo lontano, l’aria che esce da un inceneritore è più pulita di quella che entra, il carbone è un carburante ecologico, le scorie radioattive sono un falso problema, coltivare biomasse è un toccasana per l’ambiente…In tutto questo carnevale dei becchini entrano di diritto i vegetali geneticamente modificati, quelli che tanto piacciono all’oncologo di corte, quelli che devono salvare il mondo dalla fame.
Chi ne ha voglia, dedichi dieci minuti della sua vita ad ascoltare http://www.youtube.com/watch?v=9I9s-XohZZ4 e tragga le sue conclusioni.
e poi … c’è anche il Codex Alimentarius …
“Il Codex Alimentarius, è un insieme di importantissime regole su tutto quello che riguarda l’alimentazione, adottate da 181 paesi[1] (il 97% della popolazione mondiale).
Codici che vanno dalla produzione degli alimenti, all’etichettatura, regolamentazioni sui livelli di sostanze chimiche permesse (inquinanti, pesticidi, tossine, additivi, ecc.), sul trasporto e la tracciatura, nonché le norme igieniche, ecc.
Circa 200 codici per gli alimenti, 40 di igiene e 3200 limiti massimi di residui di pesticidi e farmaci veterinari.[2]
Normative fondamentali e nessuno ne sa nulla. ” …
>>> http://www.disinformazione.it/codex_alimentarius.htm