Blog

Da Rubbiara

A dispetto delle apparenze, a dispetto delle statistiche mentali che inevitabilmente ognuno si fa in base all’esperienza, c’è vita sulla Terra.

Da vecchio che ormai sono, anche

 

 

se non ne ho tratto la furberia che a tanti permette non solo la sopravvivenza ma anche il prosperare e perfino l’ottenimento del rispetto altrui, di esperienza me ne sono fatta e, su questa, le mie statistiche mentali sono sconfortanti. Eppure ieri sera mi sono imbattuto in esemplari di Homo sapiens in cui la scintilla morale è ancora accesa e vitale.

Così come annunciato, i miei colleghi di lista civica nonantolana avevano organizzato, facendolo splendidamente, una cena con l’obiettivo sì di raccogliere fondi per la ricerca sulle malattie da polveri sottili, ma anche di avere occasione d’incontro con la gente per vedere insieme quale sia la situazione di oggi dal punto di vista ambientale e quali siano i dubbi e le opinioni correnti.

Le due lunghe tavolate parallele non avevano un posto vuoto (qualcuno è arrivato dalla Valdisusa) e la sorpresa è stata vedere una maggioranza di giovani e giovanissimi. Sorpresa accresciuta dall’incontrare tra gl’intervenuti due dei consiglieri di Nonantola dello schieramento di minoranza PDL-Lega, uno dei quali con l’intera famiglia al seguito e, addirittura, con una busta in mano. In quella busta c’era denaro che lui stesso aveva raccolto per noi.

A questo punto è inevitabile la considerazione: c’è chi fa politica per il bene comune, con il cervello ed il cuore sgombri da retropensieri e agli antipodi da pastrocchi d’interessi ai quali non solo i cittadini sono estrenei ma per i quali i cittadini diventano funzionali in qualità di carne da voto e di vacche da mungere, e c’è chi intende la politica come mezzo, o meglio, mezzuccio, per una nanocarriera o come testimonianza ottusa di tifo uterino.

Così, non un esponente della tristissima maggioranza che governa il comune era presente. Non il sindaco, la maggiore autorità sanitaria del territorio, non la signora assessore all’ambiente che, magari, ascoltando ciò che si è detto a fine cena, vedendo la documentazione scientifica che si è mostrata e partecipando a ciò di cui si è dibattuto si sarebbe accorta che esiste qualcosa chiamato ambiente che non è solo un nome casualmente appiccicato alla sua carica. Né c’erano rappresentanti di quella che ironicamente si potrebbe chiamare maggioranza silenziosa: consiglieri comunali di cui s’ignora perfino se abbiano la favella e che paiono sedere in consiglio solo per alzare meccanicamente la mano per approvare decisioni che, magari rischiando di pensare male, a volte hanno tutto l’aspetto di essere state prese altrove.

Che gl’inquisitori da sala giochi non ci fossero era un’ovvietà. Che dalla lontanissma Urbino non sia comparsa nemmeno l’ombra di un inviato che avrebbe potuto rendere conto dell’appropriazione del microscopio e del suo uso attuale era nelle previsioni. Un po’ a sorpresa, invece, è mancata una rappresentanza degli ambientalisti locali e, sempre un po’ a sorpresa, sono mancati i grillini, così come, per la mia delusione, non si è materializzato il mitico Giove. Da lui nemmeno una risposta al mio invito inviatogli personalmente via e-mail. Peccato. Ma evidentemente la dignità e il coraggio sono oggetto d’opinione. Meglio, molto meglio e certo più sicuro, nascondersi in un luogo riparato dove non ci sia pericolo di mostrare la faccia e da lì sparare merda (scusate, ma anche Dante usa la parola al canto XVIII dell’Inferno, quello dei ruffiani, ingannatori e lusinghieri e, dunque, mai parola fu più appropriata.)

Concludendo, un grazie a nome di chi beneficia della nostra ricerca (tutti), a chi si è dato la pena di organizzare la serata, a chi ha cucinato, a chi ha ripulito tutto. E un grazie a chi ha partecipato, magari sobbarcandosi un bel viaggio. Sono certo che serate come queste ripuliscano l’aria ben più del blocco del traffico.