Nel 1729, quando il rigore dell’Illuminismo stava per sbocciare, Jonathan Swift, canonico della cattedrale dublinese di San Patrizio, pubblicò un libricino caratterizzato dalla più stretta scientificità. A Modest Proposal, cioè Una Modesta Proposta, è il titolo abbreviato con cui quell’opera geniale
è passata alla storia.
Ne faccio qui un riassunto ridotto all’osso, consigliandone a tutti la lettura integrale.
In quel tempo l’Irlanda, patria dell’autore, era attraversata da una terribile carestia e da lì la proposta brillante: trasformiamo il problema nella sua soluzione, ricavandone anche una serie di vantaggi collaterali.
L’idea è quella di prendere i bambini denutriti dei poveri e d’ingrassarli per poi, all’età di un anno, servirli cotti sulle mense dei ricchi. Ecco, d’incanto, insieme con l’dea di come mangiare, trovata la soluzione per la sovrappopolazione (i cattolici, cioè i poveri, figliavano come conigli) e trovato un elemento d’introito economico per chi non aveva il becco d’un quattrino. Questo nuovo tipo di economia avrebbe anche indotto i mariti ad essere più rispettosi nei riguardi delle mogli, essendo quelle le preziose produttrici della carne da reddito.
Con rigorosa scientificità Swift fornisce poi statistiche, dati sul peso dei bambini, sul loro numero, sul prezzo della carne e, dulcis in fundo, consiglia le ricette migliori per la preparazione dei piatti.
Se Swift faceva della satira, non così accade ad Arezzo dove, invece, si fa sul serio. L’autismo, qualunque sfaccettatura prenda, costituisce un problema che lievita con un’accelerazione impressionante. Se un tempo si trattava di condizioni rarissime, ora, stando alle statistiche ufficiali americane, ogni 45 bambini ce n’è uno più o meno affetto da quella condizione.
Nella loro saggezza di uomini pragmatici, diversi personaggi hanno trovato di che ricavare pane e companatico dalla situazione, ma, evidentemente, l’offerta supera la domanda, e di soggetti autistici ne abbiamo tanti da non sapere che farne. È così che ad Arezzo c’è chi ha pensato, magari rifacendosi a Jonathan Swift, di sfoltire la popolazione. Che fare? Li mettiamo tutti vicino all’inceneritore!
http://www.quinewsarezzo.it/arezzo-un-centro-per-autistici-vicino-allinceneritore.htm
Da cultore della materia devo ammettere che l’idea è brillante. Tra polveri primarie e secondarie da respirare e, magari, pure da mangiare quotidianamente, la soluzione arriverà in punta di piedi senza disturbare nessuno e senza che ci sia chi insorge. A margine, sottolineo la delicatezza: non dentro ma vicino all’inceneritore!
E adesso, pur restando in quell’ambito intellettuale, cambiamo argomento.
Nei giardini del parco di Via dell’Arcoveggio di Bologna si sta tenendo una manifestazione chiamata BoEtico Vegan Festival (https://boeticoveganfest.wordpress.com/) in cui, a quanto ne so, si trattano gli argomenti cari ai vegani. Il tutto con il patrocinio del Comune di Bologna (attenzione: patrocinio non significa che il Comune sborserà un soldo ma solo che accetta di buon grado che si tenga la riunione). A quanto pare, in programma c’è anche un intervento, non ho idea di chi, sui vaccini e questo, naturalmente senza avere idea di come l’argomento sia affrontato, ha allarmato la solita schiera delle truppe cammellate dei volontari di Big Pharma. Terrorizzati che esca qualche domanda imbarazzante, i signori di RIV (Rete Informazione Vaccini) hanno levato immediatamente i loro strilli: il Comune tolga subito il suo (inutile) patrocinio perché di sicuro salteranno fuori chissà che cose terribili e la sacralità dei vaccini sarà di certo bestemmiata! (http://www.bolognatoday.it/cronaca/boetico-no-vaccini-patrocinio-comune.html)
A quel punto non potevano mancare i commenti. Un tale Dario Nistri, certo scienziato di prim’ordine anche se, temo, sconosciuto oltre i confini del condominio, mi onora della sua attenzione, gridando “c’è qualcosa di ben peggiore!” E il peggio è che l’11 settembre io sarò, sempre a Bologna, al SANA, il salone internazionale del biologico e del naturale patrocinato nientepopodimenoché dal Ministero delle politiche agricole e forestali. La cosa terribile è che io presenterò il libro Vaccini: Sì o No? (tra poco anche in versione francese), e questo fa infuriare il luminare sullodato. Ora, caro signor Nistri, quel libro si limita a rendere pubblici i risultati di analisi di microscopia elettronica eseguiti con una tecnica validata (magari con suo sommo orrore) dalla Comunità Europea. Se lei lo ha letto, avrà notato che non c’è altro che l’obiettività più indiscutibile e inattaccabile, tanto che nessuno si è mai sognato di fare ciò che si fa nei casi dubbi: rifare le analisi ed, eventualmente, contestarle. La sua reazione è di una chiarezza cristallina e ricalca quella dei suoi compagni di ventura: la verità non si deve sapere e per cancellarla qualunque soperchieria è accettabile, anche a costo di sacrificarci la faccia. Stante la sua presa di posizione, giusto per non fare una figura peggiore di quella non proprio brillante che lei ha già rimediato, lei non ha scelta: deve essere lei a rifare le analisi e a renderne pubblici i risultati. Se non ne è capace, forse è meglio che si occupi d’altro, salva restando la sua libertà di vaccinarsi anche contro il calli e d’iniettarsi tutta la ferramenta che più le aggrada. Sappia solo che è anche grazie a personaggi con la sua moralità, la sua cultura e il suo quoziente intellettivo che i vaccini subiranno una mazzata da cui non avranno vita facile a riprendersi.
A proposito di domande scomoda: eccone una decina rivolte alla mia Azienda sanitaria in tema di anti-papilloma virusSpettabile SABES, Settore vaccinazioni, ho da voi ricevuto l’invito alla vaccinazione anti papilloma virus (HPV) con vaccino quadrivalente per mia figlia Silvia. Riguardo al documento contenente le informazioni riguardanti detta vaccinazione (che qui allego), necessito dei seguenti chiarimenti: 1.E’ da voi preventivamente previsto l’accertamento dell’eventuale preesistente immunità alle infezioni sostenute dagliHPV 6 e 11, preesistenza che comporterebbe l’inutilità della somministrazione vaccinale? 2.Oltre a quanto da voi genericamente dichiarato nelle informazioni riguardo gli effetti collaterali, sono possibili effetti collaterali anche gravi in seguito all’inoculazione… Leggi il resto »
vaccino hpvl’invito arrivato dall’Asl a mia figlia è arrivato firmato o meglio non firmato, Il responsabile, senza nessuna firma o scarabocchio almeno. Inoltre a seguito dell’ennesimo effetto collaterale da vaccino hpv (1 settimana di febbrone e cefalea incurabile a qualsiasi terapia)i bravi informatori farmaceutici tranquillizzavano le povere ass. sanitarie dicendo loro di avere pazienza perchè sta uscendo un nuovo vaccino più sicuro eche coprirà piu genotipi….. RISPOSTA Proposta: perché non ci mettiamo in società e produciamo un vaccino contro una malattia qualunque? Nessuno chiede la sperimentazione, nessuno chiede i risultati e noi, per fare bella figura, inventeremo tutto e tutto… Leggi il resto »