Improvvisamente, senza avvisaglie apparenti, ci ha lasciato il prof. Giuseppe Genovesi.
È ipocrita consuetudine, quando ci si trovi di fronte ad una morte, declamare i meriti, reali o presunti che quei meriti siano, di chi se n’è andato.
Giuseppe era un amico, e io gli amici me li scelgo con cura. E quando li scelgo è perché ho stima di loro.
Se le istituzioni, troppo spesso becere e senza traccia di onestà, non l’hanno certo trattato bene e, senza raccontarci storielle, qualcuno tirerà un sospiro di sollievo, a piangerlo saranno i suoi tanti pazienti, soprattutto i malati di sensibilità chimica multipla, una malattia che rende difficile la vita di relazione e che può arrivare a forme invalidanti. A differenza di quelli che, assurdamente, chiamiamo i suoi colleghi il prof. Genovesi aveva capito perfettamente di che cosa si tratta. Quei malati non sono dei disturbati mentali da togliersi di torno bombardandoli con psicofarmaci: sono degli esseri umani attaccati da una serie di sostanze che causano forme pesanti di allergia. Non è una malattia della psiche: è una malattia del corpo. Per questo Giuseppe mi venne a trovare in laboratorio a Modena e dell’argomento discutemmo più volte.
Questa sua posizione di medico vero disturbava da sempre non pochi tra i suoi “colleghi” a ora, da un po’ di tempo, Giuseppe l’aveva fatta grossa: si occupava di vaccini e, candidamente, non poteva non accorgersi dei problemi enormi che quei farmaci innescano e dei problemi altrettanto enormi che non risolvono. Un giorno, conversando di vaccini, mi disse che la totalità delle ragazze che si vaccinano con il miracoloso anti-HPV ha effetti collaterali variabili per gravità. Senza che ci si possa sorprendere, allora, per lui arrivò una sospensione dal lavoro. Sì, perché andare contro un business come quello, come si dice in certi ambienti, “non è cosa.” Quando di quella sospensione parlammo qualche mese fa Giuseppe era sereno: a differenza di troppi altri, lui poteva guardarsi allo specchio senza doversi girare dall’altra parte e, di fatto, la sospensione era una medaglia al valore.
Intelligente, simpatico, onesto e modesto: caratteristiche non proprio comuni. Giuseppe, non mancherai solo alla tua famiglia. Non mancherai solo a me e a tutte le persone cui ha fatto del bene con le tue capacità. Mancherai al mondo, e non passerà molto tempo che non si potrà più nascondere ciò che ci hai regalato.
Ciao, Giuseppe.
….passò, facendo del bene,… Questo è quello che scrissero alla morte di mio nonno, medico di campagna, che dopo aver curato i soldati italiani gasati sul Carso, vide la stessa “sostanza melassa” sperimentata successivamente come antitumorale, si oppose agli esperimenti chirurgici fatti da medici che lui chiamava “macellai”, fu messo al muro più volte dai nazifascisti xchè onorava il il giuramento di Ippocrate e curava pure i partigiani….sopravvisse a tutto, ma non all’umiliazione di essere cacciato e sfrattato a fine carriera, morendo triste e praticamente povero, lasciando tutto alla famiglia e agli altri, Sorrideva però quando cantava ” non “c’è… Leggi il resto »
Stamattina ho acceso la radio e ho sentito le esternazioni di un “medico” (virgolette) osannato e riverito ai giorni nostri. Ne ho provato non solo schifo, ma una pena profonda. Sono certo che suo nonno, così come Giuseppe, abbia vissuto meglio.
Beh, almeno il “medico” sembra non si candidi. Che abbia subodorato un probabile flop? Comunque condivido la pena.
Io sono più malizioso e penso che il “medico” sia stato invitato dal partito a tirarsi indietro, perché il suddetto partito ha capito che quel candidato sarebbe stato una zappata sui piedi.
Sì, avrebbe fatto perdere voti. Ma c’è sempre il giochetto del ministro tecnico non passato attraverso le schede elettorali, per quanto truffaldine quelle siano da anni.
Sì, ovvio. Se il PD vincesse le elezioni il suddetto “medico” sarebbe di certo nominato ministro della salute. Purtroppo per loro, dopo averlo lodato per mesi e mesi il neoluminare dei vaccini, ora hanno capito che la legge Lorenzin è un bel fardello in campagna elettorale. Ieri sera su La 7 (programma “Dimartedì”) c’erano Salvini e la Lorenzin. Al primo hanno contestato tutti i punti di conflitto con Berlusconi, ma nessun accenno ai vaccini obbligatori. Poi, solo in tarda serata, è stata intervistata la Lorenzin. Pensavo che, dopo aver salvato con la sua legge la vita di milioni di italiani,… Leggi il resto »
E’ evidente che la legge Lorenzin è fonte di enorme imbarazzo. Ma gli accordi sono stati presi e, dunque, chi li ha presi non può fare dietro front. La sola possibilità per le vittime di quell’obbrobrio è di votare finalmente per un partito (no alla frammentazione) che cancelli immediatamente quella vergogna. Poi, però, bisognerebbe andare a raccontare a Big Pharma che i vecchi accordi non valgono più.
Dr. Montanari: “andare contro un business come quello” C’e’ pero’ anche chi -involontariamente- aiuta nel loro importante lavoro le Aziende produttrici di vaccini, e lo fa in maniera totalmente disinteressata. Una squadra di calcio di Scienziati studia il “Vaccino antimeningococco B” e –a quanto pare– giunge alla seguente straordinaria conclusione: http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=58145 “Trenta giorni dopo il ciclo primario di vaccinazioni, oltre il 90% dei partecipanti è protetto contro tutti i ceppi batterici testati, responsabili di circa la metà delle meningiti epidemiche. Per due dei ceppi batterici, tuttavia, dopo circa sei mesi dal ciclo primario la protezione si riduce, per tornare –… Leggi il resto »
Siamo ancora una volta spettatori dell’ennesima farsa tragica inscenata a sfruttamento dei milioni di gonzi che assicurano la pancia piena ad attori, registi, scenografi, costumisti, tecnici delle luci e dei suoni, sarte e donnne delle pulizie oltre, ça va sans dire, agli autori del testo. Ma, dopotutto, se dobbiamo francescanamente affrontare sora nostra morte corporale, tanto vale farlo comicamente e, perché no?, a scopo di lucro. Lucro altrui, naturalmente. Solo per completezza storica: Jenner fece fuori un po’ di gente (figlio compreso), continuando con i richiami.
“Uno un po’ malfidato potrebbe domandarsi come fanno questi Scienziati a sapere con cotanta sicurezza che i partecipanti sono “protetti.” La protezione da parte di un vaccino è valutabile considerando il titolo di antiocorpi generati, cioè la sieroconversione, ed è quella che hanno utilizzato: ” In intention-to-treat analyses, the overall proportion of children and adolescents who achieved seroconversion ” ““Funding: None.”Il fatto che tutti e undici abbiano rinunciato allo stipendio per tutta la durata di questa complessa sperimentazione mi fa un pochino commuovere. ” Veramente nessuno dice che abbiano rinunciato allo stipendio da parte delle relative istituzioni. Semplicemente non hanno… Leggi il resto »
Pensi che io faccio ricerca “controcorrente” da decenni e nessuno mi dà un centesimo. Anzi! Aggiunga che io non faccio ricerca saccheggiando Internet come fanno gli scolaretti delle scuole medie e gli “scienziati” che tanto vanno di moda, ma la faccio sul campo. C’è qualcosa di strano?
Con una percentuale di vaccinati pari a oltre il 96%, e zero casi di morbillo per quattro anni, la Mongolia del 2014 era il caso da manuale che provava in maniera definitiva il grande successo delle vaccinazioni di massa. Ecco le tronfie dichiarazioni di vittoria del World Health Organisation:- http://www.wpro.who.int/mediacentre/releases/2014/20140708/en/ ULAANBAATAR, 8 July 2014 – Mongolia is officially measles free. …. “Mongolia’s achievements in eliminating vaccine-preventable diseases are due to its strong immunization programme and the government’s commitment,” said Dr Mark Jacobs, Director of Communicable Diseases at the WHO Regional Office for the Western Pacific. “This certification recognizes Mongolia’s regional… Leggi il resto »
1. E se qualcuno cominciasse a rendersi conto che con la vaccinazione antimorbillo abbiamo creato una malattia nuova che assimiglia molto al morbillo di un tempo ma non è esattamente la stessa cosa? 2. Chi si prodiga per Big Pharma ha motivi validissimi per farlo. Niente a che fare con la salute, ma la famiglia viene prima di tutto.
Spero che la famiglia sia in grado di dimostrare che il decesso e’ dovuto al dispiacere per la sospensione dal lavoro, chiami qualche bravo “m’learned friends” e chieda qualche decina di milioni di euro di danni alla Università.
Credo sia non troppo difficile, anche in considerazione delle moltissime cause riguardanti “stress lavoro – correlato” e “mobbing” ultimamente vinte da lavoratori di tutti i settori e gradi – nel quadro delle possibilità aperte dal D. Lgs. n. 81/2008.
Quando me ne parlò, rideva. Era troppo intelligente per non rendersi conto che quella sospensione era il riconoscimento inequivocabile del suo valore.