P.S. Contrordine: non più ad Aosta ma a Courmayeur, all’auditorium delle scuole in Via Monte Bianco, 41 alle 20 e 45.
Venerdì prossimo, il 16 novembre alle 20 e 30 sarò ad Aosta al Cinema Teatro Giacosa per una conferenza sulle nanopatologie. L’ingresso è gratuito e al termine chiunque potrà fare domande. Non comizi: domande.
Ammetto che dei valdostani avevo una conoscenza superficiale e non mi ero mai soffermato a considerare il loro possibile sense of humour.
Essendo stato chiamato ad interessarmi di uno degli ormai quasi ubiqui impianti di cottura dei rifiuti, stavolta da allestire in Valle, mi sono trovato ad imbattermi in personaggi che meriterebbero ben altri palcoscenici.
Già la semplice idea di cucinare i
rifiuti in un territorio che a me, padano per un destino rio e baro, fa venire l’acquolina in bocca è un sintomo di bizzarria, ma, ormai abituato anche per qualche sgradevole frequentazione personale a quelli che noi ci ostiniamo a chiamare politici, non ho trovato in questo oggetto di stupore. Al massimo d’interesse sociologico per quel po’ che, da dilettante, posso capirne.
L’approccio forte, quello che è come la rottura del setto nasale per un pugile principiante ai primi cazzotti, fu la lettura dei copioni di tale Luigi Sudano, personaggio a proposito del quale mi si assicura essere laureato in Medicina (!), in qualche modo – non mi sono interessato del come – membro della burocrazia aostana. Tra le tesi partorite dal dottore c’è quella relativa alla diossina di cui si trova traccia al post (https://www.stefanomontanari.net/sito/blog/2414-come-trattare-i-valdostani-da-buoi-e-governare-felici.html), scoppiettante esempio di comicità che poterebbe diventare un classico della satira sul politico italiota.
Senza voler insistere su una collanina pittoresca di perline, il dottor Sudano dà dimostrazione della sua cultura specialistica affermando “Per me, le nanopatologie sono le malattie del pidocchio. Io parlo solo di cose scientifiche.” (http://www.gazzettamatin.com/sezione.php?sez=4&art=3167) Già, dottore: di cose scientifiche. Coerentemente con se stesso, il nostro Sudano non è stato informato dai suoi datori di lavoro che le nanopatologie sono una serie di malattie che comprendono diverse affezioni cardiovascolari (ictus, infarto, tromboembolia polmonare…), diverse forme di tumore, malattie neuroendocrine, sterilità maschile, aborto spontaneo, malformazioni fetali, ecc. Di questo, oggetto di congressi in tutto il mondo, di progetti di ricerca sostenuti anche dalla Comunità Europea e di letteratura medica corposa (mai sentito parlare, oltre che di nanopatologie, di econanotossicologia?), si parla da anni e temo che le pulci non c’entrino gran che. Insomma, ci troviamo di fronte o ad un comico o, in alternativa, ad un incompetente che sparacchia enormità su argomenti di cui è palesemente all’oscuro. In quest’ultimo caso, pazienza per la Chimica, la Fisica e la Biologia, ma la Medicina dovrebbe essere nota almeno nei suoi principi generali a qualcuno che di quella branca del sapere afferma – e, non dubito, con i documenti alla mano – di essere laureato.
Comunque, prescindendo, senza affatto scartarla, dall’ipotesi di una comicità intenzionale, se il dottor Sudano vorrà confrontarsi con me e ammaestrarmi sui principi delle patologie entomologiche, con particolare riguardo ai pidocchi (tutti in generale o solo qualcuno tra questi fastidiosi Anopluri?), sarò lieto d’incontrarlo ad Aosta il 16 prossimo. Magari, nell’occasione, m’illustrerà anche i suoi concetti di epistemologia, in modo che io possa raddrizzare ciò che penso sulla scienza, visto che lui parla solo di cose scientifiche.
Ma Sudano non è solo. Un tale Joseph Rivolin, direttore di un settimanale locale chiamato Peuple Valdôtain, dà man forte al compagno esternando su argomenti tecnici a lui evidentemente ignoti come il trattamento a freddo dei rifiuti, “modello preferito dalla camorra” (http://www.aostasera.it/articoli/2012/11/8/24575/pirogassificatore-rivolin-picchia-duro-sul-tmb-modello-preferito-dalla-camorra). Naturalmente il signor Joseph è convinto di parlare ad un pubblico che condivida con lui la sua totale estraneità all’argomento e così, spericolatamente, si dipinge un imbarazzante autoritratto. E che l’imbarazzo regni sovrano tra chi si vede potenzialmente sottrarre una mammellona generosa da mungere è l’appello degl’“imprenditori”, diligentemente ripreso dal signor Joseph, di rinunciare alla propria dignità di cittadini. L’appello a non esprimere la propria opinione, così da non raggiungere il quorum legalmente necessario a far sì che la voce di chi dovrebbe costituzionalmente essere sovrano si pronunci, è un insulto che mi auguro non sia tollerato. Questo oltre ad essere manifestazione evidente di chi ha perso ogni inibizione per il terrore di non poter completare un business su cui aveva fatto i conti per una vecchiaia senza angustie economiche. Comunque, i miei complimenti!
E a far compagnia a questi studiosi ecco comparire un tale ingegner Achille Cester. Lo troviamo alle 19 e 30 al TG regionale RAI del 6 novembre scorso. Nel breve volgere di meno di due minuti il personaggio riesce a sparare due perle impareggiabili. La prima è malafede pura: dal cosiddetto pirogassificatore non escono fumi. È possibile che questo signore si trastulli nell’idea che i suoi conterranei siano dei perfetti imbecilli e non si rendano conto del fatto che ciò che residua dalla cottura dei rifiuti è un gas (di cui l’ingegnere dovrà darci la composizione esatta e non quella che compare nelle pubblicità per le casalinghe di Voghera) destinato alla combustione. Se qualcuno ha le prove che bruciare qualcosa non comporta emissioni, si materializzi e una proposta per il Nobel arriverà senza fallo. La seconda perla è l’ignoranza pura di chi le ricerche le fa in cinque minuti su Internet senza capire che diavolo sta leggendo. L’ingegner Cester arriva a sostenere davanti alle telecamere, cioè esponendo la faccia, che il compost che uscirebbe dalle operazioni di compostaggio dei rifiuti sarebbe pieno di veleni e, addirittura, conterrebbe diossina derivata dalla degradazione della lignina. Il laureato (!) è il gemellino diossino-simile del tale Sudano. Anche lui beatamente ignora che l’anello della diossina può legare un grande numero di quelli che in Chimica si chiamano sostituenti e questi sostituenti influenzano in maniera decisiva l’effetto della molecola. La diossina che il Nostro ha adocchiato forse leggendo da profano qualcosa su Internet è un prodotto naturale (esattamente come quello derivato dalle spugne marine citato dal suo sodale Sudano coprendosi di chimico ridicolo) che nulla ha a che spartire con la 2,3,7,8-tetraclorodibenzo-p-diossina, conosciuta volgarmente come diossina di Seveso. Per concludere con Cester, forse è bene che il personaggio sappia due cose: una è che il compost si ricava da rifiuto umido di natura biologica che non contiene sostanze tossiche, e la seconda è che a San Francisco c’è chi fa soldi a palate producendo e vendendo compost di qualità, e in Chimica San Francisco o Aosta non fanno differenza. Riprendendo un tormentone di Striscia la Notizia, che figura di…!
E, sempre nello stesso TG, un cameo dell’assessore Marguerittaz: loro, i politici, hanno fatto tutti gli approfondimenti. Ah sì? Ce li fanno vedere? Dopotutto la legge lo prevede.
Tra i numeri da avanspettacolo più rimarchevoli, spicca il comunicato ANSA di un’associazione chiamata bizzarramente Valle Responsabile a firma di tale avvocato Navarra. Questo signore afferma che il cosiddetto “pirogassificatore” sarebbe un impianto non sperimentale ma sperimentato. Sarà interessante avere dall’avvocato Navarra l’elenco delle ubicazioni di questo oggetto (questo e non altri), dei materiali che tratta in ciascuna delle ubicazioni e dei risultati ottenuti. Quanto, poi, alle emissioni, forse l’avvocato non sa che un trattamento a caldo dei rifiuti emette migliaia di sostanze tossiche totalmente ignorate dai burocrati ma, ahinoi, visibilissime all’organismo. La comicità continua quando l’avvocato Navarra ci spiega che le nanopolveri esistono solo nella fantasia. E pensare che da anni io vedo quella roba in non pochi tessuti patologici e in una caterva di reperti ambientali! E pensare che migliaia di scienziati in tutto il mondo se ne occupano! E di questo parlerò giovedì a Monaco di Baviera (vedi comunicazione dell’Università locale), mentre il mese prossimo terrò sei ore di lezione all’Università di Urbino proprio su questo argomento! Che cosa dirò? Forse è un’allucinazione e, se fosse così, tutto sommato sarebbe consolante. Il mio invito al nostro Navarra è quello di visitare il mio laboratorio così come qualunque sede ARPA o qualunque università. Forse questo potrebbe mettergli qualche dubbio a proposito delle sue personali, anestetizzanti, convinzioni. Magari mi potrebbe poi fornire i dati delle sue ricerche. Splendida, inoltre, la sua battuta sui filtri: “Il pericolo delle nano polveri non viene ravvisato in quelle che possono essere rilevate e catturate dai potenti filtri del pirogassificatore (cioè tutte) bensì in quelle non rilevabili né misurabili. Ma se non sono rilevabili o misurabili sono scientificamente inesistenti.” Vero: il corpo umano, se pretende credibilità, deve comportarsi in modo educato. Se le nanopolveri non sono misurate nel salottino dell’avvocato e lui non le misura con il doppio decimetro, non esistono e, dunque, è da cafoni ammalarsi. Esattamente il ragionamento di Don Ferrante su cui il vecchio Manzoni faceva delicatamente ironia: nelle categorie aristoteliche la peste non è né sostanza né accidente e, dunque, non esiste. Salvo poi portare alla tomba Don Ferrante. Avvocato, facciamo gli scongiuri: quella era finzione letteraria! Quanto ai “potenti” filtri (bello l’aggettivo tipico del venditore di pacchi), il nostro Navarra non è stato informato sulle loro caratteristiche tecniche, sulla sorte del poco che catturano e su quale sia il loro destino finale. Otto minuti di vita da dedicare a http://www.youtube.com/watch?v=s3JRZo8qHJU potrebbero magari indurre il Nostro ad una meditazione e, chissà, anche ad una revisione delle sue pur interessanti teorie tecniche.
Comunque, al di là di tanti aspetti in qualche modo sorprendenti, su un punto sono d’accordo con l’avvocato, ed è là dove afferma che “la soluzione proposta dal Comitato del referendum e’ (…) quella della paralisi amministrativa.” Vero: la cottura dei rifiuti è la soluzione tipica di chi non sa fare politica e di chi non ha gli strumenti culturali per farla. Il tutto senza che io mi permetta di avanzare commenti sui motivi che io sospetto abbiano spinto ad una scelta così fuori da ogni razionalità e così scientificamente improponibile. Dunque, è bene che questi signori siano paralizzati il più presto possibile per evitare che facciano troppi guai. Per riparare ai danni già fatti alla generazione futura bisognerà che qualcun altro più capace si rimbocchi le maniche.
Incontro a Monaco di BavieraCito:[i]E di questo parlerò giovedì a Monaco di Baviera (vedi comunicazione dell’[b]Università locale[/b])[/i] Per essere corretti: incontro organizzato, nell’ambito della dodicesima settimana della lingua italiana nel mondo, dall’Istituto Italiano di Cultura presso un’aula dell’Istituto Bavarese delle Scienze. Qui la locandina promozionale dell’incontro, per chi non volesse mancare: http://www.iicmonaco.esteri.it/IIC_Monaco/webform/SchedaEvento.aspx?id=707&citta=Monaco Nulla di male a tenere un incontro organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura, anzi, ben venga. Ma suggerirei, quando si vuole dare un’informazione, di darla [u]tutta [/u]e [u]con i riferimenti precisi e corretti[/u]. Anche per facilitare la vita a chi non sa il tedesco. RISPOSTA È cosa antica: chi… Leggi il resto »
Conferenza a Monaco
Ciao Ludovico.
Questa è la segnalazione fatta dall’Università Ludwig Maximilian di Monaco / Center for NanoScience alla conferenza del Dr. Montanari.
http://www.cens.de/calendar/event/?tx_cal_controller%5Bview%5D=event&tx_cal_controller%5Btype%5D=tx_cal_phpicalendar&tx_cal_controller%5Buid%5D=2033&tx_cal_controller%5Blastview%5D=view-month|page_id-175&tx_cal_controller[year]=2012&tx_cal_controller[month]=11&tx_cal_controller[day]=15&cHash=1ccbaecdb81aeb4ceb035a8b464df4a7
E’ rarissimo che il sito dell’Universitá tedesca segnali conferenze nelle quali l’Università non è coinvolta come diretto organizzatore. E’ quindi il sintomo di un forte interesse e di una grande attenzione.
La conferenza si svolge presso la Bayerische Akademie der Wissenschaften /Accademia Bavarese delle Scienze.
Spero che partecipino tanti italiani che vivono a Monaco (e siamo in tanti, almeno quanto gli abitanti di una piccola città italiana!).
E’ richiesta l’iscrizione:
http://www.iicmonaco.esteri.it/IIC_Monaco/webform/SchedaEvento.aspx?id=707&citta=Monaco
Conferenza a Monaco
Scusate, non ha funzionato il link dell’Università, che è:
http://www.cens.de/calendar/event/?tx_cal_controller%5Bview%5D=event&tx_cal_controller%5Btype%5D=tx_cal_phpicalendar&tx_cal_controller%5Buid%5D=2033&tx_cal_controller%5Blastview%5D=view-month|page_id-175&tx_cal_controller[year]=2012&tx_cal_controller[month]=11&tx_cal_controller[day]=15&cHash=1ccbaecdb81aeb4ceb035a8b464df4a7
Altrimenti andate su google.de
Montanari Center for NanoScience
e trovate tutto.
Ciao
Grazie DanielaSe un dipartimento dell’università di Monaco che si occupa di nanoscienze segnala un incontro sul tema nano-particelle che si tiene a Monaco – organizzato da un istituto importante quale l’IIC – mi sembra un atto dovuto. Però anche spendere due parole in più per essere trasparenti non mi sembra secondario. Francamente ignoravo l’esistenza di questo istituto che mi sembra ben attrezzato. Non che mi stupisca, visto che so che l’attenzione verso le nanotecnologie e i loro impatti sanitario-ambientali è altissima nell’UE e oltreoceano. Hai voglia a imbavagliare questa ricerca. Suggerisco un libro per farsi un’idea di cosa si stia… Leggi il resto »
Link
Si può cliccare anche su
http://www.cens.de/calendar/
e poi andare su giovedì 15 novembre, ore 18.30
destino o strategia?Il buon Beppone, seppur con ritardo, ha deciso di cavalcare l’onda. Dal suo blog l’entusiastico seppur tardivo annuncio: Domani sera, venerdì 16 novembre, parteciperò alla manifestazione per il referendum per il SI contro il pirogassificatore. Mi sa che non ha saputo che nell’arco di pochi chilometri c’è il pericoloso Montanari, altrimenti se ne stava alla larga! Hai visto mai qualcuno gli dovesse fare qualche domanda non concordata! Che dici Stefano, lo vai a trovare? Ho provato ad avvisarlo ma mi sono accorta che non sono più abilitata a commentare sul suo democraticissimo blog. Peggio per lui. Avrà la… Leggi il resto »
un altro fanAhi, ahi, ahi caro Stefano, non capisco perthè ti ostini a dar fastidio a tanta bella gente. Nonostante i 4000 in piazza a sentire Grillo, qualcuno ha evidentemente avuto il tempo di notare che in Valle d’Aosta c’eri pure tu e non l’ha mandato proprio giù 🙂Il coordinatore di valle responsabile (un nome, una garanzia) Luigi Sudano si è proprio infastidito dei tuoi commenti. Dopo tutto lui è un medico e sa quello che dice! Appunto!http://www.linkiesta.it/aosta-referendum-pirogassificatore RISPOSTANon ho mai avuto il piacere d’incontrare il dottor Sudano, e questo nonostante i ripetuti inviti rivoltigli. Un confronto è sempre utile… Leggi il resto »
Quorum raggiunto!!!
Anche grazie a te, quorum raggiunto in Valle d’Aosta!!!! Notizia di pochi minuti fa 🙂
http://www.polisblog.it/post/30705/referendum-pirogassificatore-val-daosta-quorum-raggiunto-affluenza-definitiva-4892
RISPOSTA
Grazie a me? A quanto pare io non ho fatto assolutamente nulla. Basta vedere la trasmissione di RAI 3 Brontolo condotta da Oliviero Beha. Buffo che comparisse il libro Rifiuto: Riduco e Riciclo nella scenografia.