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Chi glie lo spiega?

Di 29 Settembre 2013 1 commento

Come faremo a spiegarlo – dico tanto per dire – ad un neozelandese? I neozelandesi sono un popolo poco vistoso, vivono da persone “normali” (concetto generale forse da rivedere) e non hanno tra i loro interessi abituali quello di occuparsi

di una penisola cui il Creatore ha con giusta ironia attribuito la forma di uno stivale scalcagnato. Quella penisola, l’Italia, è collocata ai loro antipodi. Antipodi in ogni senso.

 

Come faremo, – dicevo – a spiegare loro che non si tratta di un enorme reparto di neurodeliri ma del nostro parlamento? Riusciremo a far comprendere a quella gente che nella rappresentazione astronomica corrente vive a testa in giù che sessantuno milioni di persone sono per mille motivi, nessuno dei quali onorevoli, volontariamente in balia di una combriccola di dementi? Che un evasore fiscale con evasioni che la magistratura reputa più imponenti di quelle che decretarono la fine del (paesano) Al Capone tiene sotto scacco un’intera nazione e, di riflesso, un continente? Chi farà loro comprendere che a strillare in difesa dell’evasore non è il remake 2013 di Cruella De Vil (Crudelia De Mon) ma è tale Daniela Garnero un tempo maritata Santanché, personaggio che noi, pur attraverso un sistema elettorale da TSO (trattamento sanitario obbligatorio) con cui ci siamo masochisticamente incatenati, abbiamo consentivo posasse i glutei in parlamento senza alzare un dito? E Bondi? Come affronteremo l’argomento? Razzi? No, quello glie lo teniamo nascosto, costi quel che costi.

Allora il neozelandese ideale osserverà che presumibilmente negli altri settori del parlamento (ha capito che da noi la psichiatria ha connotati diversi rispetto a quelli correnti nel resto del mondo) avranno posto regular guys (persone normali). E qui non possiamo che restare sepolti da una valanga d’imbarazzo: dall’altra parte c’è il PD. No, sir: quelli sono solo meno pittoreschi e, se non si comportano da tarantolati, è solo perché, rampolli dell’incrocio contro natura tra Don Camillo e Peppone (glie li spiego a parte), sono troppo impegnati a tirarsi coltellatine tra loro per occuparsi di pinzellacchere come il crollo dello stato. Di fatto, ad ogni modo, la capacità politica è la stessa dei loro colleghi ed alleati di governo. Sì, sir, alleati di governo.

Certo il nostro prototipico antipodico interlocutore non ha mai sentito parlare di tale Giuseppe Piero (Beppe) Grillo, un pregiudicato, già comico di mestiere, che presta la sua faccia (sì, sir, ne ha una: don’t forget this is Italy) ad una ditta chiamata Casaleggio Associati. Per una serie di circostanze di cui preferirei non dire e grazie ad una predisposizione di natura psichiatrica di una fetta non trascurabile del popolo italiano questo tale risorto dalle sue stesse ceneri impiegato della ditta Casaleggio Associati si è riciclato nella vita appiccicandosi una connotazione che da noi passa per politica ed ha ottenuto una carrettata di consensi elettorali, tanto da occupare una fetta ragguardevole del reparto (I beg your pardon: volevo dire del parlamento). Al di là di qualche numero di spettacolo, in realtà di quart’ordine, i degenti (sorry:i parlamentari) con il pigiama della Casaleggio Associati non hanno inciso per nulla sulla catastrofe attuale. Solo ora riescono ad orientarsi nei corridoi del nostro parlamento (qualcuno è arrivato fino al tetto) e questo è il loro massimo successo. Dopotutto, propostisi a partecipare al governo di una nazione addirittura come solitari protagonisti, non avevano mai condotto nemmeno un condominio e vanno compresi, povere gioie. Comunque sia, anche loro impegnati a guardarsi reciprocamente di traverso, non hanno mai ottenuto attenzione da parte dei colleghi di “governo” e, dunque, saranno sì inutili, saranno sì incompetenti e contreranno zero, ma proprio per questo sono innocenti. “Chi non fa non falla,” diciamo noi.

Andando a cercare qualcuna delle conseguenze di questo manicomio politico, che risponderemo ora se il neozelandese ci chiederà come abbiamo fatto ad essere superati dalla Spagna che avevamo diagnosticato essere con un piede e tre quarti nella fossa e di cui ora vediamo solo le terga? Che gli diremo se ci chiederà perché abbiamo una pressione fiscale come abbiamo e siamo perennemente in bolletta? E se ci chiedesse dell’inquinamento che da noi tanto piace a chi a quell’inquinamento dovrebbe porre uno stop definitivo, cioè i ricoverati in parlamento? Non so voi, ma io risponderò che mi sto informando su come possa dimettermi dall’essere italiano. Non intendo italiano di passaporto ma italiano dentro.

Per ora, sir, abbiamo solo una soluzione che forse non sarà entusiasmante ma che è sempre mille volte meglio di ciò che abbiamo: Schettino for president.

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Enrica
11 anni fa

i neozelandesi e Budelli
Come glielo spieghiamo non lo so, ma mi sa che questi l’hanno capito meglio di noi e si comprano l’Isola di Budelli
http://www.ansa.it/web/notizie/canali/inviaggio/news/2013/10/02/isola-Budelli-venduta-asta-3-mln-euro_9393330.html

RISPOSTA

Ottimo rapporto qualità/prezzo.