La colpa è nostra. Pigri come siamo, costituiamo una grassa e comoda preda per una classe che ancora ci ostiniamo, e ancora una volta per pigrizia, a chiamare politica. Questi ineffabili personaggi se ne infischiano di tutto e di tutti: Democrazia? Libertà? Giustizia? Rispetto delle leggi? La reazione a chi fa balenare questi concetti davanti al loro naso è di solito un risolino che apparirà anche da ebeti ma che, in realtà, è quello del truffatore che ha giusto giusto venduto il Colosseo a un giapponese. Dunque, sudditi e non cittadini, e sudditi di un regime che in nome di quattro soldi e di una poltrona, o sgabello che sia, da cui far partire tutta una ragnatela intricatissima di squallide clientele e di patetici nepotismi non si ferma di fronte a nulla. E noi siamo talmente fessi da pagare, e salato, perché ci accoppino. Senza voler entrare nello specifico, ecco di seguito un comunicato stampa che arriva da Viterbo. Ognuno si costruisca un’opinione. Faccio solo notare che si trova sempre qualche “scienziato” disposto a cantare sul tavolo della festa la canzoncina che chi ha messo la monetina nel juke box chiede.
Gruppo Consiliare del PRC alla Provincia di Viterbo
COMUNICATO STAMPA
200 milioni di euro per “curare” i morti della centrale di Civitavecchia. 200 milioni di euro per assistere le persone destinate a morire per le emissioni della futura centrale a carbone di Civitavecchia.
Il dato sconcertante viene da un software dell'Unione Europea liberamente utilizzabile via internet sul sito istituzionale www.externe.info L'UE infatti mette a disposizione di tutti un programma, nel quale si possono immettere i dati relativi a centrali di varia entità. Il software a questo punto elabora una serie di proiezioni sulle conseguenze economiche e sanitarie a carico delle popolazioni che ospitano tali impianti.
Inserendo i dati ufficiali (certo non sovrastimati) della Valutazione di Impatto Ambientale per la riconversione a carbone di Civitavecchia, ipotizzando un periodo di funzionamento di 25 anni, ne risulta l'amaro conto di 200 milioni di euro che verranno spesi per accompagnare alla morte i futuri terminali, ma anche 100 milioni per
chi sarà colpito da patologie meno gravi. Risulterebbero poi circa 500 milioni di euro che il popolo italiano dovrà pagare sotto forma di sanzioni, per il relativo sforamento del protocollo di Kyoto. Abbiamo una legislazione a “tutela” della salute che consente di mettere in conto un certo numero di morti in nome del profitto. Ciò permette dunque ad una ristretta platea di padroni (politici ed economici) la singolare facoltà di cancellare altri esseri umani per legge di mercato, senza per questo essere riconosciuti come assassini. Nel caso del carbone a TVN , la Provincia di Viterbo ha dimostrato di essere un istituzione “resistente” alla logica del profitto sopra la salute, un'istituzione della quale stavolta possiamo ben dire di essere orgogliosi.Sono passate due mozioni che assieme segnano la condanna netta della linea energetica seguita dal centro-destra e dal centro-sinistra, che si alternano alla guida del Paese. La richiesta di dimissioni formulata dal Consiglio di Viterbo farà senz'altro sorridere Bersani, sempre che questi trovi buffo essere un ministro senza popolo, tanto nella Tuscia, quanto a livello nazionale visto che non rispetta il vincolo contratto con gli elettori tramite il famoso programma dell'Unione.Il Consiglio Provinciale ha ufficialmente condannato la condotta del governo Berlusconi, e dell’attuale sindaco di Civitavecchia Moscherini (di centro destra), contro i quali si sono espressi unanimemente gli stessi consiglieri del centro-destra a Palazzo Gentili dei quali abbiamo stimato il coraggio. Lo stesso senatore Marini, in veste di consigliere provinciale, ha votato un emendamento di Rifondazione anche contro il suo attuale gruppo nazionale e non ci pare poco. Di fronte ad un vero attentato alla salute pubblica, dei piccoli amministratori, quali sono i consiglieri di Palazzo Gentili, hanno creato le condizioni perchè sulla vicenda del carbone di Civitavecchia, fosse formalmente respinto il principio di affiliazione/padrinaggio colle coalizioni politiche nazionali. Per una volta degli eletti dai cittadini hanno dimostrato di comprendere bene a chi debbano obbedienza. Bersani, Prodi, Berlusconi, Matteoli sorridano pure, sorridano anche i vertici dell'ENEL. Noi invece sorrideremo quando la nostra gente sarà al sicuro dalla loro politica energetica. Difendiamo la nostra terra, difendiamo le nostre vite.
I consiglieri provinciali Riccardo Fortuna e Massimo Miccini
per contatti: Riccardo Fortuna 333-7221487