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Biomasse: guarda come ti frego!

Di 27 Gennaio 2012 6 commenti

L’uomo saggio non si meraviglia di nulla.

Non ricordo chi abbia pronunciato questa frase. Sarà stato qualche filosofo.

Non dubito che l’affermazione sia basata sulla verità ma mi pare che a non meravigliarsi delle azioni di quel curioso animale che è l’Homo sapiens siano il più delle volte esemplari che tanta saggezza non credo possano vantare.

L’etologia dell’animale che Desmond Morris definì “scimmia nuda” è del tutto unica – e per fortuna! penso si possa a buon diritto esclamare – e nella macedonia delle unicità ci sta la sua ormai innegabile tendenza al suicidio di specie. Questa autosoppressione generale avviene in cambio di una dominanza individuale rappresentata principalmente dall’acquisizione di denaro, a sua volta l’oggetto sempre più virtuale attraverso cui ottenere mezzi di più facile sussistenza, cioè di possibilità di vita. Insomma, suicidiamoci tutti per vivere meglio: una delle tante bizzarrie dell’“angelo caduto”.

Tra gli ultimi parti della mente umana – ma non esistono dubbi che, intanto, mille altri di pari dignità li avranno seguiti – è quello dell’italica sovvenzione concessa or ora agl’impianti di produzione energetica funzionanti a cosiddette “biomasse”.

Quantitativamente non è gran cosa convogliata in quella piscina di Paperone che è il denaro dedicato alla piromania: un centinaio di milioni che il Ministero dello Sviluppo Economico ha deciso di regalare agl’infaticabili emuli di Nerone. In fondo neanche un Euro e mezzo per ogni capo di bestiame, vale a dire la mandria bovina che abita la Penisola e che ne paga le spese, lussi per qualcuno compresi.

Energia dalle biomasse, dunque, ma che cosa sono le biomasse? La Gazzetta Ufficiale del 12 marzo 2002 (allegato III al D.P.C.M. dell’8 marzo) dà una definizione delle biomasse combustibili specificando che si tratta di vegetali non contaminati da inquinanti. E qui siamo tutti d’accordo, ritengo. Poi c’è un’altra specifica caratterizzante anche se il legislatore non la menziona: quei vegetali devono ricrescere in un tempo inferiore o almeno non superiore a quello impiegato per essere bruciati. E un’altra ancora ce n’è che prevede una filiera corta, con approvvigionamenti da effettuare entro raggi brevissimi.

I fatti vogliono che di roba così ce ne sia talmente poca da non meritare nessuna considerazione come combustibile al di là di un uso casalingo. Basterebbe andare ad analizzare (io l’ho fatto) un po’ di cippato preso qua e là e non solo in Italia per accorgersi che senza la macchia dell’inquinamento non si trova pressoché niente. Quanto, poi, ai tempi di ricrescita, se il concetto fosse rispettato, il materiale a disposizione sarebbe ben poco.

E, allora, ecco che il legislatore, di fronte a tanta imbarazzante penuria, interviene con la sua bacchetta magica brandendo la quale randella la Natura e l’intelligenza (“grazie a Dio io sono superiore alla ragione” è una frase che Wilkie Collins fa dire ad un suo personaggio) e, tramite il Decreto Legislativo del 29 dicembre 2003, n. 387 – art. 2, sentenzia che “Ai fini del presente decreto …. per biomasse si intende: la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall’agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali) e dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani.” Poi, all’art. 17, aggiunge che “ ….sono ammessi a beneficiare del regime riservato alle fonti energetiche rinnovabili i rifiuti, ivi compresa, anche tramite il ricorso a misure promozionali, la frazione non biodegradabile ed i combustibili derivati dai rifiuti (C.D.R.).”  Per chi abbia voglia di sapere che cos’è il C.D.R. “migliore”, vale a dire quello definito “di qualità”, accenno al fatto che si tratta di una miscela composta dalla frazione secca dei rifiuti solidi urbani (R.S.U.) e da componenti ad elevato potere calorifico, tra cui granulato di gomma, inclusi i pneumatici fuori uso (P.F.U.) e plastiche non clorurate (polietilene, poliuretano, poliammidi, PTFE…) Ecco qua: i rifiuti, croce per la salute e delizia per i privilegiati che sguazzano nella piscina di Paperone, la cui salute, però…

E una bella aggiunta l’ha fatta il Consiglio di Stato Sez. V sentenziando (nr. 5333 del 29 luglio 2004) che una centrale a biomasse può utilizzare qualsiasi combustibile ammesso dalla legge.  Tanto per completezza, quella sentenza in particolare autorizzava una ditta a bruciare farine animali (bandite per il fenomeno della “mucca pazza”) come integratore delle biomasse. Insomma: siamo di fronte a qualcosa che potrebbe risultare difficile da spiegare se, appunto, noi non fossimo superiori alla ragione.

A noi poveri ignoranti una spiegazione a questo apparente manicomio la danno gli scienziati di regime, tacendo la storia degl’inquinanti e dei rifiuti che equiparano le centrali a biomasse a un normale inceneritore di rifiuti (che, per tranquillità, chiameremo “termovalorizzatore”), tacendo la storia della filiera corta (biomasse arrivano dalla Malesia e dal Cile) e tranquillizzandoci sulle emissioni. Polveri, gas organici, ossido di carbonio, ossidi d’azoto e ossidi di zolfo saranno sì regolamentati in quell’allegato III di cui sopra e, dunque, esistenti, ma perché parlarne alla mandria? Parliamo, invece, dell’anidride carbonica: bruciando le biomasse questa è emessa nella stessa quantità che sarebbe comunque emessa dalla pianta una volta morta.

Ma è proprio così? Forse non proprio. Un tronco che muore trasforma il suo carbonio in anidride carbonica nel giro di anni (ancora oggi noi estraiamo per combustione anidride carbonica dal carbone, cioè da tronchi morti, anno più, anno meno, 300 milioni di anni fa) e non lo fa esaurendo le possibilità chimiche di farlo, il che significa che tanto carbonio resta dov’è legato ad altri elementi. Un tronco bruciato, invece, trasforma il suo carbonio in anidride (e anche in ossido, cosa che il morto naturale non fa) nel giro di qualche secondo. Di fatto è come se noi ci mangiassimo in un solo pranzo la quantità di cibo che ci basterebbe per tutta la vita. A questo si aggiunge, naturalmente e a differenza del tronco in decomposizione, la formazione degl’inquinanti menzionati dalla legge e pure di quelli, e sono tanti, su cui la legge non è troppo precisa.

Inutile cercare di eludere il problema: l’uso a fini energetici delle cosiddette biomasse come sono per legge e nelle proporzioni in atto e in progetto è l’ennesima truffa ai danni della salute e dell’ambiente che, come accade, ad esempio, in Calabria ma non solo là, viene letteralmente devastato dalle pratiche connesse a quell’uso. Come sempre accade si gioca sull’ignoranza del pubblico, sulla sua indifferenza e, in non pochi casi, sul ricatto del lavoro, un lavoro che, il più delle volte, è solo nel pacco di Forcelle.

6 Commenti
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edimattioli
12 anni fa

e vaiiiii!!![b]Hera partner di Quadrifoglio per l’impianto di Case Passerini[/b][ 27 gennaio 2012 ] Sarà il Gruppo Hera il partner di Quadrifoglio per la progettazione, costruzione e gestione del termovalorizzatore di case Passerini. L’iter avviato nel maggio 2009 da Quadrifoglio per l’individuazione del socio privato di minoranza/partner industriale si è concluso individuando appunto la multiutility bolognese – assistita da un pool di banche costituito da Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo Spa (Gruppo Intesa SanPaolo) e MPS Capital Services Banca per le Imprese Spa (Gruppo Montepaschi) – il partner in grado di rispondere a pieno alle richieste contenute nel Bando di… Leggi il resto »

simonsimon
12 anni fa

a modena invece…
Aggiungo questo link, si tratta di un commento ai dati trasmessi da arpa sulla qualità dell’aria a Modena, interessanti anche i commenti collegati…

https://www.facebook.com/notes/paolo-trande/polveri-sottili-il-problema-sono-le-auto-non-linceneritore/220029294751138

edimattioli
12 anni fa

sempre dopo!
Osservatori a non finire , centri di recupero, monitoraggi in continuo, analisi per scoprire di essere già malato … questa è la “SOCIETA’ DEL DOPO”
La nostra società si vanta di fare tutto subito, male e senza pensare per avere tutto il tempo per porre rimedio nel mezzo a tutto questo si pagano persone per osservare!!!
Ma ciascuno di voi, a casa propria, si comporta così , o per tutti il primo valore è la prevenzione primaria e il principio di precauzione???

RISPOSTA

L’Homo sapiens è un animale strano.

Enrica
12 anni fa

La cacca del cavallo salva l’ippica
http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2012/01/28/news/con-le-lettiere-equine-una-centrale-biomasse-al-caprilli-1.3116977

L’ippica è in crisi? Niente paura all’ippodromo fra ristorante e percorsi nel parco e giochi per bambini una bella centrale a biomasse con la cacca dei cavalli. Questa sì che è creatività imprenditoriale!

RISPOSTA

Magari si potrebbe fare lo stesso anche con il Parlamento.

Francesco Michelacci
12 anni fa

Geniale
Nella semplicita’ delle sue risposte individuo in Montanari il puro e semplice genio letterario che e’, cosa perda tempo a fare, studiare e discutere con polveri di vario tipo invece di scriver di tutto un po’, proprio non lo capisco.

[quote][b]

I filtri più efficienti dei “termovalorizzatori” del Gruppo Hera sono di natura biologica. Si tratta, in particolare, dei nostri polmoni, filtri di cui ognuno di noi è fornito per numero un esemplare. Il monitoraggio viene eseguito dai vari centri di oncologia.[/quote]

russano giuseppe
12 anni fa

RESISTENZA AMBIENTALE A STRONGOLI, GRAZIE ALLE RICERCHE FIRMATE Carissimo Dott. Montanari, in questi giorni (come era prevedibile) ho ricevuto vari insulti, che ovviamente ho azzerato rispedendoli subito al mittente, chiedendo semplicemente se la mia “colpa” fosse di difendere i bambini della scuola adiacente al mostro di Marina di Strongoli, oltre ovviamente alle nostre famiglie, comprese quelle dei pitbull che hanno provato a ringhiarmi… io non ho parole per ringraziarLa per la fiducia che mi ha dato, permettendomi di fare il mio dovere, l’onore e la gratitudine che sento sono immensi… un abbraccio a cuor battente da questo esemplare mal riuscito… Leggi il resto »