Egr. Dott. Montanari,
ho assistito molto volentieri al suo convegno tenuto il 30/03 a Colleferro, ove ho potuto ancora di più apprezzare il suo lavoro e le sue conoscenze sulle nanopatologie. Io vivo a Labico, circa 10 km prima di Colleferro, ed acquisto prodotti ortofrutticoli da un noto agricoltore Biodinamico oltre che esperto di preparati biodinamici che esporta in mezza Europa, il Sig. Carlo Noro. Vorrei sapere se la biodinamica in sè racchiude quelle caratteristiche in grado di contrastare le nanopatologie. La domanda sorge da una informazione giratami dall'agricoltore, il quale mi dice che una dott.ssa esperta in malattie terminali onco……, è disponibile ad aprire un protocollo di ricerca sui suoi prodotti, poichè dalle prime analisi questi presentavano caratteristiche molto superiori al biologico tali da poter rappresentare degli anti-tumorali. Credo che lei conosca bene la Biodinamica ed il suo ideatore, Rudolf Steiner, quindi sarebbe particolare poter esaminare questi prodotti della terra alla luce delle sue conoscenze, e verificare se ci siano o meno i presupposti per scoprire qualche nuova via maestra. Cordiali Saluti.
Risposta
Gentile sig. Lombardelli,
rispondo io alla sua domanda dal momento che mi occupo di biodinamico e biologico da molti anni. Indubbiamente Rudolf Steiner ha avuto delle intuizioni assolutamente esatte a proposito delle potenzialità positive (e non solo fisiche) di questo metodo di coltivazione che, ricordiamolo, tiene conto delle stagioni, delle caratteristiche fisiche e chimiche del terreno, dell'orientamento e delle influenze planetarie. Inoltre si avvale delle normative del biologico che vietano l'uso di pesticidi, concimi di sintesi, additivi e coloranti artificiali e ogm, e devono trovarsi ad una certa distanza da fonti inquinanti come industrie, inceneritori, vie di grande traffico e anche vulcani. Ecco perchè il biodinamico è l'ottava superiore del biologico. E' ovvio che, possedendo caratterisitiche di questo tipo, il cibo biodinamico offre un'ottima prevenzione nei confronti di tanti malanni. La dr.ssa Kousmine, già molti anni fa aveva intuito che gli alimenti, impoveriti dall'inquinamento, non avrebbero più preservato l'uomo dall'ammalarsi di un sacco di disturbi. Oggi la carne, il latte, la frutta non sono più ricchi di nutritivi come 50 o 60 anni fa, ecco perchè attualmente assistiamo anche al boom degli integratori alimentari. Se però parliamo di inquinamento da polveri sottili, ahimè, il problema diventa molto pesante perché le nano e micro particelle inorganiche emesse in atmosfera dalle industrie e dal traffico, fra un miliardo di anni saranno ancora lì e tal quali; ecco perchè ci battiamo per spegnere questi impianti ed evitare che se ne accendano altri. Un cibo biodinamico sul quale siano cadute queste polveri, indubbiamente perde o, quanto meno, diminuisce le sue potenzialità positive; certo non avrà in sé tutta quell'altra robaccia chimica che purtroppo si trova nel cibo cosiddetto "convenzionale" ma la presenza di particolato inorganico, ovviamente, toglie purezza a questo alimento rendendolo anche veicolo di queste polveri verso l'interno del nostro corpo. E' triste doverlo affermare, ma, attualmente, l'unica terapia nei confronti delle nanopatologie è la prevenzione, quindi il nostro primo dovere è quello di smettere di inquinare. Spero di avere risposto esaurientemente. La ringrazio per l'interessamento e la saluto cordialmente.
Sonia Toni