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Avete perso ancora

E così, ancora una volta, avete perso.

Come abbondantemente annunciato, ieri, a Modena, si parlava di ambiente e, in particolare, ma certo non solo, del sistema d’invenzione italiana per iniziare a ripulire l’aria cittadina dalle polveri. Alla giornata erano stati espressamente invitati i politici locali e dei dintorni ma, ahimé, nessuno di loro tranne un solitario rappresentante della lista modenese di Grillo accompagnato da qualche amico si è materializzato. Peccato: forse qualche sindaco apparentemente sporcaccione avrebbe potuto dire la sua. O, in mancanza del sindaco – che resta, comunque, la maggiore autorità sanitaria del comune – ci sarebbe potuto essere qualche assessore all’ambiente. Invece…

Ma anche i comitati per l’ambiente, sempre pronti a

strepitare purché che non si tocchino certe situazioni politiche (scusate l’uso improprio dell’aggettivo) che, in fondo, non sono poi così scomode, hanno disertato la sala.

Naturalmente si sono tenuti prudentemente alla larga i soliti (ig)noti, quelli che sputano veleno a patto di poter stare al sicuro accuratamente nascosti dietro pseudonimo, così come i “giornalisti” (virgolette) autori di inchieste che partono dal finale desiderato e che lì devono per forza arrivare. Nessuna sorpresa, dunque: la viltà resta coerente con se stessa.

Sorpresa, invece, hanno destato le assenze dell’avvocatessa Bortolani e di Beppe Grillo (pure invitati) che, stando a quanto affermato dalla gentile avvocatessa stessa e senza smentita da parte del noto comico, si prodigano in coppia per sfilare il microscopio dalle bieche grinfie del duo Gatti-Montanari. Peccato: si è persa l’occasione per spiegare finalmente e definitivamente davanti alle telecamere di Arcoiris il perché di un atto che parrebbe essere di un’immoralità difficile da contestare. Certo, invece, le motivazioni saranno ben altre, ma se non ce le spiegano… E poi, ci avrebbero potuto illustrare i movimenti bancari della fin troppo famosa raccolta fondi, il perché della destinazione dell’apparecchio proprio ad Urbino, l’università che, guarda caso, tentò di giustificare “scientificamente” la costruzione di un inceneritore a biomasse a un tiro di schioppo dalla città, il perché non hanno mai visitato il laboratorio per poi affermare bizzarrie partorite da non si sa bene che come il fatto che noi “non utilizziamo il microscopio”, e, insomma, tutte le cosucce ormai citate chissà quante volte e che restano in attesa di essere raccontate mostrando la faccia, dati alla mano e chiacchiere a zero.

Ma l’assenza più dolorosa è stata quella del personaggio che maggiormente si sarebbe gradito. Una didatta romana, un tempo oscura e ora non più, ha trovato da tempo ospitalità in qualche blog che ne ha scoperto e messo in luce il valore scientifico. Chi aveva organizzato il convegno aveva provveduto non solo ad invitare l’illustre personaggio, ma anche ad offrirle viaggio, vitto e alloggio di prestigio per consentirle di confrontarsi, dati sul tavolo, con chi aveva approntato il sistema di pulizia dell’aria e con chi aveva eseguito le analisi del caso. Serebbe stata un’occasione eccellente perché tutti avremmo potuto apprendere come si giudica un sistema tecnico senza averlo mai visto, senza avere idea di come sia costituito, inserendo nei dati considerazioni su sostanze (quali non è dato sapere) ed accessori (un secondo “cassone” mai visto da nessuno) che non fanno parte della progettazione o della sperimentazione e senza avere la benché minima nozione delle discipline che entrano in ballo negli scopi della sperimentazione eseguita. Sapendo come si fa, si risparmierebbe una montagna di tempo e una pari montagna di quattrini. Ma questo luminare avrebbe potuto anche sbugiardare non solo chi ha eseguito le analisi, ma pure l’ente pubblico che ha eseguito i controlli e che ha confermato alla virgola ciò che era risultato in primis. Peccato: sarà per un’altra volta. Intanto il luminare ha provveduto ad informare per iscritto tutti gl’invitati a proposito della cialtroneria del sistema e di chi il sistema ha analizzato. Chissà che ne dirà il suo rettore. E il giudice?

Insomma, ancora una volta avete perso come perdono tutti gli agonisti che si sottraggono alla gara.

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