Autismo? Sono stufo di essere preso in giro

Che io non possa caricarmi il mondo sulle spalle è un fatto di cui mi sono dovuto rendere conto con grande tristezza. Ci ho provato e il mondo si è preso gioco di me. Anche e soprattutto attraverso le persone, cioè il mondo intero, che avrei voluto aiutare. Ingenuo? Direi molto di più e molto peggio.

L’ultima delusione mi arriva da chi si occupa di danni da vaccino e autismo in particolare. Negli Stati Uniti i bambini autistici

sono uno ogni 68 nuovi nati: una proporzione da far paura, e la statistica è ufficiale Da noi? E chi lo sa! Da noi si fa finta di niente, si fa come se la condizione non esistesse e, anzi, la si guarda con fastidio se mai si è costretti a prestarle un secondo di attenzione.

 

Scrivo queste note perché ho appena risposto ad un messaggio, uno dei malauguratamente tanti e troppi, che il papà di un bambino autistico mi ha spedito. Di simili ne ricevo quasi ogni giorno, e sono tutti molto teneri e altrettanto ingenui. Questi genitori si rivolgono a me forse come si va, ultima spiaggia, da un guaritore che ti promette una guarigione miracolosa anche se tu stesso sai perfettamente che stai cadendo in una trappola.

Vorrei che fosse chiaro: io non ho a disposizione nessun mezzo terapeutico. Io non sono altro che un ricercatore e, purtroppo, mi sono infognato in ricerche malviste dal regime corrente. Dunque, bisogna imbavagliarmi, e lo si può fare in mille modi diversi, dall’attacco personale (rapino le vecchiette al portone della chiesa, mangio i bambini, faccio la mano morta in autobus… non importa: tutto fa brodo) al tentativo di sminuire il valore delle nostre ricerche.

Se riesco in qualche modo a convivere con la guerra, per vigliacca che sia, subita ormai da anni da parte dell’industria e della cosiddetta politica, non riesco a non essere violentemente nauseato dagli attacchi degl’ipocriti. Se tra loro spiccano i personaggi che hanno allestito il giochetto del microscopio sottratto, mi sono dovuto rendere conto che, per incredibile che sia la cosa, c’è di peggio. Esistono associazioni che raccattano milioni fingendo di fare ricerca sul cancro e, in realtà, mantengono solo il loro apparato incapace di produrre risultati. Esiste chi racconta di occuparsi di SLA e con i quattrini che arrivano non cava un ragno dal buco. Così esistono pure gruppi che si occupano di autismo e che strepitano addirittura di incentivare la ricerca. Risultati? Naturalmente nessuno. Anzi, se proponi una ricerca seria basata su fatti e non su chiacchiere, nella migliore delle ipotesi nemmeno ti rispondono. Nella peggiore ti fanno perdere tempo chiedendoti documentazioni che sottoporranno a “comitati scientifici” di cui non voglio parlare ma che di scientifico non hanno che un’etichetta abusiva. Comunque, nessuna meraviglia se i quattrini che sono rastrellati finiscono dove la certezza è che non ci sarà alcun risultato: in fondo è questo ciò che si voleva. Poi usciranno comunicati e articoli “scientifici” in cui si allargheranno le braccia e si dirà: “Noi abbiamo fatto tutte le ricerche possibili e abbiamo scoperto che questo e quello [leggi: i vaccini] non c’entrano per niente e che l’autismo è una punizione divina.”

Io non incolpo nessuno e spero che questo sia chiaro a tutti ma, vivaddio!, vogliamo mettere in piedi, una volta per tutte, una ricerca che non sia una buffonata? Vogliamo almeno chiederci perché l’autismo viene inserito dai produttori stessi nel bugiardino di diversi vaccini come effetto collaterale indesiderato? Vogliamo vedere se davvero tutti i vaccini sono inquinati da pezzi dei acciaio, di piombo, di titanio, di alluminio e quant’altro o, con un miracolo di statistica, lo erano solo i 27 campioni (in realtà qualcosa di più) che noi abbiamo analizzato?

Noi abbiamo provato, e più di una volta, a proporre la ricerca, e, naturalmente, l’autismo è solo uno degli argomenti affrontabili, ma, ormai senza sorpresa, tutte le proposte sono cadute nel vuoto, a volte con un po’ d’imbarazzo, a volte con il muro di gomma, sempre con una risata di scherno e uno sfregarsi di mani. Molto meglio, certo più redditizio, continuare con le chiacchiere. Passa il tempo e un rivoletto di quattrini continua ad arrivare da raccolte pubbliche. Intanto le case farmaceutiche vanno avanti indisturbate a produrre e a vendere senza che nessuno ficchi il naso dove è fastidioso che lo faccia. Dopotutto loro l’autismo te l’hanno pure scritto che può verificarsi. Che cosa volete di più? L’importante è che nessuno ci faccia caso e che, capitasse qualche domanda scomoda, ci sia uno stuolo di medici, d’infermieri, di funzionari pubblici di giornalisti capaci d’inventare le difese e i contrattacchi del caso. Fatti? Zero. Scienza? Molto sotto zero. Però funziona.

E, allora, continuiamo a fingere che l’autismo non sia in crescita esponenziale, che i vaccini siano prodotti immacolati e d’iimacolata concezione, teniamoci l’eventuale curiosità per chi curiosità intrattiene  e, con lei, teniamoci il gusto impagabile di accapigliarci. Però, lasciatemi fuori da questa tragedia trasformata nella più ignobile e crudele delle pagliacciate.