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Autismo e nebbia

Giocate al lotto da trent’anni e non avete mai azzeccato neanche un ambo? La spiegazione è nel vostro DNA. Controllatevi il genoma e capirete perché vostra moglie vi tradisce con il postino. E nella combinazione del vostro acido desossiribonucleico c’è scritto perché il vostro capufficio vi parla da vicino quando è caratterizzato da una penetrante alitosi.

Opinione personale su cui accetto ogni critica: la genetica è una disciplina dalle spalle larghe, importantissima per capire un sacco di cose e insostituibile per cavare d’impaccio i medici che non sanno fare il medico ma sono abilissimi nel rimbambire di chiacchiere il prossimo. A contenderle il primato c’è solo la psicosomatica, quella miracolosa branca della psicologia clinica che mi spiega come la gamba fratturata per la caduta dal motorino sia un disturbo della mia psiche. Fossi stato psicologicamente sano mi sarei invece rotto un braccio? Può darsi.

L’autismo? Banale: chi ne è affetto è perché con l’autismo c’è nato, tramandato da mamma e papà (sani anche negli antenati) con dei geni birichini. Poco importa se il bambino si presentava perfettamente normale e, a vaccino iniettato, poche ore dopo questo ha cambiato di 180 gradi il suo comportamento. Era tutto un trucco: lui l’autismo ce l’aveva fin da quando era un embrione e, a parto avvenuto, ve lo comunicava chiaramente piangendo secondo una ritualità propria della malattia. Se è restato apparentemente sano per un po’ di mesi è solo per vedere se avevate capito, e se ha fatto coincidere il cambio di direzione con il vaccino è solo per dirvi che non gli piace la puntura in quanto tale.

Una persona normale, con una mente normale e con una cultura normale collocherebbe quasi di certo tutto questo nel cestino dei rifiuti con una risata triste. Non così i luminari dell’Istituto superiore di sanità. Per qualcuno che abbia la curiosità di vederli all’opera, ecco un paio d’indirizzi https://www.youtube.com/watch?v=R8In_31y9z4 e http://qn.quotidiano.net/salute/2011/05/18/508288-parla_autismo_bimbi.shtml . Vada, veda e sarà soddisfatto.

L’autismo è una malattia che negli ultimi anni sta subendo un aumento d’incidenza a dir poco vertiginoso. Quando io ero un ragazzo e frequentavo i vari ordini di scuola mai mi capitò d’incrociare un coetaneo autistico e, a dire il vero, ignoravo pure l’esistenza di quella condizione. Ora le cose sono cambiate drasticamente, tanto che quello che viene chiamato disturbo dello spettro autistico colpisce un bambino ogni poche decine. Non so essere più preciso, ma è l’epidemiologia a non esserlo. Comunque sia, le proporzioni sono grosso modo quelle: uno ogni poche decine.

Da noi, in Italia, esistono varie associazioni  che si occupano della patologia, una delle quali è chiamata I Bambini delle Fate. “Siamo una Fondazione senza scopo di lucro che finanzia progetti sociali, gestiti da associazioni di genitori, enti o strutture ospedaliere e rivolti a bambini e ragazzi con autismo e disabilità: realizziamo questo obiettivo coinvolgendo le imprese e i privati del territorio.” Bellissimo.

Per essere efficaci, però, occorre andare alla radice del problema, e la radice è chiaramente nell’origine della malattia. Insomma, bisogna capire perché si soffre di questa disabilità e per capirlo non c’è altro che indagare a fatti e non a chiacchiere.

Chi s’interessa del problema, magari perché dal problema è toccato da vicino, sa che tra i rei sospetti ci sono i vaccini. Non ci sono prove inequivocabili, ma indizi ce ne sono, e ce ne sono tanti.

Parlando con i genitori di ragazzi autistici è di prassi sentire un racconto ripetuto all’infinito: il bambino era perfettamente sano, vivace e reattivo. Si pratica una vaccinazione e nel giro di poche ore, un giorno al più, il bambino si trasforma perdendo tutta la sua vivacità e reattività. Pur essendo qualcosa che capita con una frequenza notevole, non sarà una prova, ma credo che chiunque abbia un briciolo d’intendimento drizzerebbe le antenne. Dunque, se non altro per avere chiarezza, un ricercatore normale e con la mente libera da pregiudizi andrebbe ad indagare sui vaccini. Cosa che noi abbiamo fatto, trovando, come ho già ripetuto fino ad annoiare me stesso, tutti i 27 campioni dei 27 vaccini diversi analizzati inquinati da particelle inorganiche non biodegradabili e non biocompatibili: pezzi piccolissimi di piombo, d’acciaio, di tungsteno e quant’altro.

Mi pare evidente che roba simile non possa fare particolarmente bene alla salute e, se questa roba finisce al cervello come è stato ampiamente dimostrato essere possibile, qualche danno, magari non proprio da poco, è certamente capace di farlo.

Quando io denunciai pubblicamente la cosa l’Istituto superiore di sanità insorse e strepitò che erano tutte balle. Peccato che quelle fotografie di vaccini fatte al microscopio elettronico e le analisi chimiche siano ineccepibili. Ma, evidentemente, l’Istituto superiore di sanità, pur essendo totalmente incompetente in questo risvolto analitico particolare, si sente in diritto di smentire il nostro lavoro. La domanda ovvia da fare all’Istituto è: “Ma voi avete rifatto quelle analisi?” La risposta, peraltro mai data perché il muro di gomma paga, è “No.” Insomma, questi signori parlano forti dell’italiota “lei non sa chi sono io,” una frase cui è impossibile non rispondere che, nel campo scientifico di cui noi ci occupiamo da anni, nessuno sa chi costoro siano. In sunto, l’Istituto-pensiero è che le nostre analisi sono fasulle non perché dimostrate tali ma perché a quei signori fa piacere che sia. Scienza allo stato puro.

In definitiva, restando strettamente confinati all’argomento specifico, senza ricorrere a dietrologie e senza infierire, si tratta di persone che non sono del mestiere. E tuttavia pretendono, e spesso hanno, diritto di parola. Anzi, li s’interpella come se fossero competenti. Di più: dei luminari.

Chi ha visto il video della trasmissione TV di cui ho dato il link avrà constatato come il responsabile della fondazione I Bambini delle Fate sponsorizzi e sovvenzioni questi personaggi. Alla domanda del perché, le risposte potrebbero essere più d’una, e una potrebbe essere, vedi mai, la volontà di non arrivare ad una soluzione.

Spinti da un amico che l’autismo lo vive, molto ingenuamente diversi mesi fa noi presentammo a quella fondazione un progetto per analizzare sistematicamente un po’ di vaccini. Sia chiaro, non per accusare a priori come gli anti-vaccino a prescindere pretendono ma solo per avere dati sufficienti su cui discutere. Ma, e parlo per ripetuta esperienza, l’Istituto superiore di sanità non ci gradisce, il che è comprensibile, visto che noi sconti non ne facciamo a nessuno e non abbiamo mai esitato a dimostrare la nudità di più di un re. Insomma, a parte un paio di telefonate imbarazzate da parte di chi comanda nella fondazione, la nostra proposta fu lasciata cadere.

Per noi nessun problema. Vorrei, però, che fosse chiara una cosa: nessuno ci chieda più notizie sui vaccini. Per quelle informazioni ci si rivolga ai luminari dell’Istituto superiore di sanità, certi di ricevere notizie tranquillizzanti che noi non potremmo dare. E poi vorrei dare un consiglio, consiglio che, va da sé, ognuno può rifiutare: aziende e privati non diano un centesimo alla fondazione I Bambini delle Fate. Stanti le cose come stanno, da lì uscirà tanta nebbia.