È un po’ come accade per le epidemie: ondate improvvise arrivano dopo più o meno lunghe quiescenze.
Io continuo a scrivere che non rispondo a domande alle quali ho già risposto non saprei più dire quante volte, su cui ho scritto articoli e alle quali ho dedicato capitoli di libri. Invano: le mail con le stesse,
identiche domande continuano ad arrivare. L’unica variazione è quella relativa all’argomento: anche lì si va a ondate. Così ora, dopo l’epidemia annuale di zeolite, c’è quella dell’argento colloidale.
Facendo appello ad una pazienza che non sapevo di avere, rispondo cumulativamente a tutti gli psicolabili attratti da quest’ultimo cancerogeno, compreso il nonnetto che mi manda “letteratura scientifica” e che si offende se, in cambio, io lo mando al diavolo.
Premettendo che ognuno è libero di suicidarsi come più gli aggrada, l’argento colloidale (di cui ho riparlato per l’ennesima volta mercoledì scorso a Radio Circuito 29 che, ovviamente, nessuno ascolta) altro non è se non un prodotto fatto di nanoparticelle metalliche non biodegradabili e non biocompatibili che si comportano come tutte le nanoparticelle metalliche non biodegradabili e non biocompatibili, e non si vedrebbe in base a che cosa potrebbero fare eccezione. Ricordo qui che le eccezioni non esistono in natura ma solo nella mente degli uomini che non sanno decifrare le regole.
Comunque sia, quelle particelle, una volta ingerite, vengono eliminate in parte con le feci e in parte restano imprigionate nell’organismo dove esercitano la loro attività di corpi estranei. E qui invito chi è interessato a leggere almeno i miei libri divulgativi perché non intendo ripetere ciò che ho scritto mille volte.
Dunque, chi vuole curarsi tutti i suoi mali con l’argento colloidale, si accomodi e non venga ad importunarmi perché sto perdendo la pazienza e rischio di rispondere male.
Secondo argomento che rischia di tornare: la zeolite.
Si tratta di minerali di origine vulcanica cui si attribuiscono proprietà mirabolanti di disintossicazione dell’organismo. Quando io proposi di fare delle prove che dimostrassero l’assunto e che dimostrassero l’innocuità del materiale, chi proponeva la “terapia” svanì nel nulla. A questo punto, come per l’argento, prego tutti coloro che vogliono mangiarsi la lava di farlo a loro piacimento senza pretendere un mio parere o, meno che mai, il mio permesso per farlo.
Follie? Del resto, un personaggio che imperversa su Internet spacciando una laurea americana che non ha mai conseguito (e non conosce nemmeno parole d’inglese che vadano oltre OK e Coca Cola) decanta le qualità taumaturgiche delle feci umane che, a suo illuminato parere, vanno assunte regolarmente come toccasana per un numero infinito di malattie oltre a garantire l’eterna giovinezza. E, sempre seguendo le sue ricette terapeutiche, non manchi mai una coppa di urina.
Dementi? Suicidi? Coprofagi? In fondo, a me che m’importa?
pazienzaChe dire ? A dispetto delle intenzioni e dei proclami il dott. Montanari pare averne molta, a mio avviso troppa.Tempo fa rammento che mi rivolsi per un quesito piuttosto facile alla camera di commercio Italo-Svizzera, mi risposero che per dar seguito alla cosa potevo inviar loro 300€ ed accludevano le coordinate bancarie. Stessa cosa con un avvocato di Nizza, ” vuoi la risposta ? Invia 120 € per aprire il dialogo. Stefano, si faccia furbo, le informazioni costano, sono la cosa più preziosa che esista, se chi la interpella non ha nemmeno la pazienza di leggere qualcuno dei suoi libri,… Leggi il resto »