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Apostrofato da Google

Di 4 Settembre 2013 2 commenti

È solo una segnalazione che non troverà interesse. Il dopo-sessantotto è questo.

Provate ad andare su Google e a scrivere, per esempio, “qual è il plurale di gatto?” Vedrete che, un po’ scandalizzato, Google vi correggerà: “Forse volevi scrivere qual’è” con tanto di apostrofo. Insomma, la potenza mondiale Google, il tramite sovrano della cultura corrente, non conosce la differenza che passa tra elisione e troncamento e, con aria di superiorità e di condiscendenza insieme, trascina l’utente che, magari, le scuole elementari le aveva frequentate molti anni addietro, nel suo piccolo baratro d’ignoranza. Già anni fa ebbi a stupirmi quando una docente universitaria, per cerebrolesa che fosse e in pungente odore di alfabetizzazione declinante, continuava ad abusare di quell’apostrofo galeotto che, al contrario del bacio che un apostrofo sarebbe secondo Rostand e lo sarebbe tra le parole ‘amo, è, invece, un marchio inconfondibile d’ignoranza. Evidentemente il mio stupore era fuori luogo e la docente semplicemente precorreva i tempi.

Già a suo tempo avevo avuto modo di criticare Wikipedia, un’enciclopedia che, di fatto, sfugge alla regola ferrea delle colleghe dignitose, vale a dire quella di essere rivista in ogni lemma da una squadra di cultori della materia specifica. La mia critica era nata allora delle idiozie e dalle omissioni sul mio conto che risultano impossibili da correggere perché un imbecille provvede immediatamente a cancellare le correzioni. Ora, pur rassegnato alla mia sorte, continuo con la stessa critica: Wikipedia è inaffidabile e invito gli studenti impegnati a compilare le loro tesi ad avvicinarsene, se proprio devono farlo, con estrema circospezione.

Scrivo questo per il disgusto che provo davanti all’ignoranza, all’approssimazione e alla spocchia imperanti. Mi affido alla comprensione e alla clemenza di chi mi legge. L’ignoranza è di tutti ma è un male se non guaribile almeno curabile. Se è unita, però, ad approssimazione e a spocchia, la prognosi è infausta.

2 Commenti
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franapoli
11 anni fa

Quella di Google non è spocchia.Caro Dr. Montanari, per completezza le lascio un commento sul perché Google risponde in quel modo. Google non conosce regole grammaticali. Si immagini quanto sarebbe complesso insegnargli quelle di ogni lingua del mondo. Tutta la conoscenza di Google si basa sui dati. Quando lei inserisce una frase da ricercare, questa viene incrociata con ricerche simili. Se Google trova una frase molto simile alla sua ma usata molte più volte, le proporrà la correzione. Nella stragrande maggioranza dei casi (per es. errori di battitura) il meccanismo funziona molto bene, come avrà senz’altro avuto modo di notare.… Leggi il resto »

ledzappa
11 anni fa

proprio cosìNon solo, ma sarebbe auspicabile che, anziché verso una lingua senza regole, si vada incontro ad una lingua innanzitutto insegnata bene sin dalle elementari. Ad esempio, oltre alle elisioni ed ai troncamenti, gli insegnanti potrebbero chiarire meglio l’uso dei congiuntivi, il significato delle parole ‘affatto’ e ‘piuttosto’, la differenza tra ‘egli’ e ‘lui’ nella lingua scritta formale, il complemento di termine alla terza persona soprattutto nella lingua scritta, poiché sembra che ‘gli’ vada bene dappertutto come il prezzemolo sia al maschile che al femminile, sia al singolare che al plurale. Non credo che ciò richieda uno sforzo così audace,… Leggi il resto »