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Adesso basta davvero

Adesso basta davvero. Ormai da anni sono al centro delle attenzioni di un manipolo di squilibrati che meriterebbero solo tanta pietà se non fosse che le idiozie che questi inventano vengono infilate in rete e da lì assumono vita propria, riproducendosi all’infinito in una reazione a catena inarrestabile.

All’origine ci furono personaggi della levatura di Marina Bortolani, Valeria Rossi, Sonia Toni… insomma, robetta. Subito, però, quel veleno che poteva sembrare frutto di miseria e basta rivelò la sua natura funzionale ad uno scopo preciso: quello di giustificare un atto ignobile come quello d’imbavagliare la nostra ricerca. Così, idiozie che nessuno padrone del proprio cervello avrebbe degnato di attenzione si dimostrarono appetibili per i golosi coprofagi della rete e, cerebroleso dopo cerebroleso, ognuno aggiunse del suo fino a creare una sorta di labirintico gironcino infernale. Qualcuno, poi, provvide a tenere ben vivo il fenomeno perché uccidere una ricerca che infastidisce chi lucra sull’ignoranza è fondamentale, e un piccolo esercito di poveracci plagiati da un pazzo si scatenò, con tutti i soldatini sempre protetti dall’anonimato e da un invalicabile muro di gomma, ovviamente.

Ora un’amica mi trasmette i parti di un tale di cui, per pietà, darò solo le iniziali come si fa per i minorati psichici: RF. Costui asserisce di conoscermi, il che è già una falsità, avendolo incontrato per qualche secondo  una sola volta al termine di una mia conferenza in cui venne a stringermi la mano sdilinquendosi nei complimenti più untuosi. Capita.

Ora questo poveraccio, già compagno di liceo di mia moglie (la quale poi non prese l’indirizzo di Fisica Sanitaria all’università come, chissà perché, sostiene RF), scrive su Facebook (palestra di cui rifiuto di fare parte) che io sarei inquisito “per frode ed altro”. Va da sé che la cosa non ha un barlume di verità. Ma il poveretto, non contento, rincara la dose e informa i suoi lettori: io ho ottenuto un microscopio elettronico dall’Università di Modena che poi mi fu ritirato perché con quello ci facevo i quattrini invece di fare “ricerche ambientali pubbliche”. Naturalmente anche qui non c’è una sola parola di vero, visto che mai l’Università di Modena o qualunque altra università mi ha dato anche solo un frullatore casalingo e, di conseguenza, nessuna università mi ha ritirato nulla. Resta misterioso poi come una qualunque università vada da qualcuno, gli dia un microscopio elettronico nudo e crudo (dunque, inutile) perché quello che, peraltro, nulla ha a che spartire con l’università, faccia “ricerche ambientali pubbliche”. Vabbè: RF è palesemente una macchietta, ma sono certo che troverà seguito. Quanto alle frodi, poi, si tratta di una vera novità che aggrava un po’ la diagnosi per RF. Di quali frodi mai si tratterà visto che nessuno, me compreso, ne ha contezza?.

Appena dopo, io sono qualificato come “faccendiere e millantatore”, faccendiere non è dato sapere in base a che ma millantatore, sempre secondo RF, per aver riferito di cariche mai ricoperte in enti di ricerca europei. Prove? Anche una sola? No, ma che importa? Poi, l’asso di briscola gentilmente offerto da quell’esempio di onestà e correttezza che è Marina Bortolani, la presidentessa della Onlus che ormai anni fa ci sottrasse il microscopio in complicità con Giuseppe Grillo: l’11 settembre 2009 la Onlus “ha presentato  Denuncia e Querela nei confronti del Sig. Stefano Montanari per i seguenti capi d’imputazione: 1) diffamazione 2) diffamazione a mezzo stampa 3) ingiurie 4) violazione della privacy.” Io non metto in dubbio che la Bortolani possa anche averlo fatto. La Bortolani ha una laurea in legge (CEPU?) e non conosce, evidentemente, l’articolo 368 del Codice Penale. Ma dopotutto ognuno può dare sfogo alle proprie turbe psichiche come meglio crede fino ad un ricovero obbligato in una struttura adatta. Tuttavia – lo dico per oggettività di cronaca – a tutt’oggi (30 maggio 2013) resto in attesa di ricevere una qualsiasi notizia in proposito, aggiungendo che i termini sono scaduti da anni e che nessun giudice si presterebbe mai a fare la figura del cretino dando corda alle stravaganze di qualcuno che pare affetto da problemi di natura psichiatrica, sempre che non si vogliano tirare in ballo considerazioni diverse. Mentre in una società che possa essere chiamata civile quella donna sarebbe stata presa a pernacchie, qui da noi l’italiota medio le dà addirittura credito.

A questo punto RF, manco a dirlo, cita l’”inchiesta” di quella tale Valeria Rossi, la bavosa casalinga che sosteneva di fare “giornalismo d’inchiesta” la quale, dopo essersi esibita per mesi nelle prolisse farneticazioni più aberranti sul mio conto, non appena la verità è stata così palese che nemmeno lei ce l’avrebbe mai fatta a distorcerla, è vigliaccamente sparita. Eppure, dopo anni e dimostrazioni di quanto siano demenziali date perfino da chi aveva beneficiato direttamente della sottrazione del microscopio, le idiozie di quel curioso esemplare restano indelebili e squilibrati come RF se ne cibano ancora voracemente.

Ad un certo punto, finalmente, RF perde interesse per me e si dilunga su episodi di eroismo personale forse inventati ma certo irrilevanti per poi cominciare a sparare enormità “scientifiche” su cui non voglio nemmeno entrare perché non ne vale la pena. Insomma, un campionario di manifestazioni psicotiche.

Di RF so pochissimo. Ricordo di averlo incontrato per qualche secondo da qualche parte e basta. La nostra conoscenza reciproca è una sua millanteria immotivata. Di lui ho saputo che ha gravi problemi mentali certificati e di questo mi dolgo augurandogli di guarire. Non è, però, dando sfogo all’invidia, peraltro immotivata, che lo rode dentro e inventando infamie che se ne esce. Vorrei invitarlo ad un confronto come faccio sempre (e sempre questi personaggi se la danno a gambe) ma temo che RF non sia nelle condizioni di farlo. Tuttavia, se vuole incontrami ed illustrarmi le sue ragioni compresi i vari reati di cui riferisce, sappia che è il benvenuto.

Comunque sia, lasciando da un canto i malati che devono essere trattati in maniera diversa, mi sono davvero stufato e d’ora in poi chi ha intenzione di sparare fango nei miei confronti sappia che non ci sarà più pietà. Ogni parola nei miei confronti dovrà essere sostenuta da prove che non siano le infamie di qualche donnicciola affamata di pettegolezzo e di rivincita verso un destino insoddisfacente. In mancanza di questo, partirà immediatamente un’azione giudiziaria. Vera, però, e non come quella inventata della povera Bortolani. È ovvio che esiste sempre la vigliaccheria dell’anonimato, e da questa non ci si salva.

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Sauro.S
11 anni fa

Il coraggio delle proprie ideeDopo anni, anch’io non riesco più sopportare queste persone. Può darsi che RF e tutta quella corte che non ho mai avuto modo di reincontrare, a parte il sig.Incerti, che non ha proferito parola [url]http://www.youtube.com/watch?v=Ll326q5fmKM[/url] “indirettamente” sollecitato dal dott. Montanari, abbiano ragione, MA LO DEVONO DIMOSTRARE con i fatti ed anche civicamente. Troppo facile spalare letame e non confrontarsi con chi si ha infangato e con chi ogni giorno si deve confrontare con le atrocità della vita. AVANTI SIGNORI IMBELLETTATI, HO UNA TERRIBILE VOGLIA DI PRENDERE A CALCI NEL SEDERE CHI PER TUTTI QUESTI ANNI MI… Leggi il resto »