Egregio Dott. Montanari,
premettendo brevemente che sono un convinto demonizzatore degli inceneritori vorrei farle una domanda, invece, riguardo alle acciaierie.
La domanda non è se le acciaierie facciano male o no, se liberino nanopolveri o no, se formino diossina o no … domande alle quali è scontato che lei mi risponderebbe con un sì. Mi chiedo invece se le acciaierie, pur essendo nocive per la salute di noi cittadini, non siano comunque una parte integrante e inevitabile della catena di raccolta differenziata e riuso dei materiali.
Sono sicuro che riutilizzare materiale già pronto e raffinato sia comunque da preferire alla loro messa in discarica e alla conseguente necessità di estrarli nuovamente dalle miniere e rilavorarli, ma mi domando se esiste la possibilità tecnica di evitare il loro conferimento in acciaieria per essere riutilizzati così come sono; diversamente vorrei chiederle se in linea teorica ci potrà essere la possibilità in futuro di fondere questi materiali ferrosi utilizzando una tecnica non inquinante.
Ringraziandola per una sua cortese risposta.
Distinti saluti
Marco Garavelli
RISPOSTA
Il fatto che le acciaierie (o, meglio, le fonderie) facciano parte integrante del tipo di civiltà che ci siamo dati è un fatto indiscutibile. Questo non significa, però, che non siano deleterie per la salute. Certo che rifondere è preferibile al gettare, ma è indispensabile dirottare energie intellettuali e fondi per studiare tecniche meno inquinanti di quelle attuali che sono molto critiche. Già oggi possibilità di limitare i danni ce ne sono, ma, stante la concorrenza di paesi che producono senza curarsi dei problemi legati alla salute e alla sicurezza, di fatto non vengono applicate.