Siamo circondati

Sono sconvolto: Mago Zurlì ha messo una pietra tombale su Oscar Giannino voce bianca. Non solo il lucido cranio non è cinto del lauro doppio, non solo il master di Chicago resta confinato nella fantasia, ma nessun gorgheggio del Nostro è mai echeggiato allo Zecchino d’Oro. Passi per le lauree, passi per il master che nella “politica” italica non avrebbero comunque rilevanza, ma lo Zecchino d’Oro…

Varcando per un attimo la frontiera, mi chiedo che cosa penseranno di noi i tedeschi. Prima Berlusconi spaventa la dottoressa Angela Dorothea Kasner in Merkel balzando fuori da dietro una colonna e facendole cucù. Poi, indisputabile intenditore di rotondità femminili, la classifica pubblicamente nella categoria delle culone. Ora il professor Loden a Vita riferisce di apprezzamenti su certi “politici” nostrani attribuendoli alla prima ministra teutonica (die Kanzlerin) ma lei non li riconosce come suoi e Supermario ci rimedia una figura non proprio luminosa. Non è, per caso, che nel calcolo dello spread entra anche il fattore cialtroneria?

Tornando in Italia, ieri sera ho sentito un pezzetto dello spettacolo del ragionier Grillo trasmesso da LA7. Lo ammetto da sportivo: provo ammirazione per lui. Dopo aver attraversato intrepidamente il mare di Scilla e Cariddi, dopo innumerevoli concioni pubbliche riesce ancora a strillare. Assomiglierà pure alla nonna di Titti, ma ha un fisico eccezionale. E devo dire che anche il neurone gli funziona benissimo. Nessuno avrebbe mai osato pensare che sparando balordaggini a raffica con la retorica dell’imbonitore da pacchi, sottraendosi vigliaccamente ad ogni confronto, commettendo porcate che altrove avrebbero innescato raffiche di calci nel sedere e l’annegamento nel ridicolo qualcuno avrebbe potuto riscuotere tanto successo. Un fan club di qualche minus habens, magari, ma non milioni. Addirittura chi maneggia Grillo è riuscito a far entrare nella sua orbita personaggi decisamente illustri come il noto maestro di pensiero Adriano Celentano e come la salma di Dario Fo, insignito quando era in vita del Premio Nobel. Evidentemente Casaleggio conosce il mestiere e sa bene che uno vale uno: il voto di un deficiente equivale a quello di chiunque altro e, quando si va a numeri, puntare sui deficienti paga. Così la maschera di Grillo, leader virtuale in 3D, farà il pieno di consensi e tanti simil-Favia, tanti simil-Pizzarotti, tanti ragazzi “straordinari”, tanti apprendisti stregoni siederanno a pastrocchiare nella stanza dei bottoni del paese. Ma il redde rationem arriverà presto, purtroppo, come è sempre stato, con un conto salato che pagheremo tutti. Così, a presentazione fattura, magari, qualcuno prenderà Grillo per i candidi riccioletti e lo porterà finalmente a sbattere il naso contro le persone che, a causa sua, non possono avere aiuto da anni. A loro l’ex comico ed ex tutto dovrà spiegare perché ha raccontato che i quattrini erano raccolti per uno scopo e poi sono finiti altrove. E dovrà spiegare perché ha imbavagliato la ricerca, senza poterlo fare a suon di battute usate, rimasticate per anni e del tutto fuori tema perché stavolta si tratta di cose serie. Allora non ci sarà nemmeno bisogno di gridargli di arrendersi perché a circondarlo potrebbe esserci un po’ di persone che non saranno troppo disposte ad ascoltare squallide scuse pigolate come fece quando lo circondai io da solo (https://www.stefanomontanari.net/sito/blog/2104-maometto-in-montagna.html).